Sulla Paura: dal 31 Marzo su RaiPlay

Sulla Paura, un format in cui si analizzerà l'argormento, di grande attualità.

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Sulla Paura

La paura è un’ossessione che condiziona la libertà delle persone, depotenziandola. E allo stesso tempo ci spinge a vedere in essa quel qualcosa che può aiutarci a discernere tra doppiezza e verità. Dunque, un tema molto forte e di grande attualità. Proposto e analizzato da cinque noti scrittori contemporanei. Nel nuovo format intitolato appunto “Sulla Paura”. In anteprima esclusiva dal 31 Marzo su RaiPlay. Prodotto da Riccardo Brun, Paolo Rossetti, Francesco Siciliano per Panamafilm.

Come sarà il format “Sulla Paura”?

Ebbene, la paura che diviene intrattenimento, o meglio una performance teatrale. Nella suggestiva cornice dell’Accademia di Francia a Roma. Nell’ambito del Roma Europa Festival, Edoardo Albinati, Michela Murgia, Melania Mazzucco, Alessandro Piperno e Sandro Veronesi, si alterneranno in una serie di dialoghi sul tema. E analizzeranno l’interazione che avviene tra la sfera dei sentimenti con quella delle emozioni. Sulla Paura dunque, è un ciclo di lezioni, in puntate di trenta minuti. Curato da Francesco Siciliano e Francesca d’Aloja. Dove lo spettatore rifletterà sui diversi aspetti della fobia, attraverso la prospettiva dei cinque scrittori della letteratura italiana.

In scena, le fobie

Ognuno di loro analizzerà l’argomento a 360 gradi, dal proprio punto di vista. Si parlerà della paura di scrivere e quella di non scrivere, la paura come motore delle azioni dell’uomo, e come ostacolo alle relazioni umane. Ancora, la paura come meccanismo virtuoso e positivo. La fobia delle diversità, del giudizio degli altri e di non essere all’altezza. E poi la paura del primo bacio, di star male, di perdere qualcuno. Come pure quella di ferire le persone amate, e ovviamente, anche la più grande di tutte, quella di morire. Nonostante il trascorrere dei secoli, spesso smisurata e contagiosa, questa paura è sempre in grado di condizionare le nostre esistenze. E che ci impone molto spesso al biasimo e alla constatazione “amara”, su quanto siamo legati a degli stereotipi che in realtà non ci sono.

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