Fra alternative e rock psichedelico, sperimentazione e denuncia sociale, l’album d’esordio di SOLO è uscito il 16 marzo 2024. “The importance of words (songs of love, anti-capitalism and mental illness)” è album d’esordio di Solo uscito il 16 marzo 2024. Andiamo a scoprirne di più.
“The importance of words (songs of love, anti-capitalism and mental illness)” di Solo
“The importance of words (songs of love, anti-capitalism and mental illness)” è l’album di esordio di Solo uscito il 16 marzo 2024. E’ un lavoro eterogeneo, composto da 10 brani che traggono ispirazione tanto dai Beatles quanto dai primi Muse, i Radiohead più chitarristici, i Pink Floyd, Nirvana e Mudhoney, Daft Punk e Karlheinz Stockhausen, fino a Terry Gilliam e i Monty Python.
A livello testuale, è forte la critica alla società dei consumi, con forti rimandi al pensiero di Pier Paolo Pasolini, Naomi Klein, Noam Chomsky.
Si tratta di un mix di generi che mira alla sperimentazione con inaspettati cambi di registro che abbracciano art rock, psichedelia, grunge, punk, elettronica, pop e alternative rock.
Per l’ascolto e l’acquisto: https://linktr.ee/iiisoloiii
Lanciato in anteprima esclusiva su SentireAscoltare il 14 marzo, è uscito il 16 marzo 2024 “The importance of words (songs of love, anti-capitalism and mental illness)”, album d’esordio di SOLO, un mix di influenze in cui si bilanciano sperimentazione e orecchiabilità, tematiche sociali e testi più intimi e riflessivi.
I GENERI MUSICALI E LE INFLUENZE
Dopo la pubblicazione di 5 singoli tutti diversi l’uno dall’altro, cosa che gli permette di avere una ampia copertura mediatica che va da Rai Radio 3 a La Stampa, passando per Metal Hammer fino a importanti riviste estere di settore quali Prog, It’s Psychedelic, Baby e Post-Punk.com, l’eclettico artista decide di racchiudere i brani già precedentemente pubblicati più altri 5 inediti in un album che è un melting pot di generi, ma allo stesso tempo coerente, con un occhio sempre puntato alla sperimentazione, all’art rock, alla psichedelia.
«Sono un ascoltatore onnivoro, sono davvero pochi i generi musicali che non rientrano nei miei ascolti. Quindi per me è naturale essere influenzato, di volta in volta, da generi musicali differenti. Al contempo, sono sempre stato molto affascinato dagli album eterogenei. In particolare, penso al “White album” dei Beatles: 30 brani, 30 generi musicali che si susseguono lasciando l’ascoltatore, di volta in volta, basito».
I Beatles, ma non solo, fra le influenze di SOLO, che vanno dal rock al pop, dal punk all’art rock, non disdegnando incursioni nell’elettronica sperimentale dei 50’s o nelle marce bandistiche da fanfara.
«Se dovessi elencare gli artisti che mi hanno più influenzato (e da cui ho rubato idee) nella stesura dei brani che compongono “The importance of words (songs of love, anti-capitalism and mental illness)” naturalmente dovrei citare prima di tutto i Beatles. E poi i Pink Floyd, i Muse del primo periodo e i Radiohead più chitarristici, i Nirvana, Karlheinz Stockhausen e Pierre Schaeffer, Edoardo Bennato, fino a compositori di marce bandistiche, che sono stati per me influenti nel periodo in cui suonavo il sassofono nelle fanfare. E Terry Gilliam e i Monty Python. In molti, nelle recensioni dei singoli, hanno notato attinenze con Suede, Gong, The Cure, Blossom Toes, Daft Punk e tantissime altre band che magari non ho neanche mai ascoltato: è il bello della musica e dell’arte in genere, arrivare a soluzioni affini da ascolti affini».
LE TEMATICHE TRATTATE
Come per i generi musicali trattati, anche le tematiche affrontate nei testi di “The importance of words (songs of love, anti-capitalism and mental illness)” sono disparate (come suggerisce lo stesso sottotitolo dell’album), divise fra riflessioni personali e analisi della società in cui viviamo.
