Who Am I, secondo album del gruppo pop-rock Pale Waves, è una macchina della metamorfosi micidiale. Bastano pochi minuti di ascolto e anche il rocker più coriaceo si trasforma in un adolescente ribelle che sta attraversando una fase. Si veda questa frase come un complimento.
Who Am I chi sono (ora) i Pale Waves?
Abiti rigorosamente neri, ciocche striate di bianco, pose imbronciate nel mezzo di un silenzioso corridoio scolastico. Se c’è una cosa che i Pale Waves sembrano aver imparato è come usare le critiche ricevute a proprio vantaggio. Con il loro album di debutto My Mind Makes Noises erano stati accusati da critici come ARTV di un’eccessiva melanconia adolescenziale, non sufficiente a giustificare il contenuto introspettivo. Allora perché non andare ancora più in fondo e servirsi di quel punto caratteristico per darsi una personalità? Ed è così che in Who Am I, secondo album in studio della band inglese, la carica pop-punk dei Pale Waves giunge al suo naturale zenith.
Angustie giovanili, noia quotidiana, quel sentimento generico di mal di vivere che accomuna tutti ii giovani soprattutto nei mesi recenti. Who Am I è stato composto in piena pandemia, e le emozioni pesanti e scomode della frontwoman Heather Baron-Gracie e dei suoi compagni Pale Waves sono visibili e crude. Una sensibilità puramente adolescenziale, ribelle ma cinica, che porta quasi indietro nel tempo. Tomorrow è forse la più esemplare del caso. I cliché ci sono tutti: emarginazione a scuola, provenienza da una piccola città e attaccamento a livello sentimentale. Non importa se la storia non sembra destinata a continuare: tanto vale provarci ancora e insistere. Mancava giusto una citazione a Girlfriend di Avril Lavigne che parlasse di una fidanzata che non va bene. In compenso c’è Wish You Were Here, che riprende il titolo di uno dei suoi ultimi singoli.
Per chi ama il pop punk
Ma questo linguaggio non vi convinca che la realizzazione di Who Am I non abbia richiesto impegno e che i Pale Waves non sappiano il fatto loro. Dal punto di vista strettamente pop-punk, Who Am I è un album competente che si serve dei suoi cliché a proprio vantaggio. Come un film storico che trasmette fedelmente pregi e difetti dell’opera che rappresenta: così andavano le cose all’epoca, inutile fingere altrimenti. Baron-Gracie ci crede davvero a raccontarsi nei panni di un’emarginata sociale che corteggia altri emarginati suoi pari. Il risultato sono canzoni orecchiabili e piacevoli, che tradiscono un’indubbia passione per il genere.
E che riconosciate un po’ della vostra adolescenza nella ballata Who Am I o nel grido di ribellione You Don’t Own Me, sicuramente sarà un riconoscimento gradevole. Con il periodo giusto attorno e il sentimento perfetto per raccontarsi, i Pale Waves hanno imbroccato una parabola narrativa impeccabile. In fondo, con la pandemia ancora in corso, abbiamo tutti sentito il risorgere di una “fase”. Questo Who Am I racconta, e questo i Pale Waves scelgono di raccontare.
Qui per seguire i Pale Waves su instagram
Amate il pop-punk? Scopritelo anche in Italia