Una morte da mediano di Francesco Cavestri nuovo album disponibile dal 16 febbraio 2024

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Dal 16 febbraio sarà disponibile sulle piattaforme di streaming digitale “Una morte da mediano”, il terzo album di Francesco Cavestri che fa parte dell’omonima colonna sonora prodotta da Rai Tgr e Rai Play Sound. Andiamo a saperne di più, anche attraverso un’intervista realizzata con l’artista.

“Una morte da mediano” di Francesco Cavestri in uscita da venerdì 16 febbraio

Una morte da mediano” di Francesco Cavestri sarà disponibile dal 16 febbraio 2024 sulle piattaforme di streaming digitale. Si tratta del terzo album dell’artista e fa parte dell’omonima colonna sonora prodotta da Rai Tgr e Rai Play Sound.

L’album è una raccolta di nove brani originali composti da Francesco Cavestri. Rappresentano il commento musicale dell’omonimo podcast ideato dal regista e giornalista del Tg3 Emilia-Romagna Filippo Vendemmiati che è stato vincitore del David di Donatello nel 2011, per la sezione documentari con “E’ stato morto un ragazzo. Federico Aldrovandi che una notte incontrò la polizia”.

L’album “Una morte da mediano”

La colonna sonora è registrata in solo piano, con aggiunte di leggere patine di elettronica che creano l’ambiente sonoro tipico della produzione musicale di Francesco Cavestri.

La musica accompagna la storia di Denis Bergamini, un beniamino del calcio di fine anni Ottanta trovato morto in circostanze poco chiare. Ha un’atmosfera meditativa, sospesa, a tratti cupa e a tratti solare, caratterizzata ora da tessuti melodici pianistici, ora da suoni elettronici, incursioni di archi e improvvisazioni libere in solo piano. E’ un album dalle tante sfumature, ispirate alle vaste influenze musicali che caratterizzano il mondo artistico di Francesco Cavestri.

Tracklist dell’album “Una morte da mediano”

I titoli dei brani, letti in ordine, costituiscono una poesia, ispirata da “Forse un mattino andando” di Eugenio Montale:

  • Un giorno camminando
  • Si risveglia il suono della natura
  • Un respiro
  • Forte di vita
  • Prende il ritmo, perde il ritmo
  • Nella via del silenzio
  • Mi guardo indietro
  • Un giorno camminando.

Commenta l’artista a proposito del progetto:

L’album ha tre aspetti centrali: quello compositivo, quello ‘improvvisativo’ e quello costituito dalle aggiunte elettroniche, volte a creare un’atmosfera sonora contemporanea che si interfaccia con le parti in solo piano. Questi tre aspetti si legano e corroborano a vicenda, come nel caso di ‘Si Risveglia il Suono della Natura’ e ‘Forte di Vita’ , rispettivamente il secondo e il quarto brano dell’album, in cui le melodia dolci e intense, esposte dal pianoforte, vengono avvolte da sonorità come pad elettronici e strumenti orchestrali, che le impreziosiscono.”

Intervista a Francesco Cavestri

Realizziamo un’intervista a Francesco Cavestri, che ringraziamo per la disponibilità, in occasione dell’uscita domani 16 febbraio 2024 del suo terzo album “Una morte da mediano” sulle piattaforme di streaming digitale.

Donatella: “Molto particolare è che i titoli dei brani del Suo nuovo e terzo album “Una morte da mediano”, letti in ordine, costituiscono una poesia, ispirata da “Forse un mattino andando” di Eugenio Montale. La poesia del Montale ha come argomenti principali sia quello dell’illusorietà del mondo sia quello che vede l’uomo comune ingannato dai sensi è trascinato verso l’impossibilità di comunicazione. In qualche modo, le canzoni dell’album, a livello di contenuto, possono evidenziare questo che sottolinea il poeta?”.

Francesco Cavestri: “ Senz’altro. Tutte le tracce dell’album si muovono musicalmente in una direzione che attraversa stati d’animo differenti: uno di questi è senz’altro l’impossibilità e la perdita totale di comunicazione (nel brano “Mi Guardo Indietro” è piuttosto evidente: questo brano è una sperimentazione in cui si perdono completamente in concetti di melodia, armonia e tonalità, sul solco delle innovazioni dodecafoniche introdotte da Arnold Schönberg). Questo concetto riprende essenzialmente anche la storia su cui la colonna sonora è stata realizzata, ovvero quella del calciatore/beniamino Denis Bergamini, trovato morto nel 1989 in condizioni difficilmente identificabili e che hanno portato alla riapertura del processo dopo 35 anni. Il delitto Bergamini, di matrice passionale, è l’estremo esempio di ciò che può succedere nell’iterata impossibilità comunicativa di cui ci parla il Montale, oltre che l’ingranamento derivato dai sensi accecati da un amore malsano. La musica incarna tutte queste emozioni, affiancandole, talvolta, a dei momenti di serenità, di realizzazione, di felicità, che riprendono invece quello che era il carattere vitale ed espansivo di Bergamini”. 

Donatella: “Ancora, il Montale scriveva nella poesia di aspettare la rivelazione del mistero della vita, percependone anche solo per poco la sensazione di vuoto. Lei cosa si aspetta dalla vita?”.

