Tom Grennan: “Lighting Mathces” l’album di debutto – Recensione

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Forte e sfacciato, non si può ignorare Tom Grennan. Nel suo attesissimo album di debutto Lighting Matches, il cantautore di Bedford, offre ai propri fans un album composto nella versione deluxe da 16 brani, che dicono praticamente tutto quello che c’è da sapere sull’artista.

Lighting Matches ha una propria anima e quell’anima viene fuori grazie ai testi delle canzoni. Grennan non è un classico studente modello della British School che sogna di arrivare a New Orleans: in tutto il disco risalta la sua spavalderia da spaccone grazie anche alla sua voce graffiante, e dalla forte produzione di tutto l’album.

Il singolo che ha dato il via all’avventura di “Lighting Matches” è il brano incoraggiante “Barbed Wire“, brano autobiografico che ricorda a se stesso di tenere gli occhi ben fissi in avanti: Nel brano infatti canta questi versi “Non lasciare che la gente ti trattieni / Devo stare in piedi e puntare più in alto.” Nel brano “Royal Highness“, la seconda traccia del disco, si apre con un “gancio” di chiatarra simile a quella del brano “Message In A Bottle” dei Police o in tempi più recenti a “Locked Out Of Heaven” di Bruno Mars.

La title track, del disco si trova al centro dell’album, ed è una bella sorpresa. Considerando l’anima ribelle di Grennan, l’ascoltatore si aspetterebbe un inno alla libertà, invece è una bellissima ballata dove risalta l’assolo di violino, nel brano l’artista canta “Voglio sapere, migliorerà tutto? / Siamo soli, o siamo persi insieme?”

Sentendo alcune canzoni alla radio, si potrebbe pensare di ascoltare brani di George Ezra e Tom Walker, come nel caso di “Little by Little Love” e “Something In The Water” brani che arrivano con un lato dell’anima di Hozier.

In tutto il disco, si sente che l’artista canta l’ambizione, di lussuria e d’amore, si vede o meglio dovrebbe sentire il luccichio che Grennan ha nei suoi occhi, dove risalta la sfrontatezza che cattura per la sua giovane età e per il suo fascino. La sua voce potrebbe non essere gradevole a tutti, ma sicuramente si distingue così come l’album. Voto 4/5.

Brani Migliori: “Sober”, “Royal Higness”, “Aboard”, “I Might”.

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