Uscito ieri 16 aprile 2024 in formato fisico e digitale “CHIARÉ” il disco d’esordio della vincitrice del Premio Bianca d’Aponte 2023, la cantautrice e contrabbassista salernitana Chiara Ianniciello. Andiamo a saperne di più.
“Chiaré” è il disco d’esordio di Chiara Ianniciello
E’ “Chiaré” il disco d’esordio, omonimo, di Chiara Ianniciello, cantautrice e contrabbassista salernitana, vincitrice della 19esima edizione del Premio Bianca d’Aponte. Anticipato dai singoli “Zanzare” e “Barocco”, il disco uscirà il 16 aprile 2024, in formato fisico e digitale, per Four Flies Records.
Per ascoltare il disco: https://found.ee/FLIES70DD
Cosa racconta “Chiaré”?
Otto tracce intime e “soffuse”, tessute dalla voce calda di Chiara che racconta e si racconta con un sound dal gusto un po’ retrò e atmosfere jazz. E ricorda la migliore musica cantautorale italiana (Lucio Battisti e, soprattutto, Pino Daniele).
“Tutto è cominciato circa tre anni fa – ricorda Chiaré – Ernesto Massimino Voza e io siamo partiti da un sound che in qualche modo non mi apparteneva davvero, e dopo lunghe prove, ascolti e ricerca siamo arrivati a quello che per noi sembrava essere quello adatto a me. Peppe Maiellano che ha arrangiato il disco ha chiuso il cerchio. Il disco ha un suo filo conduttore: l’amore. Quasi tutti i brani denunciano l’amore strategico, la paura di amare liberamente qualcuno e in altri un po’ la frustrazione di non riuscire a fermare un amore a intermittenza che mi ha fatta soffrire tanto ma che ho provato a raccontare con ironia. Se la mia scrittura fosse una corrente artistica sarebbe il naturalismo. Mi sono ispirata tanto a Pino Daniele, Eduardo De Crescenzo e Lucio Battisti, ma provando a guadagnarmi una cifra personale e sincera”.
Tracklist di “Chiaré” di Chiara Ianniciello
- Barocco
- Zucchero a velo
- Vulesse
- Foria
- Zanzare
- Nicotina
- Strategia
- Scalinatella
Track by track
BAROCCO
E’ un brano armonicamente molto semplice. È la storia di un forte sentimento amoroso che l’autrice del brano prova per una persona quasi sconosciuta, ma che in qualche modo sente essere “tale e quale” a lei. Rappresenta una dichiarazione di amore caratterizzata da synth dal sapore anni 70-80 e da un giro di basso suonato con grandissima maestria dalla giovane e talentuosa Giada De Prisco, che con insistenza e senza mai stancare si ripete come nell’iconico brano di Lucio Battisti, Amarsi un po’.
Barocco è il brano che ha dato vita a tutte le altre canzoni del disco. Dopo svariati tentativi alla ricerca del sound giusto, Chiaré ed Ernesto Massimino Voza grazie a Barocco decidono di intraprendere la strada che porterà alla nascita dei successivi brani. Come un’intuizione nasce il mondo di Chiaré.
ZUCCHERO A VELO
Ancora una volta, da una sofferenza amorosa nasce un brano dal gusto funky.
“I disegni sul vetro che appanna,
lo zucchero a velo soffiato in faccia,
non ti addormentare quando guidi per strada,
manda un messaggio mo’ che torni a casa”
È il ritornello di Zucchero a velo che ci fa entrare nella routine di una storia d’amore, fatta di immagini e azioni che si ripetono senza mai portare a nulla di concreto. Lo zucchero a velo soffiato in faccia è un gesto simpatico che ricorda di quelle serate passate con la persona amata, nelle quali l’intesa tra i due era forte.
A contribuire ai colori funky c’è Marcello Giannini, il musicista che per antonomasia rappresenta il Napolitan Sound, e che con la sua chitarra caratterizza tutto il brano. Oltre a lui c’è Giada De Prisco che ci regala un assolo strepitoso di chitarra classica alla Pino Daniele. Anche qui come in Zanzare, la sofferenza amorosa si trasforma in un funky scatenato: non si può fare a meno di ballare.
VULESSE
Questo brano nasce come un’intuizione a partire da una struttura semplice, voce e piano, ispirata a Sulo pe’ parlà di Pino Daniele. È il brano più spontaneo contenuto all’interno dell’album, che mantiene questa caratteristica. Parole, melodia e armonia arrivano insieme.
Nonostante l’amore e la riconoscenza per la terra d’origine, il brano racconta l’esigenza di andare via con l’intenzione di cambiare. L’artista colpevolizza e ama la sua terra, le sue persone, l’educazione sbagliata della famiglia, che involontariamente ha riempito l’anima dell’autrice di “veleno”. Non colpevolizza ma prende semplicemente consapevolezza del fatto che alcune dinamiche del passato non potranno mai cambiare.
