Trama “Svegliati amore mio”: ultima puntata

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Svegliati amore mio

In data 07 aprile 2021 è andata in onda l’ultima puntata della serie “Svegliati amore mio” con la regia di Ricky Tognazzi e Simona Izzo. A pochi giorni dalla polemica insorta a causa della ArcelorMittal, che ricordiamo ha sospeso alcuni suoi dipendenti per aver pubblicizzato la serie, è andato in onda l’ultimo atto ricco di emozione, rabbia e speranza. Vi propongo qui la mia personale trama dell’ultima puntata di “Svegliati amore mio”.

Ultimo atto che ci da una speranza reale?

Nell’ultima puntata della miniserie “Svegliati amore mio” abbiamo assistito a momenti di suspence, rabbia, emozione come se fossimo noi stessi i protagonisti. Quello che i registi Ricky Tognazzi e Simona Izzo sono riusciti a fare è incredibile! L’ho già detto e lo ripeto, hanno dato voce ad un tema attuale che non colpisce solo il sud. Con le accuse e la sospensione di alcuni dipendenti, la ArcelorMittal di Taranto non ha fatto altro che confermare quello viene raccontato nella serie.

L’ultima puntata ha riconfermato l’ottima interpretazione di Sabrina Ferilli ma anche degli altri protagonisti, Ettore Bassi, Francesco Venditti, Veruska Rossi, Bruno Torrisi, Iaia Forte e potrei continuare a nominare tutti gli altri ma l’elenco sarebbe lungo perché sono stati veramente tutti degli ottimi attori. Anche gli attori con una minima parte come Stefano Macchi, che interpreta un reporter della televisione, hanno saputo dare la giusta espressione per far sembrare tutto così reale. E con il 15,4% di share i registi si aggiudicano la classifica per la seconda volta!

Il finale non è scontato ma al contrario ci dona speranza. Una cosa importante ci viene insegnata e ricordata guardando questa serie: l’unione fa la forza, mai arrendersi agli ostacoli, se veramente ci crediamo possiamo ottenere i risultati sperati.


Svegliati amore mio: trama penultima puntata

Svegliati amore mio: la polemica come polvere sottile


Trama “Svegliati amore mio” ultima puntata

Sara viene soccorsa dopo essere svenuta nel giardino dell’ospedale. Lorenzo è sempre al suo fianco e disperato le urla di svegliarsi. Nel frattempo le immagini ci portano a Porto Sant’Ignazio anno 2002. Il comandante Caputo sta ancora interrogando Nanà e Sergio, ma questa volta con la dichiarazione fatta dal collega di Sergio sa dove puntare. Infatti alla fine quest’ultimo si arrende e conferma di aver minacciato di morte Mimmo. Nanà resta sconvolta e i due coniugi litigano pesantemente, ma una telefonata li interrompe. L’ospedale li ha avvisati che Sara è stata portata in terapia intensiva!

All’arrivo in ospedale vengono accolti dalla dottoressa Placido che cerca di tranquillizzarli perché lo svenimento e la febbre alta sono dovuti ad una infezione che non è legata alla leucemia. Lorenzo nel frattempo non si da pace in quanto è stato lui a portare Sara sotto la pioggia per recuperare la piantina. Ma in breve tempo Sara si riprende per la gioia di tutti, specialmente di Lorenzo che va subito a trovarla per poterla baciare nuovamente.

Intanto nella Ghisal Acciai Sergio va a trovare il suo amico Emilio che è tornato a lavorare dopo l’incidente che ha subito nell’altoforno 5. Durante questo incontro però si scaldano gli animi con gli altri colleghi e uno tra questi è quello che ha testimoniato. Sergio inizialmente, non appena scopre che è stato lui, lo vuole picchiare ma fortunatamente si rende conto che peggiorerebbe la situazione e lo lascia perdere.

