Tarantiniano: le cinque scene più epiche di sempre

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Quentin Tarantino: anche senza essere suoi fan, non esiste persona che non lo conosca. Dal suo nome è stato coniato quindi un nuovo termine, “tarantiniano”. Ma che cosa vuol dire, esattamente? Scopriamolo insieme.

Tarantiniano: cosa significa?

La parola “tarantiniano” indica un concetto molto semplice: è la capacità di creare un proprio stile riconoscibile anche da poche scene, in questo caso dieci film nel corso di trent’anni di carriera. E qual è questo stile? Presto detto. Oltre all’abbondanza di combattimenti e sangue, Quentin Tarantino si distingue per i suoi dialoghi lunghissimi e surreali. Per le autocitazioni, prese da suoi film precedenti (talvolta anche dalla qualità discutibile). Per la capacità di intellettualizzare la cultura pop. E per molti altri motivi, che servirebbe molto più spazio per spiegare. Andiamo dunque a visionare le cinque scene più tarantiniane del cinema di Tarantino. Questo preclude la maggior parte delle sue opere, naturalmente, ma scegliere sarebbe stato comunque difficile.

Le cinque scene più tarantiniane di Tarantino

Titoli di testa: Jackie Brown

Cominciamo con una bonus track, che chiameremo Titoli di testa. Il film è Jackie Brown, prodotto nel 1997 e tratto dal romanzo Punch al rum di Elmore Leonard. L’autore ha collaborato come produttore esecutivo. Tra gli attori troviamo Samuel L. Jackson, Robert DeNiro e Michael Keaton.

Capitolo 1: Django Unchained

La scena è quella di una sparatoria, il film Django Unchained, prodotto nel 2012. L’opera è un omaggio al film Django, del 1966, ed è uno dei tre più lunghi di Tarantino, con i suoi 165 minuti. Candidato a cinque premi Oscar, ne ha vinti due come miglior attore non protagonista (Christopher Waltz) e migliore sceneggiatura originale. Gli attori principali sono Jamie Foxx, Leonardo Di Caprio e ancora Samuel L. Jackson.

Capitolo 2: Bastardi senza gloria

Il dialogo è uno dei più iconici degli ultimi anni, e si svolge tra un ufficiale nazista ed un civile francese che sta dando rifugio ad una ragazza ebrea. La pellicola è naturalmente Bastardi senza gloria, datata 2009: un altro omaggio ad un film di molto precedente, in questo caso Quel maledetto treno blindato, del 1977.

Capitolo 3: Le iene

Un altro dialogo, del primo lungometraggio realizzato da Tarantino. L’anno è il 1992, e tra gli interpreti figurano Harvey Keitel, Tim Roth e Michael Madsen. Un film iconico, che fece scandalo nel momento della sua uscita, tanto che negli Stati Uniti fu vietato ai minori di diciassette anni non accompagnati.

Capitolo 4: Grindhouse – A prova di morte

La scena è un inseguimento in auto, il film Grindhouse, uscito nel 2007. Il protagonista è Kurt Russell, affiancato da un cast quasi completamente femminile (tra le altre Rosario Dawson e Rose McGowan). E proprio alle donne, ha dichiarato Tarantino, è dedicato il film: le “amazzoni”, così soprannominate da lui, sarebbero idealmente le sorelline della Sposa di Kill Bill, interpretata da Uma Thurman.

Capitolo 5: Pulp Fiction

In Italia abbiamo conosciuto questo monologo grazie alla voce inconfondibile di Luca Ward, che ha doppiato Samuel L. Jackson. Il passo della Bibbia è Ezechiele, 25:17. L’opera è del 1994, e accanto a Jackson troviamo John Travolta, Uma Thurman e Bruce Willis.

Titoli di coda: The Hateful Eight

Un altro bonus, questa volta un film del 2015. La scena è la lettura della lettera a Lincoln, e il film è il ritorno di Tarantino al genere western. Con i suoi 187 minuti è il lungometraggio più lungo, e la colonna sonora ha la firma immortale di Ennio Morricone. Tra gli interpreti troviamo ancora Samuel L. Jackson e Kurt Russell, affiancati da Jennifer Jason Leigh, Tim Roth e Channing Tatum.

Tarantino e i volti del suo cinema

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