Vina Rose: “Il mio è un pop cinematografico”

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Vina Rose: cover

In Vina Rose convivono due anime: quella di una tigre che domina il proprio habitat e quella di una fagile eroina. Il nuovo singolo della talentuosa cantautrice si intitola “She Never Breaks”, ed è un perfetto connubbio di scrittura solida e groove esplosivo.

Con questo groove hai superato te stessa. Quel riff di chitarra, poi… Come t’è venuto?

“Eravamo in studio, a Londra, e assieme a me c’era un chitarrista che strimpellava. Parte con ’sto giro armonico e io penso: ‘Che bella ‘sta roba’. Di solito scrivo prima i testi e poi costruisco la musica, ma in questo caso è andata diversamente. L’ho sentito subito molto forte questo groove, tanto che dopo una serie di jam abbiamo cominciato a scrivere. Volevo qualcosa che andasse a braccetto questo riff, che è qualcosa di inedito per me. Mi piace sperimentare, fare la musica che sento, senza per forza entrare in categorie specifiche. Il pop, poi, è talmente vasto e racchiude talmente tanti stili che chiamarlo pop è riduttivo. Io lo chiamo pop alternativo o pop cinematografico, nel senso che non ha sonorità commerciali ma contiene elementi di musica reale”.

Vado diretto: sei tu la donna del brano, quella che non si rompe mai?

“Mi ci identifico, ma in realtà tutti possiamo identificarci nel personaggio del brano. Donne e uomini indossano una maschera per nascondere le proprie fragilità, ed è questo il senso del brano, a prescindere dal fatto che io mi ci identifichi”.

Videoclip di “She never breaks”

È molto bella una tua riflessione in merito alla tematica del brano: “Il femminismo si è spinto troppo oltre, le donne pretendono di essere forti come gli uomini ma nascondono una fragilità”.

“Son contenta che tu abbia colto quella cosa là. La mia idea è che gli uomini debbano fare gli uomini e le donne debbano fare le donne. Con questo non voglio dire che sono contro il femminismo, ma credo che le donne possano assumere ruoli di potere senza doversi snaturare. Io non voglio dire: ‘Sono come l’uomo’, dato che siamo diversi. Inutile pretendere di essere qualcosa che non siamo. Sarò magari io vecchia scuola, ma la penso così. Ecco perché dico che il femminismo si è spinto un po’ troppo in là. C’è troppa apparenza. Alle volte vedi donne che sembrano eroine indistruttibili e non sai che in realtà nascondono tante insicurezze. Si costruiscono una maschera”.

E cosa paga di più, indossare la maschera o mostrare il volto che c’è sotto?

“Io amo vivere nell’onestà. Lo dico anche nel brano. Io ti faccio la forte quando c’è da andare in scena, perché quello è il mio lavoro, ma cerco di scindere l’immagine privata da quella pubblica. Capita che tu abbia problemi, come succede a tutti, ma credo che mantenere un certo equilibrio sia la chiave vincente”.

Come artista senti di avere una responsabilità rispetto ai messaggi che veicoli?

“Sicuramente si scrive anche pensando al mondo che ci circonda. Io sono comunicativa per natura e mi piace spesso affrontare tematiche difficili. E se nel mio piccolo, usando la musica, riesco ad accendere un riflettore su una tematica, faccio una cosa bellissima. Magari gli altri ci si immedesimano. Magari le generazioni più piccole ti ascoltano e ti prendono come riferimento. Oggi, più di ieri, abbiamo bisogno di voci che accendano una luce su determinate tematiche. La mia responsabilità, come artista, è salire sul palco e fare il mio lavoro, anche se dieci minuti prima mi son fatta un pianto. Perché chi ti guarda magari si rivede in te, e tu devi essere un esempio. L’importante è dire la verità. E la verità è che tutti abbiamo i problemi ma, allo stesso tempo, dobbiamo reagire. Dobbiamo continuare a vivere”.

C’è ancora bisogno di parlare di femminismo? Non dovrebbe essere un argomento obsoleto?

“Vorrei dirti di sì, che avremmo dovuto abbattere le divisioni sociali, ma il discorso non è ancora giunto al capolinea e ci sono persone che non fanno altro che creare ancora più separazione. Vorrei che la parola femminismo fosse obsoleta, passata di moda, ma non è così. Risuona ancora forte in molti Paesi”.

Torniamo alla musica. La tua evolve dopo ogni singolo. Cosa dobbiamo aspettarci al prossimo giro?

“Credo che con la prossima uscita vi spiazzerò ancora di più. Sto cercando di mettere insieme un mood che sia più cinematografico, con un’orchestra a sostegno. Sarà un mood più calmo, ma comunque intenso.”

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