«Le tematiche principali trattate in “The importance of words (songs of love, anti-capitalism and mental illness)” sono di sicuro di carattere politico-sociale, in particolare legate a quella che è la nostra società dei consumi, di un libero mercato incontrollato, di un capitalismo preponderante che influenza le nostre vite. E non di certo in maniera positiva. Influenzato dalla letture di Pier Paolo Pasolini, Naomi Klein, Noam Chomsky, sono sempre stato molto critico verso la società e di come questa ci influenzi, anche nel nostro profondo: le “mental illness” del titolo, sono convinto, sono dovute in buona parte anche a come i costrutti sociali che ci impongono e ci auto-imponiamo ci influenzano. Quindi è tutto collegato. Anche il modo in cui proviamo amore, a chiudere il cerchio».
DALLA COMPOSIZIONE ALLA REGISTRAZIONE
“The importance of words (songs of love, anti-capitalism and mental illness)” è stato interamente registrato da SOLO, fra il suo studio personale e quelli dell’Hexagonlab Studio, coadiuvato da David Garofalo e Nico Saturno alle batterie.
«Come da nome, nelle registrazioni sono stato (pressoché) da solo, condizione che si è creata per il fatto di non essere riuscito a trovare musicisti che mi accompagnassero attivamente nel progetto. Quindi mi sono giostrato fra chitarre, bassi, programmazioni, strumenti elettronici quali oscillatori sinusoidali, generatori di rumore, filtri e sequencer (tutti digitali), oggetti vari usati in modo percussivo. Avendo già bene in mente gli arrangiamenti dei miei brani, già prima di imbracciare gli strumenti, è stato relativamente facile registrarli. Quando scrivo un brano lo penso quasi sempre già nella sua totalità, quindi immaginando già come dovrebbero suonare anche basso e batteria. Gli arrangiamenti di batteria, infatti, sono anche quelli scritti da me: Nico e David hanno avuto la pazienza di impararli e suonarli come io volevo (tranne su “Propaganda in my eyes, again (you’re erased)”: lì David distorse totalmente la mia idea di batteria, che in origine era molto più lenta, e devo dire che il risultato è stato alquanto notevole). Ad ogni modo, sono molto orgoglioso di questi arrangiamenti, in particolare per quanto riguarda le linee di basso, che sono tutte molto melodiche, quasi delle seconde voci, molto cantabili».
LA SPERIMENTAZIONE SUL SUONO E IL 3D
Particolare attenzione, all’interno dei brani che compongono “The importance of words (songs of love, anti-capitalism and mental illness)”, è stata data anche ai suoni, sia in fase di creazione/registrazione, sia in fase di mixaggio.
«Nei miei brani, oltre all’attenzione nello scrivere degli arrangiamenti quanto più particolari possibile, cerco sempre di aggiungere quel qualcosa in più sperimentando con i suoni. Ho migliaia di euro di pedali per chitarra e basso, che mi diverto a miscelare fra loro a creare suoni e paesaggi sonori. Ho usato molte modulazioni, ambienti particolari, anche sulle voci, fino ai synth. A questo proposito, ci tengo a dire che tutti i synth dell’album sono suonati con chitarra e basso, e non con tastiere, mentre gli arpeggiatori sono stati realizzati nota per nota al PC e gli strumenti bandistici sono stati scritti sotto forma di partitura e poi digitalizzati. Molta attenzione è stata data anche alla spazializzazione: importante è l’ascolto in cuffia, per poter apprezzare al meglio alcuni suoni che si spostano da un canale all’altro, in alcuni casi in binaurale, creando un effetto 3D, ad “avvolgere” l’ascoltatore».
I FEATURING
All’album partecipano anche Nobody e Alidavid alle voci, rispettivamente sui brani “Something (you don’t need)” e “What’s the topic of the day? (forget the rest)”.
