Trame – Festival dei Libri sulle mafie: la sensibilizzazione all’Accoglienza

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Ieri, nella seconda giornata di Trame – Festival dei Libri sulle Mafie a Lamezia Terme, oltre ai numerosi appuntamenti culturali, si è dato spazio al tema attualissimo dell’immigrazione, proprio in occasione della Giornata Internazionale dei Rifugiati. Presso Palazzo Nicotera si sono svolti incontri e dialoghi con diverse realtà, primo fra tutti la Comunità Progetto Sud.

Comunità Progetto Sud

“Fili”, Comunità Luna Rossa

La Comunità progetto Sud – fondata da Don Giacomo Panizza – nasce nel ’76 con l’intento di favorire l’inclusione e l’integrazione fra soggetti differenti. A seguito del flusso migratorio del 2011 che ha visto numerosi sbarchi di persone provenienti dall’Africa e dall’Asia, Progetto Sud fa nascere, su richiesta del Governo Italiano e grazie alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme, la Comunità di accoglienza: Luna Rossa.

Negli anni la Luna Rossa è diventato un centro SPRAR, aprendo anche una struttura per tutti coloro che compiono la maggiore età. Nei suoi ormai nove anni di attività, la Luna Rossa ha accolto oltre 150 minori stranieri non accompagnati o neomaggiorenni. Lo scopo principale della Comunità è quello di favorire i processi di integrazione nel territorio lametino, attraverso l’arricchimento che si può ricevere da ogni persona accolta.

“Fili” spettacolo a cura di Achille Iera

Ieri, sul palco di Trame, i ragazzi della Comunità Luna Rossa hanno proposto il toccante spettacolo “Fili” a cura di Achille Iera. Bambini, anziani, giovani, italiani e stranieri, tutti uniti per urlare l’urgenza di essere terra accogliente per tutti. A seguire è stata letta la lettera di Don Giacomo Panizza che ricorda la campagna dell’UNHCR, in occasione della Giornata Internazionale del Profugo, Whit Refugees che ha l’obiettivo di far conoscere i rifugiati attraverso i loro sogni e le loro speranze.

Don Giacomo conclude la sua lettera scrivendo che: <<la Comunità Progetto Sud si è rifiutata, come gesto umano e politico, di essere complice del cosiddetto “Decreto Salvini” che stabilisce la minima sopravvivenza degli stranieri arrivati dal mare, partendo da territori difficili dell’Africa>>.

Subito dopo il momento di sensibilizzazione delle Comunità Progetto Sud e Luna Rossa, un altro interessante momento con il regista Pasquale Scimeca, il documentarista Luca Capponi e Massimo Alberizzi, giornalista di Africa Express e Il Fatto Quotidiano.

Looking for Odisseo, Luca Capponi

Il documentarista Luca Capponi ha condiviso la sua esperienza sull’Aquarius – la nave rimasta ferma nel Mediterraneo fra Italia e Malta per diversi giorni – attraverso un reportage di dieci minuti, Looking for Odisseo del 2016. Evidente la commozione di Luca Capponi nel raccontare l’esperienza vissuta accanto agli immigrati che arrivano sulle nostre coste. Un’esperienza che gli ha cambiato la vita. I video riprendono i momenti, passo dopo passo, dall’arrivo del barcone al salvataggio andato, per fortuna, a buon fine.

Il video si conclude con canti e preghiere degli immigrati: <<nelle riprese finali del video stavo piangendo, guardandolo capirete perché>>. È davvero commovente infatti vedere la loro gioia di essere arrivati fino a lì, sani e salvi.

“Balon” di Pasquale Scimeca

Subito dopo il regista Scimeca, insieme al giornalista Alberizzi, hanno raccontato il motivo che spinge gli immigrati a intraprende un viaggio così difficile e lontano. Dall’esperienza del regista in Sierra Leone, nasce il documentario Balon, il racconto di due fratelli che, a seguito di una banda che uccide la loro famiglia, rimangono soli e decidono di fuggire attraversando il deserto e raggiungendo, dopo un mese di cammino, la Libia. Qui vengono imprigionati, insieme a tantissimi altri migranti, e costretti a lavorare come schiavi. Solo dopo un lungo periodo riescono a salire su un barcone.

Il finale rimane sospeso, nessuno sa se i due fratelli riusciranno a sopravvivere fino alla fine. Forse l’intento di Scimeca è proprio quello di desiderare, dentro ciascuno di noi, un finale che dia una svolta positiva alla loro vita. Perché, come lo stesso regista ha ricordato, è la paura di ciò che non conosciamo a generare il razzismo. Aprirsi a nuove realtà è il primo passo da fare per superare questa condizione.

“Balon” di Pasquale Scimeca

Il film è stato girato per sei mesi insieme ai bambini del luogo. Il ricavato ha lo scopo di costruire scuole, campi di calcio e pozzi nel villaggio.

È una serata emozionante quella della seconda giornata del Trame Festival. Non si può restare indifferenti alla tematica dell’immigrazione – tanto quanto quella della mafia – dopo aver ascoltato storie drammatiche e reali.

A fine serata si avverte l’esigenza di fare qualcosa, di muoversi, di agire. Questo è il segno che “Trame Festival” è riuscito a far centro, sollevando i temi fondamentali della nostra società con delicatezza e soprattutto empatia nei confronti di storie così fragili e delicate.

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