15 febbraio 1898 nasce Totò: il principe della risata

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Il 15 febbraio 1898 nel rione Sanità a Napoli nasce Antonio De Curtis noto a tutti come Totò. Il principe della risata ha mosso i suoi primi passi nel varietà e nell’avanspettacolo alla fine degli anni 20 del ‘900, mentre l’esordio sul grande schermo arriva nel 1937 con il film “Fermo con le mani!“. Totò nei suoi quarant’anni di carriera ha portato sul palcoscenico oltre 50 opere e recita in 97 pellicole. Inizialmente la critica ha giudicato negativamente la sua comicità e in particolare il suo modo di enfatizzare il volto come maschera per accompagnare le battute. L’artista viene rivalutato nel 1971 quattro anni dopo la scomparsa avvenuta 15 aprile 1967.

TOTÒ LE MOKÒ, IL PANINO DEDICATO AL PRINCIPE DELLA RISATA

Oggi Antonio De Curtis avrebbe compiuto 122 anni.

Antonio De Curtis in arte Totò

Totò nasce a Napoli nel 1898 ed è il figlio illegittimo del Principe Giuseppe De Curtis che lo riconosce legalmente solo nel 1937. Antonio cresce con la madre Anna Clemente ed è a lei che si deve il nome che poi è diventato il marchio di fabbrica dell’attore. Totò fin da giovane si dimostra più attratto dalla recitazione che dalla scuola e a soli 15 anni muove i suoi passi nel mondo del teatro. Antonio è un autodidatta e amante dell’improvvisazione, un elemento che fa impazzire e gioire al tempo stesso i registi con i quali lavora. Nel 1915 l’artista si arruola nell’esercito per la prima guerra mondiale, ma la disciplina militare non fa per lui e si congeda spacciandosi per epilettico. Da questa esperienza nasce una delle sue battute più famose “siamo uomini o caporali?” ripresa come titolo di un film nel 1955. Nel 1929 Totò incontra la soubrette Liliana Castagnola con la quale inizia una complessa storia d’amore che dura solo un anno. La donna non supera il dolore della separazione e si uccide.

50 ANNI DALLA MORTE di Totò: UN RICORDO ED OLTRE

Questa disgrazia segna l’esistenza di Antonio che fa seppellire l’amante nella tomba di famiglia e chiama con il suo nome la sua unica figlia nata dall’unione con la moglie Diana Bandini. Il matrimonio dura poco a causa della gelosia morbosa del comico. Dopo la separazione nel 1952 l’attore conosce Franca Faldini la donna a cui è rimasto legato fino al giorno della sua morte.

Totò è conosciuto in Italia con l’appellativo di principe della risata un epiteto che gioca sul titolo che tanto aveva ambito da giovane e sulla sua capacità unica di far divertire il pubblico. L’attore è una figura emblematica del mondo dello spettacolo, divisa a metà tra la simpatia di Totò personaggio pubblico e il malinconico Antonio De Curtis.

Il debutto al cinema

Antonio De Curtis debutta sul grande schermo nel 1937 con il film “Fermo con le mani!” diretto da Gero Zambuto. La pellicola è passata alla storia per la famosa interpretazione di Charlie Chaplin. Nel 1939 esce il suo secondo film diretto da Carlo Ludovico BragagliaAnimali Pazzi” dove interpreta un doppio ruolo. Nel 1940, dopo un breve periodo lontano dall’Italia, Totò torna al cinema con la commedia “San Giovanni decollato” sceneggiata da Cesare Zavattini. Diversamente dai precedenti lavori questa interpretazione viene apprezzata anche dalla critica che elogia proprio per la sua peculiare recitazione. Nel 1951 nelle sale italiane esce “Miracolo a Milano” di Vittorio De Sica, con il quale Totò instaura uno dei sodalizi più celebri del neorealismo cinematografico nostrano. Dalla collaborazione fra i due artisti sono nati importanti film tra cui “L’oro di Napoli” del 1954, “Totò, Vittorio e la dottoressa” del 1957 e “I due marescialli” del 1961.

Totò: cinema, teatro e poesia

Dal 1945 in poi Antonio De Curtis ha alternato cinema e teatro. Durante questi anni l’attore si è dedicato anche alla poesia, alla musica e alla letteratura. Nel 1949 esce il primo film con il suo nome nel titolo “Totò al giro d’Italia“. Il comico ha un modo di approcciarsi al set molto particolare, il principe delle risata non ama perdere tempo e impiega meno di un mese per girare i suoi film. Anche l’approccio con la sceneggiatura è superficiale al punto che non ha mai imparato a memoria un copione e modifica molte delle battute date. Inizialmente Totò ha dimostrato una sorta di apatia verso il cinema poiché avverte la mancanza del pubblico che era per lui fonte di ispirazione.

Antonio torna sul palcoscenico con un nuovo progetto dal titolo “Bada che ti mangio” messo in scena nel 1949 al teatro Nuovo di Milano. Negli anni successivi l’attore si concentra solo sul cinema e inizia a lavorare al fianco di Eduardo De Filippo in”Napoli Milionaria“. In pochi anni l’attore mette in fila un successo dietro l’altro: “Totò cerca moglie“, “47 morto che parla” e “Figaro qua, Figaro là“.

Totò: da Malafemmena alla morte

Nel 1951 Antonio de Curtis ha scritto “Malafemmena” un testo d’amore dalla forte carica emotiva. La critica si divide tra chi pensava l’ha scritta per all’ex compagna Diana e chi crede che parli dell’attrice Silvana Pampanini con la quale ha lavorato proprio in quel periodo. Nello stesso anno recita anche al fianco anche di Alberto Sordi in “Totò e i re di Roma“. Tra 1953 e il 1955 il principe della risata è il protagonista di ben 17 pellicole. Questo periodo è particolarmente difficile per l’attore segnato dalla scomparsa del figlio Messenzio morto poche ore dopo la nascita. Totò si chiude in sé stesso e per molte settimane si ritira dalle scene.

Il ritorno sul grande schermo è con Camillo Mastrocinque che firma il capolavoro “Totò, Peppino e… la malafemmina“. Durante questi anni si aggrava anche il problema alla vista dell’attore, obbligandolo a prendere lunghi periodi di riposo. Sono di questi anni i film “Totòtruffa 62“, “Totò e Cleopatra” e “Totò diabolicus“.

Antonio De Curtis alla fine degli anni 50 è un attore affermato in tutto il mondo e sono memorabili le sue collaborazioni con personaggi del calibro di Pier Paolo Pasolini e Federico Fellini. Totò si dedica anche alla TV e insieme a Mina partecipa al programma “Studio Uno“.

La morte lo colse a Roma, in via Parioli, il 15 aprile del 1967.

Totò il comico più amato di sempre

Totò è stato l’attore comico più amato di sempre come conferma un sondaggio del 2009. In occasione del cinquantesimo anniversario della sua morta la sua amata Napoli gli ha dedicato un monolite e ha dato vita ad una mostra dal titolo “Totò Genio” in cui si trovano, cimeli, documenti, locandine, vestiti e testimonianze della sua carriera. L’Università Federico II di Napoli, 15 aprile 2017, sempre in occasione del cinquantesimo anno dalla sua scomparsa gli ha conferito una Laurea Honoris Causa alla memoria in “Discipline della Musica e delle Spettacolo”.

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