Era il 7 luglio 1901 quando nasceva Vittorio De Sica uno dei più grandi registi del cinema italiano e del periodo neorealista.
Nato nel 1901 e morto nel 1974, è stato uno dei più noti attori e registi del cinema italiano, in particolare degli anni del fascimo e del dopoguerra. Ricorre oggi l’anniversario della nascita di Vittorio De Sica. Uomo di grande importanza nella storia del cinema italiano, pilastro del cinema neorealista e maestro della cinepresa.
Lo stile di regia di Vittorio De Sica è discreto, più vicino ai modelli classici del cinema americano degli anni Trenta. Caratterizzato dall’assenza di preziosismi formali e del rifiuto del decorativismo.
Rilevante è stata la sua collaborazione con il sceneggiatore Zavattini. Grazie a questo creererà storie “convenzionali”, attente alle esigenze di un racconto costruito su momenti drammaticamente efficaci. Tra i suoi primi film si ricorda I bambini ci guardano del 1943; periodo che coincide con il crollo del fascismo, la lotta resistenzionale e i primi anni della reppublica in un clima di rinnovamento morale e politico.
Nel 1946 esce Sciuscià grazie a una regia attenta alla realtà e calata in un contesto drammatico legato strettamente alla situazione storica.
Il maestro del Neorealismo
Ma sarà due anni dopo quando uscirà uno dei suoi film più conosciuti, Ladri di biciclette. La pellicola è la rappresentazione di una società ormai abbandonata a se stessa. Una società che prova a farsi forza per uscire da quelle macerie che la guerra ha portato sulla capitale. La storia di un rapporto amorevole tra un figlio e un padre che viene derubato dell’unico mezzo che gli permette di avere un lavoro, la sua bicicletta.
Un’altra lotta di classe messa in luce dal maestro De Sica è quella raccontata nel suo Miracolo a Milano del 1951. Una favola ambientata in una immaginaria periferia di Milano che anticipa di un anno la storia di Umberto D. ritratto della solitudine di un vecchio. Il pessimismo che grava su quest’opera è una tecnica distinta che serve per denunciare la condizione ingiusta attraverso uno stile scarno e asciutto.
Vittorio De Sica è stato dunque uno dei registi più importanti di quel periodo italiano chiamato neorealismo. Una costante ricerca della realtà e della verità che rappresentasse quella che era la vita del secondo dopoguerra. Grazie ad attori e linguaggi crudi e appartenenti alla strada. Le sue pellicole, accanto a quelle di Rossellini, hanno impresso permanentemente nell’immaginario collettivo quelli che sono stati gli anni ’40 e ’50 grazie ad una attenta descrizione delle abitudini e dei problemi che caratterizzarono la società di allora.