Sundance 2022: apre “The Princess” su Lady D

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Sundance 2022

Il Sundance edizione 2022 è ai nastri di partenza e dal 20 al 30 gennaio da Park City in Utah manderà in scena 82 lungometraggi scelti tra 3700 sottoscrizioni.

Il Sundance 2022 sarà in presenza?

La manifestazione sarà solo virtuale. É il secondo anno consecutivo che per il Festival diretto da Thabita Jackson le porte dell’Egyptian theatre di Park City resteranno chiuse e anche questa volta la scelta è stata presa in funzione della pandemia che stiamo vivendo in questi giorni. Il più importante evento dedicato al cinema indipendente americano si svolgerà dal 20 al 30 gennaio e il pubblico potrà accedere alla 45ª edizione acquistando biglietti o pass virtuali che consentiranno di partecipare da remoto.

Il comunicato

“Nonostante i più ambizioni protocolli – si legge in un comunicato del festival – la variante Omicron con la sua alta contagiosità sta spingendo I limiti della sicurezza a livello di salute, di viaggi e di infrastrutture in tutto il paese. La componente in persona del festival in Utah passerà virtuale quest’anno”.

“The Princess”

Il festival si apre nel segno di Lady Diana con ‘The Princess’, il documentario diretto da Ed Perkins che ripercorre la storia della principessa morta in un tragico incidente nel 1997 offrendo una narrazione immersiva e audace della sua vita e morte.

Docu-fim

Robusto il line-up di docufilm. Si parlerà di Bill Cosby in ‘We Need to Talk About Cosby’, diretto da W. Kamau Bell oppure di Marylin Manson in ‘Phoenix Rising’ di Amy Berg. Della coppia Desi Arnaz e Lucille Ball in ‘Lucy and Desi’, che segna anche il debutto dietro la macchina da presa nei documentari di Amy Poehler.

Le scelte delle pellicole

“Non programmiamo lungo linee tematiche, ma abbiamo notato alcune tendenze emergere mentre esaminavamo le nostre proposte, che erano piuttosto solide”, ha detto a The Hollywood Reporter il direttore della programmazione del festival Kim Yutani. “Penso che abbiamo visto i registi reagire a questo periodo che tutti abbiamo vissuto negli ultimi 18-20 mesi e solo vedere come gli artisti stanno elaborando il mondo in cui abbiamo vissuto e come questo li ha influenzati raccontando le loro storie. Penso che ci sia un certo tipo di qualità introspettiva nei film, e stanno davvero mettendo in discussione sistemi e istituzioni”.

Il Sundance

Il festival fondato da Robert Reford si è impegnato a creare più equità di genere e razziale nella programmazione della sua formazione. Quest’anno, il 60 percento (o 6 su 10) dei registi dietro i film del Concorso drammatico statunitense di quest’anno si identifica come donne, mentre il 50 percento si identifica come persone di colore. Di tutti i lungometraggi del festival, di cui 82, 43 sono stati diretti da uno o più registi che si identificano come donne (uno è stato diretto da uno o più registi che si identificano come non binari), mentre 29 titoli sono stati diretti da uno o più più registi che si identificano come persone di colore.

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