“VITE NON CALCOLATE”: al via le riprese

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Vite non calcolate

“Vite non calcolate”: e’ partita la lavorazione del nuovo film di Ermanno Cavazzoni e Sergio Maifredi, ideato da Sergio Maifredi.

Quali sono le location di “Vite non calcolate”?

La storia è girata e ambientata a Genova, in Valpolcevera, all’Abbazia di San Nicolò del Boschetto, dove lo scrittore emiliano, sceneggiatore di Federico Fellini per “La voce della luna” e di Elisabetta Sgarbi per “Extraliscio – Punk da balera”.

La prima immagina

La prima immagine inquadrata dalla telecamera è la camminata di Ermanno Cavazzoni lungo il torrente Polcevera tra i capannoni industriali e i muraglioni che partono dal Ponte San Giorgio, stagliato sull’azzurro di un cielo gelido. Passo dopo passo, con le mani in tasca e il cappello in testa, arriva al chiostro dell’Abbazia di San Nicolò del Boschetto: un angolo di medioevo nascosto nella periferia della città.

“Una vita all’istante”

Le ‘vite non calcolate’, espressione tratta da un verso della poesia “Una vita all’istante” di Wisława Szymborska, sono quelle di chi vive oggi in questo luogo antico, che fin dal ‘400 offre riparo a chi chiede aiuto dopo uno smarrimento o un rovescio di fortuna. Tra le luci di queste stanze, nasce una riflessione poetica sulla fragilità del destino.

“Vite non calcolate”: Sergio Maifredi

“La vita è un piano inclinato già tutto scritto senza rimedio? – si chiede Ermanno Cavazzoni – O è un piccolo miserabile spettacolo improvvisato? Anch’io tante volte mi sono chiesto dove sarei finito se la retta via avessi smarrito. Boschetto è un bel nome. Il boschetto oscuro dove mi sono ritrovato, raccoglie un’antologia di vite”.

I registi

“Sin dagli anni dell’Accademia – racconta Sergio Maifredi – mi hanno affascinato registi come Ingmar Bergman e Pier Paolo Pasolini, capaci di esprimersi nel teatro e nel cinema, fedeli a una poetica trasferita fluidamente da un mezzo all’altro. L’incontro con Ermanno Cavazzoni mi ha dato la possibilità di creare quel ponte tra teatro e cinema a cui penso da allora. Con il suo sguardo siamo entrati nel cuore più intimo e segreto dell’Abbazia, dove la poesia incontra la vita di ogni giorno”.

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