Trama di Svegliati amore mio con un colpo al cuore

Nel frattempo Lorenzo nella sua stanza tossisce sempre di più e inizia a scrivere una lettera per Sara elencandole le 10 cose da fare. Il mattino seguente Sara si è completamente ripresa ed è insieme ai suoi genitori, ma purtroppo la gioia sta per finire. Mentre decide di andare a trovare Lorenzo, quest’ultimo ha un malore e le urla di sua madre fanno tremare i cuori. Lorenzo non respira! Le lacrime scendono ininterrotte su ogni volto, amici, Nanà, Sergio e Sara. La dottoressa Placido riesce a rianimarlo ma purtroppo il responso è tragico. Il cuore del piccolo Lorenzo è schiacciato dal tumore! Dopo poco muore con al fianco la sua amata Sara.

Alla veglia funebre sono tutti presenti, la dottoressa Placido, Nanà e Sergio, Sara, i suoi amici di reparto, le infermiere, il giornalista Stefano, ma anche tutto il quartiere Ferraccio. Raggiunge Nanà anche la sua amica Ramona. Durante la celebrazione Sara legge l’elenco che Lorenzo le ha scritto nella lettera e sono momenti davvero commoventi tanto che ci sentiamo partecipi in quella chiesa. Nanà dopo aver letto l’opuscolo della chiesa, dove trova la dicitura “si ringrazia la Ghisal Acciai per le vetrate donate alla chiesa”, non può fare a meno che prendere la parola. Coglie l’occasione che sono tutti presenti e chiede nuovamente di unirsi a lei nella battaglia che ha iniziato insieme al giornalista Stefano. La madre di Lorenzo si alza in piedi e accetta “che la morte di Lorenzo non sia vana”! Dopo di lei tutti i presenti accettano pentendosi di non averle dato ascolto la prima volta.

Sergio, che viene a scoprire della battaglia di Nanà con il giornalista, rimane incredulo e deluso perché rischia il posto di lavoro. Litigano nuovamente e prima di andarsene Sergio dice a Nanà “un uomo senza lavoro che uomo è”. Tutte le madri del quartiere Ferruccio raccontano a Stefano e alla dottoressa Placido le loro storie per prendere informazioni da inserire nel giornale. Anche Ramona confida a Nanà, che nei tre mesi in cui ha chiuso il salone, è stata in cura a Napoli per un tumore al seno e anche lei ha fatto la chemioterapia. Infatti Nanà rimarrà sconvolta dalla scoperta che Ramona indossa una parrucca! Adesso è il momento della foto che ovviamente scatterà Stefano. Le donne protagoniste sono Nanà, Ramona, la dottoressa Placido, la madre di Brigida, la madre di Lorenzo, la compagna di Emilio e sullo sfondo i fumi della polvere sottile della Ghisal.

La svolta

La trama di Svegliati amore mio a questo punto ha una svolta!

L’inchiesta di Stefano viene pubblicata sulla rivista Tutta la verità con la foto di copertina “Le madri d’acciaio”. Ramona molto eccitata porta subito la rivista a Nanà ed entrambe sono orgogliose di quello che è stato scritto. Purtroppo non è dello stesso parere Sergio che si arrabbia molto con Nanà e cerca di farle capire che ci saranno delle ripercussioni. Mentre sta per uscire Sergio viene fermato dal giornalista televisivo che gli lascia la rivista e cerca delle dichiarazioni. Non trovando risposta in Sergio cerca di parlare con Nanà, ma anche lei lo caccia via.

Prima di entrare nell’azienda Sergio legge tutto l’articolo della rivista e in seguito ha una dura discussione con il direttore Tagliabue. Nel mezzo a questa vicenda c’è però una notizia positiva. Sara può ritornare a casa, non è del tutto guarita ma i valori le rendono possibile il ritorno alla normalità. Sergio quando torna a casa e trova Sara in giardino è al settimo cielo e con un mazzo di fiori chiede perdono a Nanà! Nella notte dei vandali si presentano all’esterno dell’abitazione di Santoro e lasciano una scritta minacciosa: “muori puttana”.

Il mattino seguente durante una conferenza stampa, il direttore Tagliabue annuncia che il 27 ottobre firmerà l’accordo con il governo. Inoltre dichiara, insieme al dottor Torelli, di denunciare per diffamazione Stefano e il suo editore, la dottoressa Placido e Nanà.

