La cultura non è contagiosa: i teatri come porti sicuri

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teatri chiusi

Da mesi l’Europa è ferma a causa di una pandemia che dà filo da torcere ad intere popolazioni. Dopo il lockdown con città deserte e persone ferme in casa, il Paese è tornato a sorridere anche se le difficoltà da superare sono ancora tante. Un ambito che sta a cuore a molti è la cultura: il lavoro degli artisti per certi versi è bloccato e i teatri sono serrati da troppo tempo. Sembra non esserci una via d’uscita, l’unica soluzione per gli esperti è quella dei teatri chiusi e della platea vuota.

Teatri chiusi: cosa pensano gli artisti?

In questo periodo storico delicato, con Dpcm pubblicati ogni due settimane e aperture altalenanti, l’ambito che sembra soffrire di più è quello degli artisti. Da poco gli attori sono tornati sui set, dove ogni settimana vengono controllati, invece i teatri e i cinema continuano ad essere chiusi. In Italia sono molti coloro che hanno voluto esprimere la propria opinione al riguardo, uno tra questi Alessandro Gassman che ha affermato: “Ritengo che in una situazione così drammatica, si debba, in ogni campo lavorativo, ascoltare ed assecondare esclusivamente la scienza ed i medici”. Emergono pareri contrastanti anche tra colleghi che sono stufi di stare fermi e di vedere troupe senza lavoro. Ma la tutela per la salute è al primo posto. “Riapriamo i luoghi della cultura, riapriamo i teatri naturalmente con le dovute cautele – aggiungono Carla Fracci e Beppe Menegatti – La salute viene prima di tutto. Ma dobbiamo farlo soprattutto per i giovani e i giovanissimi”.


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Le iniziative

Anche se il sipario resta chiuso, la cultura però non si ferma. Essa da sempre è un bene per il Paese e come tale deve essere elogiata ed è in continua evoluzione. E’ per questo che nonostante il periodo, il web è stato di grande aiuto. In questi mesi sono nate delle belle iniziative, a partire dagli artisti che attraverso il progetto Scena unita hanno aiutato i tecnici dello spettacolo ed hanno lanciato nuovi progetti. Durante il lockdown alcuni cantanti hanno dato origine a dei concerti in streaming per far sentire la loro presenza sempre e ovunque.


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La proposta del Tric di Bari

Se i teatri continuano a rimanere chiusi, perché non usarli per ospitare la somministrazione dei vaccini? E’ questa l’iniziativa proposta a Bari da Vincenzo Cipriano, direttore del Tric-Teatri. “Servono ambienti grandi, riscaldati, che permettano la divisione ordinata fra chi ha appena fatto il vaccino – spiega Cipriano – e deve restare in osservazione per alcuni minuti, e chi aspetta l’iniezione. E allora la soluzione ideale potrebbero essere proprio i nostri teatri”.

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