“The Dirt” è il biopic della band Mötley Crüe ed è disponibile da oggi su Netflix. Si basa sull’autobiografia omonima più venduta della band. Traccia l’ascesa di quattro giovani statunitensi che incanalano la rabbia punk degli anni ’70 nel nuovo genere rock che stava nascendo negli anni ’80. L’edonismo, la musica e lo stile glam hanno reso i Mötley Crüe famosi: nel film ci sarà tutto questo e molto di più.
“The Dirt” sembra seguire l’onda di successo ottenuta da “Bohemian Rhapsody” e parla sia degli aspetti positivi che di quelli negativi di questo tipo di carriera: la gloria degli spettacoli, ma anche i pericoli di uno stile di vita rock ‘n’ roll.
Queste sono le parole del bassista Nikki Sixx:
“Penso che sia stato entusiasmante per la gente che ha visto il film dei Queen: c’è una band che ha scritto la propria musica e con le loro personalità e la gente ha vissuto la loro vita dal loro punto di vista. È lo stesso sarà anche per i Motley Crue.“
L’inizio, però, ci catapulta in un’atmosfera ben diversa da quella che abbiamo visto in “Bohemian Rhapsody”. Il giovane Sixx viene preso in cura dopo essersi fatto dei tagli sul braccio e aver incolpato la madre ubriaca. Questa situazione di auto-abuso percorrerà tutta la storia. Il Jack Daniels scorrerà come se fosse acqua e qualsiasi cosa sniffabile salirà dal naso dei musicisti. Non avevamo visto niente di tutto questo rivivendo la storia dei Queen.
Il problema della droga è comune a molti musicisti. In una scena i Mötley Crüe sono in tour con Ozzy e non hanno cocaina in più da dargli. Lui si accuccia e sbuffa come un bambino a cui viene negato un giocattolo.
Nikki Sixx dice al riguardo:
“Era qualcuno a cui guardavamo e che ammiravamo, era selvaggio. Anche noi eravamo una band giovane e selvaggia. Pensavamo di poter competere con tutto ciò, ma non puoi con Ozzy. Ha vinto lui!”
La band non vuole nè sottovalutare nè sminuire questa tematica. L’obiettivo è quello di sensibilizzare il pubblico, soprattutto i più giovani. Lo spiega Allen Kovac, manager della band e uno dei produttori del film, che afferma a tal proposito:
“Tutti pensano che Mötley Crüe siano gli unici ad aver fatto uso di droghe. Beh, non è vero. I Beatles hanno reso l’LSD glamour, lo stesso ha fatto Keith Richards con l’eroina. Quello che vogliamo fare noi va nella direzione opposta. Vogliamo mostrare cosa può accadere alle persone, alle loro famiglie, ai loro amici. E’ stata una scelta coraggiosa da parte della band.“
Alcuni spettatori probabilmente riscontreranno inevitabili paragoni con il documentario heavy metal del 1984 “This Is Spinal Tap”. Sixx ha detto di sperare che “The Dirt” venga considerato più emotivo e coinvolgente.
Per tutti i fan di Game of Thrones c’è anche una sorpresa. Iwan Rheon, celebre per il suo ruolo di Ramsay Bolton, prende le vesti di Mick Mars, il chitarrista dei Mötley Crüe.
Nel cast troviamo anche il rapper Machine Gun Kelly e l’attore Daniel Webber, già conosciuto per il suo ruolo nella serie tv “The Punisher”.
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