Francesco Cavestri: “Credo che il mistero della vita sia l’arte, e che nel mio caso si sia manifestata sotto forma di musica. La chiave interpretativa che ti permetta di raggiungere l’assoluta conoscenza di se stessi e della propria dell’arte è poi quella rivelazione che bisogna attendere. Si tratta però di un’attesa, dal mio punto di vista, non passiva, ma che si estingue solo in seguito a una profonda e incessante ricerca. È quella ricerca che metto in tutti i miei lavori, cercando di offrire molte prospettive musicali e sonorità diverse tra una traccia e l’altra. Quello che mi aspetto è che questa rivelazione si renda sempre più nitida e chiara, e che mi permetta di viaggiare con la mia musica e portarla il più lontano possibile”.

Donatella: “Soffermandoci ancora sulla poesia, il poeta ritiene che non è possibile comunicare con gli ‘uomini che non si voltano’, ovvero che non mettono in discussione le loro certezze. Lei cosa pensa rispetto alla capacità di ripensare e disimparare nel Suo lavoro?”.

Francesco Cavestri: “Credo che, in qualsiasi ambito ma soprattutto in campo artistico, sia fondamentale mettere in discussione quello che si è creato in precedenza e mantenere una virtù fanciullesca, alimentata dalla curiosità, che ci faccia ricercare la novità e sonorità inesplorate. In questo senso è fondamentale rifugiarsi il meno possibile in certezze acquisiti o pre-concetti, fuggendo da un’idea secondo cui ci siano delle regole ferree e un concetto di musica “giusta” contrapposta a una musica “sbagliata”. Questo è anche uno dei temi fondamentali del jazz: per essere un vero musicista di jazz lo studio metodico e intenso è indispensabile, così come l’acquisizione di un bagaglio di nozioni tecniche e teoriche che ti permetta di affrontare l’esecuzione di questo genere al meglio; ma il vero obiettivo di un jazzista è quello di studiare fino a raggiungere un livello di consapevolezza e confidence tale da poter dimenticare tutto ciò che si è appreso e ritrovare quella fanciullezza e quella naturalezza in cui la vera opera d’arte si annida”.

Donatella: “Al Festival “Strada del Jazz 2023”, Lei vince il Premio come giovane pianista che ‘unisce presente e futuro’. In virtù di cosa è stato definito in tal modo?”.

Francesco Cavestri: “Ritengo che quel premio, che sono molto orgoglioso di aver ricevuto anche perché mi è stato consegnato in seguito a un concerto che ho tenuto in una piazza per me molto speciale (piazza Maggiore a Bologna, città in cui sono nato e cresciuto), stia ad indicare la mia caratteristica a cercare sempre di proporre una musica nuova e mai ripetitiva, che potremmo definire alla ricerca del suono del futuro, ma senza mai rinunciare a studiare e approfondire ciò che mi ha preceduto, quindi i grandi del jazz (come Herbie Hancock, Chick Corea, Bill Evans, Miles Davis) e i grandi compositori come Claude Debussy, Gustav Mahler, Ryuichi Sakamoto, Ennio Morricone, ecc…”.

Chi è Francesco Cavestri

Vita e studi

Pianista, compositore e divulgatore (classe 2003), Francesco Cavestri studia pianoforte dall’età di 4 anni. Si laurea a 20 anni in pianoforte jazz al Conservatorio di Bologna (il più giovane laureato del dipartimento Jazz). Negli USA ha modo di frequentare la scena musicale newyorkese. E di studiare al Berklee College of Music di Boston. Qui conosce un gruppo di musicisti americani con cui si esibirà in importanti rassegne estive a Bologna e a Boston.

Musica e premi

Il suo primo album “Early17,” una combinazione di hip-hop, soul e R&B, con elementi di jazz contemporaneo. Con 9 tracce inedite e feat di Fabrizio Bosso, ottiene consenso di pubblico e di critica. Cavestri in questi anni si è esibito in importanti Festival e Jazz Club italiani ed esteri. Ad esempio, il Bravo Caffè di Bologna, l’Alexanderplatz Jazz Club di Roma, la Cantina Bentivoglio di Bologna. E ancora il Wally’s Jazz Club di Boston, la Casa del Jazz di Roma. E il Festival Time in Jazz in Sardegna, il Festival JazzMi a Milano. Come divulgatore ha presentato la sua lezione-concerto”“Jazz/hip hop – due generi fratelli” nelle scuole e nei teatri (anche a fianco di Paolo Fresu). E nei festival (Time in Jazz e JazzMI) e a breve uscirà anche una pubblicazione.

Al Festival “Strada del Jazz 2023” con il suo concerto in Piazza Maggiore a Bologna ha vinto il Premio come giovane pianista che unisce presente e futuro. Ed è stato registrato e prodotto dalla Regione Emilia Romagna per la rassegna Viralissima)

Di recente ha anche registrato la sua prima colonna sonora per un podcast di produzione Rai, il cui album è in uscita.

Dopo “IKI – BELLEZZA ISPIRATRICE” (gennaio 2024), “Una morte da mediano” è il terzo album di Francesco Cavestri. Disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 16 febbraio 2024.

Per seguire Francesco Cavestri

Sito Web https://www.francescocavestri.it/

Instagram https://www.instagram.com/fracavestrii/

Facebook https://www.facebook.com/fra.cavestri.7

YouTube https://www.youtube.com/channel/UCoasFc2ZQUASFcbSWE4GQpw

https://spettacolo.periodicodaily.com/dal-19-gennaio-2024-e-disponibile-in-streaming-il-mondo-non-va-via-di-syrio/

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