WINDSTORM: IL TEMPO DI CAMMINARE A PASSO DI MUSICA

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Con “Time to Walk” i Windstorm si confermano come la band pop rock più interessante del momento. La band si forma a Torino nel 2002 ed è composta da Alessio Morritti (lead vocals, backing guitar), Filippo Cornaglia (drums), Enrico Nalbone (bass, synth, Simone Marcianò (lead guitar, backing vocals). Nei primi anni si concentrano sull’attività live partecipando a contest quali “Emergenza Rock” (finalisti 2003) e “Pagella Rock” (vincitori 2005).Nel 2006 sotto la produzione di CasaSonica registrano la demo “WindstorM“, mentre due anni più tardi prende il via la collaborazione con MaxBellarosa (Fratelli Sberlicchio).

 

Chi sono i Windstorm

Nel 2009 i WindstorM partecipano a Sanremofestival.59, la competizione on line per giovani artisti all’interno del Festival di Sanremo, con il brano “Un sogno per me“, edito dalla UazRecords diBeppe Carruozzo (Persiana Jones), entrando a far parte dei finalisti. Nel 2011 la band ritenta la strada per l’Ariston partecipando alle selezioni di San Remo Giovani 2011, avvalendosi della collaborazione artistica di Daniele Ambrosoli (Marlene Kuntz) e dell’appoggio di Fabrizio Gargarone (Hiroshima MonAmour, Traffic) e Massimo Levantini (Live Nation), senza però riuscire ad arrivare tra gli otto finalisti.MTV New Generation ha scelto e selezionato il videoclip “Notte Bianca“.

Intervista agli Windstorm


Windstorm, tradotto dall’inglese all’ italiano “Tempesta di vento”, perché questo nome? Come vi siete incontrati? Il significato del nome Windstorm non è più quello letterale, la tempesta è l’ultima cosa che mi viene in mente se penso alla nostra musica o a noi stessi ed alle nostre esperienze. Ci conosciamo da più di dieci anni e suoniamo da quando eravamo in prima liceo, quindi il significato del nome del gruppo non abbiamo ancora finito di impararlo, per ora l’abbiamo solo scelto!

Siete considerati una band pop-rock, ma a quale genere vi sentite di appartenere? Quali sono stati gli artisti di riferimento nel vostro percorso di formazione? E’ già tanto essere considerati! Quale sia il genere è giusto che lo decida chi ci ascolta. Tutti ovviamente abbiamo degli artisti di riferimento, a volte però l’influenza di un artista non esce fuori tanto nei contenuti quanto nell’attitudine che il musicista fa propria.

Torino, la vostra città, cosa offre ai giovani che vogliono esprimersi in musica? Non c’è nessuna città al mondo che offra di più e nessuna che offra di meno, è uguale dappertutto. Certo Torino è la nostra città ed il legame che abbiamo è innegabile, ma qualsiasi giovane che voglia fare musica non deve guardare cosa è offerto, ma cercare di prendersi anche quello che non lo è. Le città in cui la musica è padrona di essere se stessa sono popolate da persone che non potrebbero vivere senza e che vogliono prendersi questo spazio e questa padronanza. Una città popolata da persone che si accontentano di cosa viene offerto loro, non noterà mai che quanto viene offerto è sempre troppo poco per esprimere un’arte così grande.

Tanti i contest ai quali avete partecipato, per citarne alcuni “Emergenza Rock” e “Pagella Rock”. Una vostra considerazione sui talent per i gruppi emergenti. Quanto la competizione può essere utile per mettere in evidenza il talento di un artista? Tantissime opportunità soprattutto per divertirsi e conoscere meglio l’ambiente. I concorsi per band emergenti sono una prassi dalla quale sono passati tutti i gruppi, è inevitabile. Quale chitarrista non ha mai suonato l’arpeggio di Stairway to Heaven !

I live, il contatto con il pubblico, sono fondamentali per una band, c’è un episodio particolare delle vostre esibizioni che ci volete raccontare? Il live è la terza dimensione del musicista, serve per rendere tangibile e diretto ciò che si vuole trasmettere. Credo che se manca il live la musica sia in 2D. In questo senso ogni data ha una storia a sé, se dovessimo raccontare un episodio dovremmo raccontarli tutti!

Avete tentato più volte la strada per l’Ariston, che cosa rappresenta per voi il Festival di Sanremo?Qual è Il cantante del passato che secondo voi ha segnato la storia della musica italiana? In questo caso preferirei dire che in Italia le strade non sono molte…diciamo che in autostrada c’era direzione obbligata Sanremo, ecco. E’ difficile che in questo momento il Festival di Sanremo rappresenti qualcosa di buono per un gruppo emergente Italiano, il fatto che rappresenti una “vetrina utile” (e basta), forse non ha molto di positivo, o forse non come tanti anni fa quando poteva presentarsi Lucio Battisti. In quel caso però chi si presentava al Festival aveva altre ambizioni, altre esigenze, o quantomeno in ordine diverso di importanza. Prendendo come esempio Lucio Battisti, immagino che la “voglia di fama” non fosse al primo posto tra i suoi desideri, forse questo rendeva più genuina la competizione. Mi spiace comunque di aver scomodato un mostro sacro per un esempio che magari non calza bene, ma al contempo sto rispondendo alla domanda “chi ha segnato la storia della musica Italiana”!

MTV New Generation ha scelto e selezionato il vostro videoclip “Notte Bianca“. Cosa ha determinato secondo voi il successo di questo brano? Noi siamo soddisfattissimi di questo video-parto. E’ stata una di quelle volte in cui quello che “vuoi” si concretizza materialmente in quello che “fai”, ed è una cosa rarissima. Forse chi l’ha scelto ha visto nella freschezza di questo video la volta, la fatica e l’impegno di tutto il gruppo che ci ha lavorato, compresi Valerio Valente (il regista) e lo staff.

Progetti per il 2013? A Luglio è uscito il nostro primo album “Time to Walk”, quindi ora sicuramente vorremmo suonarlo il più possibile in giro per l’Italia, fuori da Torino, noi ci proviamo, in contemporanea saremo in studio per scrivere i pezzi che (ci auguriamo) potranno costituire un nuovo disco, o magari una colonna sonora, oppure un coro da stadio per la vittoria dei Mondiali, comunque sia ci auguriamo che la gente ci ascolti e che tutti in generale vengano più ascoltati, e letti magari!

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