Volami via di Christophe Barratier Al cinema dal 19 agosto

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Volami via:

I WONDER PICTURES presenta al cinema dal 19 agosto la nuova commedia francese diretta da Christophe Barratier dal titolo VOLAMI VIA. Dopo il successo di “I ragazzi del coro”.

Di cosa parla “Volami via”?

Barratier torna in sala con la storia di un giovane viziato e perdigiorno che fatica a trovare la propria strada e del suo incontro con un adolescente gravemente malato che cambierà le vite dei due, interpretati dal talentuoso figlio d’arte Victor Belmondo e dall’esordiente Yoann Eloundou.

Trama

Thomas a quasi 30 anni si comporta ancora come un adolescente. Non lavora, fa festa tutte le sere, passa le giornate a letto in attesa di una nuova notte per uscire a divertirsi. Ma dopo la classica goccia che fa traboccare il vaso, il padre decide che è arrivato il momento per lui di crescere. Gli affida così un suo paziente. Marcus ha 12 anni ed è gravemente disabile, ma questo non gli impedisce di essere un ragazzo curioso ed entusiasta di tutto quello che la vita possa offrirgli. Il patto è semplice tra padre e figlio: se Thomas non sarà in grado di occuparsi di Marcus, dovrà andarsene di casa e iniziare a cavarsela da solo. Ma il compito affidatogli lo cambierà nel profondo e l’incontro tra i due ragazzi sconvolgerà la vita di entrambi, cambiandola per sempre. Un’emozionante storia di amicizia, tratta da una storia vera.

“Volami via”

VOLAMI VIA di Christophe Barratier, tra i film che per primi hanno segnato la ripartenza del cinema francese, co-prodotto anche da Palomar, arriverà in Italia dal 19 agosto distribuito da I WONDER PICTURES e UNIPOL BIOGRAFILM COLLECTION.

Il regista

parlando della parte che l9o ha colpito di più del film ha detto: “Direi che è senza dubbio l’incontro casuale di questi due personaggi che sono entrambi handicappati nella lotta per la vita. La disabilità di Marcus gli impedisce di condurre una vita normale, mentre Victor, perfettamente capace ma incapace di trovare la sua strada, cerca sempre di fuggire dalla realtà. La loro ingenuità e innocenza mi toccano molto, forse perché riesco a relazionarmi ad essa. Forse non è una cosa buona per un produttore, ma per un regista lo è. In ogni caso, è un tratto ricorrente nei personaggi dei miei film. Probabilmente non è un caso che Dimitri abbia pensato a me mentre cercava qualcuno che dirigesse il suo progetto”.

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