Sergio torna a lavoro ma trova i suoi colleghi molto in collera contro Nanà. Dopo lavoro Sergio tenta di parlare con Vanni in cerca di notizie che possano aiutare sua moglie, ma il pensionato lo caccia via.

Tutte le donne d’acciaio nel frattempo si riuniscono nel salone di Ramona per decidere il da farsi. Decidono di presentarsi tutti davanti alla Ghisal Acciai il 27 ottobre per protestare e fermare l’accordo.

Tagliabue cerca l’appoggio del procuratore che non sembra della sua stessa idea ma subito dopo quest’ultimo chiama il comandante Caputo. Il comandante si presenterà successivamente in casa Santoro dichiarando Sergio in stato di arresti domiciliari. Nanà è distrutta dopo questa notizia e decide di abbandonare la sua battaglia. La dottoressa Placido le fa visita cercando di tirarle su il morale e per rimetterla sulla retta via, ma senza successo. Ci riesce invece la piccola Sara, che sul letto insieme alla madre le confida che le manca molto Lorenzo e che deve presentarsi con le altri madri d’acciaio anche per lui.

Combattiamo insieme

27 ottobre 2002 è giunto il momento dell’accordo con il governo. Arriva il pulmino della chiesa con una scritta sulla fiancata “tutto l’acciaio del mondo non vale la vita dei bambini”. Nonostante inizialmente Nanà non è presente tutte le madri d’acciaio sono pronte a protestare. All’arrivo di Nanà tutti esultano e danno il via alla manifestazione con striscioni e cartelli contro la fabbrica con la presenza della televisione.

Sergio, intanto agli arresti domiciliari, assiste alla protesta da casa ma all’improvviso riceve la visita del Vanni. Il pensionato gli mostra una lettera che l’uomo riferisce essere la lettera d’addio di Mimmo! Inoltre gli confida che nell’ufficio del direttore Tagliabue troverà tutte le prove che lo accusano.

La trama di Svegliati amore mio verso il finale

Dentro gli uffici della Ghisal la delegazione del governo sta piacevolmente dialogando con Tagliabue ma prima di procedere alle firme devono attendere il notaio che ancora non è arrivato. Non si può fare a meno che sentire le urla delle donne d’acciaio che protestano davanti al cancello della Ghisal. A questo punto la delegazione pretende di sapere cosa stia succedendo e decide di non procedere più alla firma. Nel frattempo Sergio è riuscito ad entrare nell’ufficio del direttore ma viene scoperto dal Dini. Tagliabue messo alle strette si presenta davanti al cancello dove trova anche tutti i dipendenti.

Il direttore tenta di affrontare i manifestanti che urlano “giù le mani dai bambini” e “noi vogliamo vivere”. Anche alcuni dipendenti cercano di allontanare le proprie mogli e compagne, ma alle parole di Nanà che dice al direttore che non si può morire di lavoro rinunciano. A grande sorpresa arriva Sergio con in mano la lettera d’addio di Mimmo in cui accusa Tagliabue di aver risparmiato sulla manutenzione per arricchirsi. Secondo il direttore non basta come prova ma per fortuna Sergio ha l’asso nella manica e con l’arrivo di Dini che gli consegna tutta la documentazione, Tagliabue è sconfitto!

Tagliabue viene arrestato e processato per disastro ambientale, Torelli viene sospeso e sostituito dalla dottoressa Placido alla direzione sanitaria dell’ospedale, Dini viene incaricato della bonifica della fabbrica, e i Santoro tornano ad essere una famiglia felice e con le ultime immagini vediamo Sara intenta a sostenere una gara di nuoto che alla fine vince! Sugli spalti la sua immaginazione le fa vedere Lorenzo che tifa per lei.

La serie termina così con la speranza che anche noi un giorno potremmo avere lo stesso finale. Nel frattempo non ci resta che ringraziare ancora una volta tutti gli attori e i registi Ricky Tognazzi e Simona Izzo per averci donato queste emozioni, dai brividi sulla pelle, alle lacrime che scendono a dirotto fino ai mal di stomaco per la rabbia. Grazie!

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