«Devo molto alla loro partecipazione, perché hanno colto alla perfezione l’essenza dei brani. Per “Something (you don’t need)” volevo una voce femminile che non fosse di quelle canoniche (come, del resto, non lo è la mia): la volevo sottile, un po’ bambinesca. La cercavo, ma non riuscivo a trovarla. Una sera, ubriachi in un bar, sentii cantare Nobody (che è anche la bassista della The Bordello Rock ‘n’ Roll Band): l’avevo trovata! “What’s the topic of the day? (forget the rest)” è uno spoken word sopra le righe che scimmiotta la propaganda degli anni ‘40 (pubblicità che avevano già di per sé dei vocalist alquanto “peculiari”). Pensando ai Monty Python (in particolare allo sketch di Terry Gilliam “International Communist Party of China”) avevo provato a registrarla io, ma la mia interpretazione era pessima. Quindi ho chiesto ad Alidavid di provarci lui. Devo dire che è impressionante il modo in cui è riuscito a ricreare quella che era la mia idea, senza che abbia avuto il bisogno di dargli chissà quante indicazioni: chapeau!».
LA PENDRIVE, I BONUS DISC E GLI EXTRA
L’album esce su pendrive, con un sacco di contenuti inediti che non saranno reperibili online, fra cui due bonus disc (contenenti versioni alternative, remix e bootleg), video e immagini.
«Sono sempre stato affascinato dai bootleg, in particolare quelli che ripercorrono le fasi di lavorazione dietro ai brani e che ti permettono di entrare all’interno del mondo dell’artista, e ti fanno capire quanto lavoro (e che tipo di lavoro) ci sia dietro l’evoluzione delle canzoni, dalla loro prima bozza chitarra e voce fino alla versione definitiva: le sovraincisioni, le sperimentazioni, gli arrangiamenti alternativi poi scartati… Molto presuntuosamente, penso che tutto questo mio materiale possa essere di interesse per qualcuno che magari vuole capire da dove sono partito per arrivare al brano finale, così ho deciso di inserire, all’interno della pendrive, un bonus disc, “The evolution of The importance of words (songs of love, anti-capitalism and mental illness)”, con questa “storyline” dei brani dell’album. Un altro bonus disc, “The importance of words [ALTERNATE VERSIONS, REMIXES & OTHERS]”, è invece dedicato, appunto, a versioni alternative, remix e prove particolari. Inoltre, sempre nella pendrive, saranno inclusi tutti i videoclip usciti, video promo, grafiche, promo pic, copertine dei singoli».
I CREDITS
“The importance of words (songs of love, anti-capitalism and mental illness)”, mixato da Edoardo Di Vietri presso l’Hexagonlab Studio, è stato masterizzato da Carl Saff, già a lavoro con artisti quali Sonic Youth, Mudhoney e Daniela Pes.
Voci, chitarre, bassi, elettronica e programmazioni sono di SOLO; batterie di David Garofalo e Nico Saturno (su “Hypocrisy (it’s all I see)”).
The importance of words (songs of love, anti-capitalism and mental illness) su Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/album/7CIXGWenRtU01340MjNIA9?si=ZJGbuH6AQvSzzflaqeTflQ
The importance of words (songs of love, anti-capitalism and mental illness) MULTILINK: https://tag.lnk.to/the-importance-of-words
VIDEO PROMO
The importance of words (songs of love, anti-capitalism and mental illness): https://youtu.be/TZDJqfjlRgo?si=ilRUiDf0XCGbmMoT
The importance of words (songs of love, anti-capitalism and mental illness) descritto da SOLO
Don’t shoot the piano player (it’s all in your head)
Ispirata tanto dai Rolling Stones di “Their Satanic Majesties Request” quanto dai Beatles di “Revolver” e i Pink Floyd di Syd Barrett, “Don’t shoot the piano player (it’s all in your head)” è un brano rock psichedelico che parla di allucinazioni e disturbi dissociativi. Pregna di suoni estranianti ispirati dal brano “Mangiafuoco” di Edoardo Bennato e da “Tomorrow Never Knows” dei Beatles, “Don’t shoot the piano player (it’s all in your head)” vanta un inciso di ebow “3D” in binaurale da poter maggiormente apprezzare tramite l’ascolto in cuffia.
