Un passato senza veli: lo show di Burlesque

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Un passato senza veli, questo il titolo che parla da solo e ci porta a rivivere il passato con le grandi dive del Burlesque. Uno spettacolo dal tema scottante che andrà in scena il 2 e 3 febbraio alle ore 21 all’ Off Off Theatre di Roma.

Di cosa tratta lo spettacolo Un passato senza veli?


Giulia di Quilio, anche conosciuta con il nome di Vesper Julie ioltre ad essere una attrice di cinema e teatro è anche una delle più amate e riconosciute performer di Burlesque nel panorama italiano. L’attrice attraverso la formula del One Woman Show ci propone uno spettacolo avanguardista dove mescola prosa e strip-tease, musica e story telling per raccontare la storia del Burlesque. Una danza legata al passato, soprattutto parigino, ma che si collega al nostro presente. Quello incentrato sull’emancipazione femminile, sulla sfida ai pregiudizi sessuali, sulla body positivity e sulla libertà di mostrarsi per quello che si vuole liberi da barriere, pregiudizi e impedimenti. Le dive del Burlesque di un passato senza veli vengono quindi rievocate. Queste mostrano il loro lato di donne in grado di compiere scelte difficili combattendo contro clichè e luoghi comuni per affermarsi. Insomma un tema importante che ricorre da molti anni e che è sempre bene ricordare, valorizzare e far resistere nel tempo.


Al teatro Manzoni di Roma: Tempo al tempo


La messa in scena


Giulia di Quilio si metterà in prima linea con il suo Un passato senza veli. L’obbiettivo è quello di abbattere le barriere che ancora oggi plasmano il nostro mondo. Per farlo verrà accompagnata da una Band Live di 4 elementi che la aiuteranno a mettere in scena una danza seduttiva ricca di momenti di commozione, incursioni satiriche, performance e anche interazioni dirette con il pubblico.

Le parole della regista


Queste le parole della regista sullo spettacolo: ” Questo spettacolo nasce dalla scrittura del mio libro Eros e burlesque, edito da Gremese nel 2016.  Durante lo studio preliminare su fonti prevalentemente americane (purtroppo le pubblicazioni italiane sul tema erano poche e generiche), mi sono imbattuta in personaggi straordinari. E più approfondivo la ricerca, più queste figure mi parlavano e si imponevano alla mia attenzione, collocandosi idealmente “al centro della scena”. Continuando a studiarle e a raccontarle sulla pagina, mi immedesimavo completamente in loro, ritrovando, tra le pieghe di quelle vite, le mie stesse difficoltà, gli stessi patimenti, gli stessi dubbi.  Da qui, immediata, la voglia di portare in scena, in forma di monologo, alcuni degli “incontri” in cui mi ero imbattuta. Sola in scena per 80 minuti, racconto e rivivo le storie di queste donne, coraggiose, imprevedibili e, soprattutto, femministe ante-litteram.

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