The Lucky Ones dei Pentatonix, sophomore slump in ritardo

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The Lucky Ones dei Pentatonix

Dopo anni di cover e canzoni natalizie, The Lucky Ones rappresenta il grande ritorno dei Pentatonix. Non tanto grande, in verità: il lavoro risulta invece dimenticabile e privo del mordente che ci si aspetterebbe da un lavoro pop di questi anni

The Lucky Ones: come stanno i Pentatonix?

Sono passati cinque anni dall’ultimo album di inediti dei Pentatonix: eppure sembra che ci sia stata una vita in mezzo. Il gruppo di cantanti a cappella – prima solo cover artists, ora specializzati anche in inediti – è ormai diventato un elemento incancellabile della nostra pop culture. Fin quasi a fossilizzarsi, e accontentarsi della fama di base fornita dalla particolarità del canto a cappella. Questa è l’impressione che si ottiene dal loro secondo album di inediti The Lucky Ones, in cui i Pentatonix sembrano aver scaricato materiale di lavoro di scarto. 

Non che il debutto autotitolato fosse un album rivoluzionario, ma c’era qualcosa. Un accenno di creatività, di chimica di gruppo, di ambizione più memorabile. Tracce come Sing, Cracked, Can’t Sleep Love e il duetto con Jason Derulo If I Ever Fall In Love Again mostravano una dimestichezza con l’anima pop. Un desiderio di provare, di sperimentare, di farsi avanti e creare un’identità che andasse oltre la gimmick della cappella. The Lucky Ones mostra invece dei Pentatonix spenti, in chiara crisi d’ispirazione, e con un’idea di musica pop che non si può descrivere se non come datata. 

Musica di sottofondo…

Pop da pubblicità, livello ultimi Maroon 5: nulla di offensivo o doloroso, ma che non rimane nella testa dopo essere entrato dal primo orecchio. Quello che sulle prime era un gruppo interessante e particolare sembra essersi incastrato nella sua stessa gimmick, prendendosi contemporaneamente troppo sul serio e non abbastanza. Manca anche quell’accento melodrammatico che si poteva sentire nelle loro cover migliori, da Hallelujah a Shallow passando per The Sound Of Silence. In The Lucky Ones i Pentatonix sono tristi ma non troppo, melanconici ma senza esplorarlo. E quanto si sentono i finti 808 trap in Exit viene voglia di andarsene davvero, come il titolo suggerisce tanto gentilmente. 

The Lucky Ones è un album vecchio, tanto da dar da pensare che nel 2021, non ci sia più un particolare bisogno dei Pentatonix. La musica pop è evoluta ben oltre le canzonette midtempo acustiche alla Meghan Trainor, ma qualcuno deve essersi dimenticato di informarli. Quello che ne emerge è un album che suona buttato via, disinteressato, composto con pezzi di scarto di hit minori di qualche annetto fa. Nel 2021, la musica pop è andata ben oltre il riempitivo radiofonico. Forse sarebbe meglio limitarsi alle cover.

Qui per seguire i Pentatonix sui social

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