“Don’t shoot the piano player (it’s all in your head)” su YouTube https://www.youtube.com/watch?v=CbOOsU1VxX8
Summer fading (late love song)
Canzone che si interroga su cosa sia l’amore, e su come questo sentimento venga percepito e cambi durante gli anni che passano, da bambini ad adolescenti ad adulti, “Summer fading (late love song)” è un brano cangiante che, ad ogni fase della vita narrata dal testo fa corrispondere un arrangiamento diverso, pur restando un brano dalla classica forma strofa-ritornello-strofa (un po’ come accade in “Strawberry fields forever” dei Beatles). Si passa da un dream pop iniziale (infanzia) allo shoegaze con l’ingresso di batteria e basso (adolescenza), fino all’alternative rock dell’interludio e della parte finale (età adulta). Le influenze sono tanto da ricercare nei Muse quanto nei Pink Floyd e nei Radiohead.
“Summer fading (late love song)” su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=G_NWZIEPNW0
Hypocrisy (it’s all I see)
In bilico fra momenti di calma e altri di tensione, “Hypocrisy (it’s all I see)” è un brano che potremmo accomunare ad alcune produzioni grunge più legate alla psichedelia, con un cantato a tratti violento e aggressivo, altre più delicato, sempre malinconico. La tematica è rivolta a come spesso, soprattutto negli ultimi tempi, vi sia una banalizzazione nell’affrontare ogni tematica sensibile relativa all’ecologia, all’integrazione, puntando il dito sempre nella direzione sbagliata, sempre a favore dello status quo, mai a criticare un sistema economico per cui io consumatore non voglio rinunciare a ciò che la società dei consumi mi ha insegnato a desiderare, anche se ciò che ho imparato a desiderare è proprio il motivo per cui le cose che critico (cambiamento climatico, sfruttamento del lavoro) avvengono.
What’s the topic of the day? (forget the rest)
feat. Alidavid
Con l’avvento di internet pensavamo (ci illudevamo che) ci sarebbe stata una pluralità dell’informazione che avrebbe portato a una maggiore consapevolezza, da parte di tutti.
Con l’avvento dei social ogni tipo di voce contro il sistema è stata ammutolita. Soffocata dal marasma di messaggi che giornalmente ci vengono propinati, e a cui pare bisogni essere attivamente partecipi, altrimenti ci si sente tagliati fuori dal dibattito.
E così nascono topic giornalieri, usa-e-getta come tutti i prodotti della società dei consumi, in modo che si parli di tutto e di niente, senza mai andare a fondo alle questioni ma passando subito al prossimo tema di dibattito, dimenticandosi del precedente senza averlo risolto o quanto meno affrontato, in un continuo presente. “What’s the topic of the day? (forget the rest)” è pensata come una finta pubblicità, dove viene venduto (torniamo alla società dei consumi) un prodotto chiamato Topic Of The Day. Il tono è quello della propaganda degli anni ‘40, uno spoken word (magistralmente interpretato da Alidavid) con tanto di sottofondo bandistico, una melodia accogliente e rassicurante, a tratti esaltativa, per invogliare all’acquisto del prodotto.
Propaganda in my eyes, again (you’re erased)
Ancora grunge. Ma questa volta di quello sporco, di estrazione punk. Il grunge dei Mudhoney e dei Nirvana di “Bleach”. E se “What’s the topic of the day? (forget the rest)” puntava il dito su come tutti sentiamo il bisogno compulsivo di dover dire la nostra rispetto a qualsiasi argomento, pur non avendolo analizzato a fondo, “Propaganda in my eyes, again (you’re erased)” parla proprio di come dall’alto veniamo influenzati in tutto quello che diciamo e pensiamo di pensare, anche quando gli argomenti trattati sono di natura nobile: il potere ha imparato che censurare non serve a nulla, ma è molto più efficace portare il dibattito a livelli banali, in modo che ci sia la percezione diffusa che le persone, i politici, persino gli imprenditori, si interessino di determinate tematiche, ma mantenendo un perpetuo status quo garantito dal fatto che non si affrontino mai, realmente, le problematiche di cui si dibatte; dal fatto che non si punti mai il dito verso le reali cause che portano alle storture presenti nella nostra società.
