Uscito il 21 giugno 2018, “Una vita spericolata”, film dai toni grotteschi, sembra ricalcare le commedie d’azione americane.
Il regista bruinese Marco Ponti ha un ruolo fondamentale in Italia in questo genere di film, essendo appunto uno dei pochi che cercano di riprodurlo all’interno della nostra cinematografia. Egli vive a Bruino, un piccolo paese in provincia di Torino, e, dopo aver vissuto vissuto in grandi città italiane, come Roma e Milano, ma anche negli Stati Uniti, è contento di vivere lì. Sempre secondo il regista, infatti, la vita di paese facilita il mettersi in relazione con le altre persone e, nel suo caso, con coloro che lavorano nel cinema o ne hanno l’ambizione.
Il film mette in scena la vicenda di un meccanico trentenne che sta per fallire e vuole semplicemente richiedere un prestito. Il tutto si trasforma, però, in una rapina con tanto di ostaggio. Quando si scopre che i soldi portati via non sono della banca ma di un gruppo di malviventi, il meccanico, chiamato Rossi, assieme al suo migliore amico BB, ex pilota di rally, e al “finto” ostaggio Soledad, un’attrice in declino che vorrebbe riconquistarsi la sua popolarità, iniziano a fuggire attraversando tutta l’Italia. I destini dei tre, quindi, si incontrano grazie a questa rapina involontaria e porteranno i protagonisti a vivere un’avventura entusiasmante insieme. Tra inseguimenti e sparatorie, essi attireranno l’attenzione dell’opinione pubblica che li farà diventare dei piccoli eroi moderni.
Il regista ha scelto per questi ruoli Lorenzo Richlemy, Eugenio Franceschini e Matilda De Angelis che insieme costituiscono un trio affiatato. Inoltre ha individuato come luoghi adatti per girare il film principalmente l’Alta Val di Susa e, per alcune scene, la Puglia.
I tre protagonisti sentono di aver fallito in tutto e addirittura Soledad, poco più che ventenne, si sente vecchia e superata. Ecco uno dei drammi vissuto da coloro, come musicisti, attori o cantanti che, dopo pochi anni di attività, vengono subito rimpiazzati dalla novità, dal talento appena nato di uno più giovane di loro.
Un altra problematica affrontata è la distinzione tra buoni e cattivi, nella storia come nella vita. “Loro sono i buoni”, nonostante molte delle loro azioni smentiscano questa convinzione ed è proprio questo uno dei mali dell’epoca contemporanea: essere assolutamente convinti di essere nel giusto anche quando il nostro operato dice tutto il contrario.