Titolo V non decolla e rischia la chiusura

Gli ascolti Tv del talk-show di Rai 3 continuano ad essere poco esaltanti. Per questo motivo, la Rai starebbe pensando di chiudere anzitempo il programma condotto da Francesca Romana Elisei e Roberto Vicaretti.

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Titolo V rischio chiusura
Ascolti flop per Titolo V: la Rai pensa alla chiusura anticipata.

Si prospettano tempi duri per Titolo V. Il programma di approfondimento di Rai 3 partito nell’ottobre del 2020 per occuparsi di temi di politica, economia e società legati particolarmente al Sud, non è mai riuscito a decollare in termini di ascolti televisivi. I numeri Auditel confermano il trend negativo: l’ultima puntata andata in onda si è fermata a circa 640.000 spettatori per uno share del 2,7%. Un risultato che rappresenta una sonora sconfitta rispetto al rivale Quarto Grado di Rete 4 che è arrivato a quota 1.188.000 telespettatori con uno share del 5,9%.

A questo punto non si esclude che Titolo V, condotto da Francesca Romana Elisei (da Napoli) e Roberto Vicaretti (da Milano) possa essere accantonato prima del previsto. La Rai infatti starebbe valutando la chiusura della trasmissione di Rai 3, giacché è difficile che dopo tutti questi mesi di programmazione possa improvvisamente conquistare il pubblico e rilanciare i suoi ascolti.

D’altronde, la puntata di venerdì 5 febbraio, nell’andamento è stata la conferma di un format rivolto forse ad un pubblico “di nicchia” e magari già esperto di determinati argomenti. Il valore e la preparazione degli ospiti non si discute, però Titolo V è stato concepito probabilmente come un talk-show troppo specifico e tecnico, poco popolare, con un linguaggio che difficilmente arriva a chi magari è interessato a determinate tematiche ma non le conosce approfonditamente, e dunque si aspetta di essere “accompagnato” a comprenderle meglio.

I punti deboli di Titolo V

Titolo V per certi versi sempra appartenere ad un’altra epoca. Ormai è l’era dei social network, della comunicazione veloce e facilmente comprensibile. Invece la trasmissione di Rai 3 ha uno stile un po’ troppo lento per i telespettatori del XXI secolo, troppo formale e accademico. Ospiti come il politologo Gianfranco Pasquino o il sociologo Domenico De Masi sono ovviamente illustri e autorevoli. Stesso discorso per i vari giornalisti e direttori dei principali quotidiani italiani. Ma tutto ciò risulta poco “televisivo” e attraente agli occhi dei telespettatori contemporanei.

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Il dibattito durante Titolo V tende inevitabilmente a procedere con lentezza e senza scivolare in polemiche o critiche aperte ai principali esponenti del mondo della politica italiana. Tutto ciò a differenza della conduzione di Paolo Del Debbio che, con il suo Dritto e Rovescio, cerca sempre di andare al di sopra delle righe, di portare la discussione su tematiche e problemi più vicini al grande pubblico che non può di certo comprendere il “politichese”.

Insomma, la struttura del format e gli ascolti Tv poco esaltanti di Titolo V potrebbero presto spingere la Rai a dire stop al talk-show di Rai 3, provando magari a mettersi al lavoro per un’altra trasmissione di attualità e politica che però si avvicini maggiormente ai gusti dei telespettatori italiani del 2021.

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