“Propaganda in my eyes, again (you’re erased)” su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=4ecXERqzWSo
Something (you don’t need) feat. Nobody
Canzone che miscela indie pop e dream pop con accenni alla dance e all’elettronica stile Daft Punk, “Something (you don’t need)” si sviluppa come un discorso a due voci dove la mia si intreccia con quella di Nobody.
A volte attua un gioco di risposte. Altre armonizzando. Altre accavallandoci a coprirci l’un l’altra, “costringendo” l’ascoltatore a decidere chi “seguire”.
“The importance of words”. “Something (you don’t need)”
“The importance of words”. “Something (you don’t need)” è un altro brano dove al centro dell’attenzione c’è la società dei consumi. E come questa ci influenza, in questo caso rispetto allo spasmodico bisogno di dover apparire sempre fisicamente perfetti. Ciò in un perpetuo gioco. Il sottinteso è quello di infondere nelle persone l’idea malata di non essere mai all’altezza delle aspettative, in modo da infondere insicurezza negli individui. Del resto, non c’è miglior consumatore di una persona insicura, che colma le proprie insicurezze. Come? Acquistando ciò che la società gli suggerisce possa migliorare il proprio status; senza tralasciare il fatto che una persona insicura sarà, in generale, più facilmente soggiogabile e controllabile, a tutti i livelli.
“Something (you don’t need)” su YouTube https://www.youtube.com/watch?v=y90ccFoZbzI
Emotional (e)states
Brano strumentale composto tramite l’utilizzo di oscillatori sinusoidali, generatori di rumore bianco e filtri, per sintesi additiva e sottrattiva, “Emotional (e)states” prende spunto dalla elektronische musik e, in particolare, da alcuni lavori di Karlheinz Stockhausen. Brano in binaurale, pregno di suoni che si spostano spazialmente, è consigliato l’ascolto in cuffia per un’esperienza 3D.
Look out (consumerism will consume you)
Forse il più ambizioso dell’album, “Look out (consumerism will consume you)” è un brano che potremmo definire art rock. Vicino ai Radiohead più chitarristici, è la canzone che dà il titolo all’album (tratto dal verso “I don’t understand now and no more the importance of words”). Siamo su territori art rock, dove la melodia incontra il rumorismo, sempre guardando al rock psichedelico. Il testo, pregno di nonsense, vuole comunicare la confusione che si può creare nella mente in una persona quando accerchiato dai troppi stimoli (negativi) con cui la società dei consumi ci bombarda perennemente, fino alla perdita di senso delle parole, che porta all’incomunicabilità.
It’s propaganda time! (rejoice!)
Altro brano in binaurale, dove i suoni “attorniano” vorticosamente l’ascoltatore, “It’s propaganda time! (rejoice!)” è un brano di musica concreta ispirato ai lavori di Pierre Schaeffer. Legato al brano precedente che lo anticipa, come fossero un unico corpo, insieme anche al successivo “In the end (nothing matters)”, “It’s propaganda time! (rejoice!)” riprende il medesimo concetto espresso in “Look out (consumerism will consume you)”, dell’individuo bombardato da troppi messaggi coercitivi. Il brano è composto da jingle pubblicitari di aziende poco etiche, riprodotti in reverse, in un crescendo rumoristico che conduce all’ultimo brano dell’album.
In the end (nothing matters)
“You get confused, I know, when they are bombing you with so much shit”: con questa frase, “In the end (nothing matters)” chiude questo trittico di canzoni dedicate a come la società ci influenza e ci confonde, puntando alla nostra depersonalizzazione, alla nostra alienazione. E chiude anche l’album, con un brano corto e ossessivo, che ci riporta al rock psichedelico anni ‘60 dell’inizio, con una chitarra acustica ridondante e una voce ultra-effettata, fra leslie, filtri, riverberi, delay, vibe e phaser. Alla fine, nulla è importante.