FORIA
Foria è un luogo della costiera cilentana, un posto del cuore della cantautrice in cui viveva il suo primo amore “dagli occhi così belli”. È quello sguardo che vorrebbe censurare, “così da evitare uno schianto frontale” tra il suo cuore e “di un passante il polmone”. L’immagine dello schianto frontale vuole simboleggiare la paura di perdere il suo amore se qualcuno guardandogli gli occhi rimanesse senza fiato. Una dolce descrizione di un amato che non si sbilancia mai troppo, restando in equilibrio su poche parole. Non si sa come andrà a finire questa storia, il dialogo è limitato e limitante nell’immaginazione.
Il testo galleggia su un groove lento in cui la chitarra prende il posto della voce, cantando nel ritornello quelle parole che non vengono mai dette tra i due. Il sound, leggermente più elettronico, si distanzia un po’ dal resto del disco ma mantiene l’identità forte che caratterizza il mondo sonoro di Chiaré.
ZANZARE
“Come fanno le zanzare a pizzicarti e poi andare senza doversi affezionare?”
È la frase che dà vita al titolo di questo brano premiato come miglior composizione dal Maestro Mauro Pagani e vincitore assoluto del premio Bianca D’Aponte. In qualche modo l’autrice vorrebbe essere in grado, come le zanzare, di non affezionarsi all’amato che ancora una volta, è in grado solo di dare amore a intermittenza e nulla di concreto. Si tratta però, a differenza della storia d’amore mancata, di un brano del tutto ironico, dal sound per niente malinconico. Armonicamente semplice ma allo stesso tempo con un arrangiamento dall’organico molto ricco. In questo grande mondo sonoro il lavoro di ricerca è stato messo al primo posto. Come in tutti i brani di Chiaré, questo brano nasce piano e voce. Questa volta arrivano prima le parole e poi gli accordi. Dopo aver scritto la struttura armonica, Chiaré lavora con Ernesto Massimino Voza e Peppe Maiellano alle produzioni dando vita al mondo sonoro di quest’artista, un mondo in cui le radici non vengono abbandonate, infatti, il testo è per metà scritto in lingua Napoletana; dunque, tradizione e innovazione s’incontrano generando un sound delicato e irresistibile.
NICOTINA
Quando ormai il disco era già pronto per essere stampato, Chiaré riesce a registrare alla velocità della luce altri due brani Nicotina e Strategia che confermano ancora una volta la sua forte identità musicale. Sono due brani, a differenza degli altri, che sono stati scritti di recente, la sua scrittura diventa ancora più ricca ma resta coerente. Nascono così Nicotina e Strategia.
“E non ti stanchi, di mangiare la mattina, solamente nicotina”
Da qui il titolo che già ci lascia intuire che il brano diventa un testo descrittivo di una persona che, oltre che a fumare a colazione, è per la nostra cantautrice qualcosa di stabile e sano, un amore da guardare negli occhi solo per “contare tutte le stelle” che ha dentro. C’è sempre un’azione quotidiana nella scrittura creativa di Chiaré che ci fa capire quanto anche le piccole cose, possono diventare poetiche.
“Ah che brutta fine, senza te non so dormire”
Senza paura si racconta disperatamente felice tanto da non riuscire più a dormire senza la persona amata che è diventata parte del suo quotidiano.
Musicalmente parlando il brano nasce con Giada De Prisco, che insieme alla melodia di Chiaré crea un’armonia geniale sulla quale Peppe Maiellano incastra il groove perfetto tra parole e armonia. Impossibile non sentire, in questo brano più di ogni altro, la grandissima influenza di Battisti e Pino Daniele. Il groove a tratti ci ricorda “arrivederci” a tratti “musica musica”, insomma ancora una volta passato e presente s’incontrano creando un sound del tutto innovativo.
STRATEGIA
Scritta nello stesso periodo di Nicotina, Strategia è anch’essa la dimostrazione di ricerca creativa e cambiamento restando coerente e fedele alla sua identità musicale. In questo brano scritto tutto in lingua Napoletana abbiamo quasi la sensazione che si tratti di un pezzo brasiliano. Insieme alle sonorià anni 70-80 Chiaré aggiunge un tocco di samba. Anche qui alle produzioni ci sono Ernesto Massimino Voza e Peppe Maiellano.
Nel testo Chiaré s’immagina l’amato “co’ ‘e capille tutte argiento” ovvero anziano, ma “ co’ ‘a stessa sigaretta stretta stretta Miezzo ‘e diente” e quindi con le sue solite abitudini, tra queste il suo modo strategico di amare che per l’autrice non serve a nulla ma soprattutto, lei lo ha capito e immagina la paura di lasciarsi andare all’amore come dei pezzi di vetro rotto sul pavimento. Invita l’amato a camminare a piedi nudi perché tanto se n’è già occupata lei di ripulire il pavimento dai pezzi rotti di una strategia che non potrà mai funzionare in amore. Un invito dunque, ad amare senza paura.
