TicketOne: il Consiglio di Stato si pronuncia sulla questione bagarinaggio

Dopo anni di processi, il Consiglio di Stato si pronuncia in maniera definitiva circa le eventuali responsabilità di TicketOne sul Secondary Ticketing.

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In Italia, TicketOne è sicuramente uno dei colossi per quanto riguarda la vendita di biglietti per i concerti. Che sia in maniera diretta attraverso il suo portale, che sia attraverso la mediazione degli operatori che lavorano nei punti vendita autorizzati, il circuito TicketOne è il più utilizzato per quanto riguarda la compravendita dei biglietti che danno accesso ai concerti a pagamento che si tengono sul suolo nazionale: un business che in periodi diversi da quello attuale frutta molto, ma che in molti momenti ha avuto più di un’ombra.

Secondary Ticketing: ecco cos’è

Negli scorsi anni accadeva molto spesso che i biglietti dei concerti, soprattutto quando si trattava di singole date di artisti internazionali, andavano esauriti in pochissimo tempo su Ticketone per poi finire su portali di tutt’altra natura, a prezzi molto maggiorati. Per capirci: biglietti che in origine costavano circa 60-70€ alla fine arrivavano al loro vero acquirente per cifre ci centinaia di euro, senza che ci fosse altro modo per poter partecipare ad un concerto sognato da una vita. Il fenomeno si fece particolarmente increscioso per un concerto dei Coldplay, dopo di che esplose un polverone mediatico incredibile che portò chi di dovere a riconsiderare determinate politiche, come ad esempio il numero di biglietti che un singolo utente può acquistare.

TicketOne ha delle responsabilità in merito?

In molti ai tempi hanno puntato il dito contro la stessa Ticketone, che in un primo momento era stato condannato a pagare una multa di un milione di euro per omessa adozione di misure contro l’acquisto multiplo di biglietti sui propri canali di vendita. Tale sazione è stata successivamente cancellata dal TAR del Lazio: una decisione contro la quale AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha ricorso in appello presso il Consiglio di Stato. Ebbene, la risposta del Consiglio di Stato ha confermato in via definitiva la decisione del TAR del Lazio, stabilendo che l’azienda è completamente estranea ai fati.

A tal proposito, l’amministratore delegato di TicketOne Stefano Lionetti dichiara:

Dopo il TAR, anche il Consiglio di Stato conferma la cura e la diligenza con cui operiamo sul mercato e chiarisce che l’accusa era fondata su mere congetture e non su dati oggettivi. Abbiamo vissuto una vicenda incredibile se si pensa ai danni subiti dalla Società, al tempo perso inutilmente e alla confusione informativa generata nei confronti dei consumatori. Dopo questa sentenza, vedremo se anche AGCOM continuerà a trattare con inerzia i veri e riconosciuti siti di secondary ticketing che abbiamo più volte denunciatoOggi lo scenario si è completamente rovesciato: non solo tutta la filiera dello spettacolo è completamente ferma, ma i siti di secondary ticketing licenziano le proprie persone a centinaia. Dobbiamo guardare oltre, a una ripresa, purtroppo non vicina, fondata su elementi nuovi e sostanziali e non sulle congetture, dove si possa trovare lo spazio per salvaguardare la sicurezza degli spettatori. Non saranno passaggi semplici, ma necessari perché la rinascita sociale dopo l’emergenza dovrà passare anche attraverso la ripresa della cultura e dalle prestazioni artistiche

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