TESTI
The importance of words
(songs of love, anti-capitalism and mental illness)
Don’t shoot the piano player (it’s all in your head)
Hanging in my thoughts my body’s static, I don’t make no move at all
Laying on my bed I see my shadow dancing but I still don’t move
Don’t shoot the piano player, don’t try to stop him now
he’s just a poor man trying to get some tunes
Don’t shoot the piano player, don’t waste the talent he’s got
he’s just playing but where’s the piano?
I wanna leave, now, or maybe just stand here with my eyes fixed on the wall
I can’t complaint ‘bout my brain that is trying to escape from my so fucked up world
Don’t shoot the piano player, don’t even try to make some noise
I want to listen to his world
Don’t shoot the piano player, don’t you see how he’s good?
He can play even without piano
Summer fading (late love song)
I remember the first time when we just met
We were just twelve but you looked just so adult
And I still can’t forget the way I looked at you
My world was videogames and comic books
I think, now, maybe you were not allured
With all that stuff, was I too immature?
That night I fell in love
Just like a child could love, was that love true?
Now two years have passed away, we met again
We were two teens but I was so naive
And you still looked more big compared to me
There was people all around us but I was
So hypnotized by you and I didn’t know
What could I do to make you look at me too
That night I fell in love, again
Just like a teen could love, I was so
Breathless and I was so determined to
Trying to catch a smile from your lips
The moon was so shining bright, or maybe it just seems to me
I prayed the night: “Please, never end”
I looked at the mirror, now I am 34
A grow up child, I still read comic books
I wonder if you’ve changed in all this time
My thoughts go backwards to that summer night
When I should have done more things than I did
I really would have do lot more of things, you see?
But now that time has gone
And I feel a bit low but happy
Wondering if you too remember me
If you too remember that times
When we were just sitting there, feelings that I could feel
Summer’s fading like tears from my eyes
Hypocrisy (it’s all I see)
You say we should
fight climate change
But you won’t shut your AC
We have, you said,
to integrate
minorities
but when they are exploited you won’t say a word, that’s mean
We have to fight
tha fascist wave
but then you vote for capitalism
You don’t eat meat
‘cause farming is
one of the causes of World pollution
but you don’t care to buy sustainable food: why?
I’m not sure your thoughts are clear
And you can’t see, you won’t see that you’re a fake
Hypocrisy
that’s all I see
Only lies all around of me
Living your life
through a fucking screen
you think you’re righteous
but you’re just a slave,
you’re just fooling yourself ‘cause you don’t really care
You don’t want to give up
to your consumer rights, that’s the point, you fucking nut
And all you say, all you say is just a play
What’s the topic of the day? (forget the rest)
feat. Alidavid
ADVERTISING
Hey! YOU!
Yeah! YOU!
Are you being suffering from hyperthymesia, remembering on everything just right to perfection?
You’re used to go complex reasoning which won’t run out into the same old platitudes but get to the bottom of it, instead?
Can you afford tackling multiple issues at the same time for you trust that every point in life is somehow interconnected?
D’you go on keeping a close eye, day in day out, on debates touching certain matters, since you trust those demand being dissected to fully make head nor tail of them?
FROM TODAY YOU CAN PUT IT ALL BEHIND THANKS TO “TOPIC OF THE DAY”!
With “Topic of the day” you will feel as a person with genuine ideas every day even though you have absolutely no blooming idea about what you’re saying!
Whith you will be able to feel like a better person, actually above the others, without the hitch of having to waste your golden hours on investigating, in the end putting your limited cognitive abilities under stress!
With “Topic of the day” you can say too “I care about something!” with no need to make efforts having to cultivate a passion!
with “Topic of the day” you’ll feel strong enough to experience the feeling of being an exceptionally busy person every single day, be it at social or political level. While not being least bit interested in considering giving a thought to the discussion nor its contest, but nothing other than mastering your skill to highlight in the eyes of others just the fact that you too exist!