SCALINATELLA
Scalinatella è il brano che conclude il disco della cantautrice partenopea. Non poteva non inserire un Classico della canzone Napoletana. Si distanzia molto dal resto del disco ma con grande eleganza e sensibilità artistica, Chiaré, ha saputo contestualizzarlo. Un arrangiamento che nasce una sera d’estate a casa di Ernesto Massimino. Chiaré aveva iniziato a battere le mani ad un ritmo diverso dal brano originale e a cantarci sopra la melodia arabeggiante ed improvvisamente Ernesto Massimino, Giada e Chiara si rendono conto che Scalinatella non era solo un brano classico napoletano ma poteva diventare una canzone che si avvicinava ad altri suoni e popoli, così decidono di andare tutti e tre in studio a registrare una versione nuda e cruda in presa diretta solo con l’utilizzo di una tammora, di una darbuka e delle nacchere. Una sola nota suonata da Ernesto Massimino su un synth crea un bordone di sottofondo che rende l’atmosfera ancora più interessante. Elettronica e classica napoletana si fondono in un’atmosfera che ci rimanda a popoli antichi. La voce di Chiaré si apre liberando la sua più profonda verità.
Crediti – CHIARÉ di Chiara Inniciello
- A1 – Barocco (3:12)
- A2 – Zucchero a velo (3:42)
- A3 – Foria (3:51)
- A4 – Vulesse (1:54)
- B1 – Zanzare (3:25)
- B2 – Strategia (3:50)
- B3 – Nicotina (3:33)
- B4 – Scalinatella (4:03)
Testi: Chiara Ianniciello
Musiche: Chiara Ianniciello, Ernesto Massimino Voza, Peppe Maiellano, eccetto B3: musiche di Giada De Prisco, Peppe Maiellano, Chiara Ianniciello.
B4: testi di Enzo Bonagura, musiche di Giuseppe Cioffi.
Arrangiamenti: Peppe Maiellano, Ernesto Massimino Voza.
Prodotto da Peppe Maiellano
Voci e cori: Chiara Ianniciello
Chiara Ianniciello: voce e cori; nacchere in B4
Peppe Maiellano: tastiere e synth in A1, A2, A4, B1, B3
Ernesto Massimino Voza: batteria in B2, batteria e percussioni in B3; darbuka in B4; tastiere e synth in A3, B2 e B4; cori in A3, B1, B2
Giada De Prisco: chitarra elettrica in A3, B2; chitarra classica in A2; basso in A1, A2, A3, A4, B1; tamburo a cornice in B4
Marcello Giannini: chitarra elettrica in A1, A2, B1
Antonio D’Apolito: chitarra elettrica in B3
Giulio Scianatico: basso in B2, B3
Andrea De Fazio: batteria in A1, A2, A3, B1
Francesco Fasanaro: percussioni in A1, A2, A3, A4, B1, B2
Giulio Scianatico: synth lead in B3
Linda Buonocore: violino in A1, A2, A3, B1
Augusta Mistico: viola in A1, A2
Michele Vassallo: sax tenore in B1
Giuseppe Alfano: tromba in B1
Alfonso Giordano: flauto traverso in B2
Elia Leo: cori in A3
Antonio De Prisco: cori in B1
p&c 2024 Four Flies Srl
Edizioni: Four Flies Srl, eccetto B4 (Leonardi Edizioni Srl)
numero di catalogo: FLIES 69
Biografia
La voce di Chiaré, laureata in canto jazz e a breve anche in contrabbasso classico, alterna lingua italiana e napoletano, su un tappeto sonoro nel quale si incontrano soul, R’n’B e jazz. Modernità e tradizione si incontrano, dando vita a un sound delicato ma irresistibile.
Quando i colori del sound napoletano si uniscono alle note del jazz su una tela stesa sulla tradizione, si ottiene il variegato mondo sonoro di Chiaré, all’anagrafe Chiara Ianniciello, classe ’99. Nata e cresciuta in un piccolo paesino dell’agro nocerino-sarnese, Chiaré vive oggi a Roma. Nella capitale sta conseguendo, dopo quella in canto jazz, la laurea in contrabbasso classico. Appassionata di musica cantautorale, l’artista salernitana spazia tra i generi. E concilia sonorità anni ’80 con quelle contemporanee, creando un suono unico e affascinante che ricorda gli artisti ai quali si ispira. Tra i quali Lucio Battisti, Edoardo De Crescenzo e Pino Daniele. Chiaré esordisce nell’ottobre 2023, in occasione della XIX edizione del Premio Bianca d’Aponte, con “Zanzare” vincendo non solo l’edizione ma anche il premio per la Miglior Composizione.
Il successo di “Zanzare”
Il singolo “Zanzare”, è stato presentato in occasione della XIXª edizione del Premio Bianca d’Aponte lo scorso ottobre, ed è valso a Chiaré sia la vittoria assoluta, sia il premio per la Miglior Composizione. Il video (https://www.youtube.com/watch?v=XARQ-hS4EEQ), con la regia di Raffaele Orciuoli, è una live session che vede la partecipazione, oltre a Chiarè (voce e contrabbasso), di Luca D’Arco alla batteria e di Giada De Prisco alla chitarra.
Ricordiamo che il 16 aprile è uscito il suo disco d’esordio, “Chiaré” di Chiara Ianniciello, per Four Flies Records.
https://www.instagram.com/__chiaree/