With “Topic of the day” you’ll finally grab the ability of getting noticed by everyone with no need to strain, without the struggle of having to create something intimate about yourself…
TO THE CONTRARY!
By taking advantage of our answer for your needs, play upon, put to use the many set phrases provided for you by our best authors!
What is, moreover, such beautiful as to be the center of the attention?
So just run, and come take advantage of our services!
“Topic of the day” can be found on all best social networks: YOU DON’T MISS IT!
WARNING: May be addictive. The product can only give the mere illusion of having said an intelligent thing. Keep out of reach of children and the mentally ill.
Propaganda in my eyes, again (you’re erased)
In the name of progress
and of all that’s good
you should listen to
what are now saying the news
Do you realize that
everything you choose
it’s because they say
what’s bad or good for you?
Propaganda in my eyes, again
Everything you think
even if it’s good
it’s so pointless if
it doesn’t come from you
And it’s no surprise, hey
if you think is gold
I know it’s all fake
but you want more
Propaganda in my eyes, again
Propaganda in my eyes, again
Hey, let me say
they brainwash you and you like it that way They aim to your head they empty it then they fill it, you’re erased
And you obey, you’re their prey, and you say all they say
so propaganda it’s in my eyes again
Propaganda in my eyes, again Propaganda in my eyes, again Propaganda in my eyes Propaganda: I don’t mind
But propaganda is in my eyes again
Something (you don’t need)
feat. Nobody
Something when I see your sad smile catch me in a web of cold warm thoughts
I can’t bring your fear out of you You can’t get what I want or I should
Now we now are trapped in this amazing maze that people, you know, call life
(But I don’t know where you are)
Are you sure you want all this or not?
(And where am I?)
We’d better lose our way to home
(We’d better find our way to home)
Oh, now you’re feeling sad, you know? I feel the same
Oh, feed your pain then try to fight, not to escape
Take a look around of you, now look away from all that you think you knew
(I can’t see clear, I need new points of view)
It’s all a mistake, you won’t be late to kill beliefs and then yourself
Oh, all this thoughts and wills are fake like beautiness
Oh, is so sad when all you feel is ready-made
And now you maybe won’t believe
(I don’t believe in anything)
That all your fears are born with this
(There’s nothing that can stop my fears)
You just should understand that you should forget what you have learned
There’s nothing more to see in this outrageous thoughts that burn inside
(Now that I’m blind I can see)
Let’s put them out or maybe just let’s put on them some wood and gas
Oh, we will burn ourselves, our thoughts, our life within
Oh, we will burn the pain, the sadness now so clear
You know, you don’t need all of this
(You know, my needs is all I need)
That’s something more or less to see
(Or, maybe’s all that I don’t need)
This pointless stuff won’t free your life
Realize this and
So Realize this and
Realize this and then you will fly
Emotional (e)states
Instrumental
Look out (consumerism will consume you)
Trembling in a friendly crossbow street I’m feeling downstairs
Look out the world, look out now
Look out the world, look out now
There is something clear but they hide it, I can’t see
I don’t understand now and no more the importance of words
Look out the world, look out now
Look out the world, look out now
Say, that’s something here that’s beyond what I can see
But I’m feeling like the world’s chocking me
Do you feel the lies? They feed you with their lies
They’re affecting me, how could I be free?
Sparkling houses glitter now in here will blast in and off
Look out the world, look out now
Look out the world, look out now
One of the biggest lies is that you are what you buy
And I’m feeling like the world’s chocking me
Feeding me with needs, do I need all this?
And I’m feelingless with my angriness
Like I would Like I should Like I could Like our world
Buy, purchase, take all, obtain; fuck it all, I’m feeling like God
Nothing, I swear, could now hurt me like these thoughts they put inside my head
It’s propaganda time! (rejoice!)
Instrumental
In the end (nothing matters)
And, in the end, all that matters
is that you gotta try to think outside these fucking same old schemes
Yeah, I know, it’s not easy
you get confused, I know, when they are bombing you with so much shit
And I’m feeling just like you
I’m feeling just like you
Our feelings are so screwed
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