Stella Donnelly: “Beware Of The Dogs” – Recensione album

0
722

Dopo il suo EP di debutto “Thrush Metal” quasi due anni fa, che conteneva l’esame devastante del diritto maschile, della violenza sessuale e dei “Boys Will Be Boys” , la cantautrice australiana Stella Donnelly è stata presa dalla prestigiosa impronta indie americana per la lavorazione del suo primo album dal titolo “Beware Of The Dogs“.

Tutto ciò che c’è da sapere sull’album è contenuto nel brano ‘Boys Will Be Boys’ , che è magicamente stato rilasciato proprio quandoil movimento #MeToo negli Stati Uniti si stava rompendo e così l’artista ha ben pensato di includerlo in Beware Of The Dogs

Non si può paragonare Stella alla sua collega e connazionale Courtney Barnett, in quanto il suo stile è più complesso. Stella utilizza una scrittura più esplicita e dai toni più trasgressivi a cui si aggiunge una musica a tratti languida ed il tutto lo si capisce dal brano d’apertura “Old Man”, che definisce gli stessi temi affrontati dagli accusatori con testi accusatori come “Ho lavorato troppo duramente per questa opportunità di non mordere la mano che alimenta l’odio”“Mi hai afferrato con la mano aperta / Il mondo ti sta riprendendo”, una melodia dai suoni dolci.

Il suo stile è incentrato sulle sonorità indie caratterizzata da una scrittura che arriva subito al destinatario. Ed il risultato è che tutte e tredici le tracce che compongono il disco sono una poesia. “Watching Telly” parla dell’autonomia del corpo delle donne, “Tricks” analizza l’idiozia del maschio, mentre “Face It” il brano che chiude l’album è una specie di requiem. All’interno dell’album ci sono anche brani “arrabbiati” come “Season’s Greeting” dove l’artista sembra essere accerchiata da parenti di sesso maschile che la insultano “perché non puoi essere più simile a tua madre quando era giovane” .

Molti aspetti di Beware Of The Dogs sono autobiografici, ma Stella Donnelly agisce e canta come una nave che sta sprofondando per via del dolore e per la rabbia degli altri.  Di volta in volta, lei osserva a nome di amici che hanno subito abusi ed ingiustizie. Ci sono pochi momenti di ottimismo all’interno del disco; e quei pochi momenti rendono l’interno album ancora di più grazioso. E l’ottimismo Stella Donnelly lo dimostra sul lento brano “Mosquito” dove paragona la sua lussuria ad un parassita succhia sangue, o in “Allergies” dove non c’è nessun accenno di ironia come nel resto dell’album.

Per concludere, Beware Of The Dogs è un album notevole e profondamente toccante, memorabile su tutte le possibili misurazioni di come qualcuno giudicherebbe un LP di debutto, e Stella Donnelly è una cantautrice feroce, divertente e molto empatica. Voto 4/5

Puoi ascoltare Beware Of The Dogs di Stella Donnelly qui sotto e poi dicci cosa pensi! Buon ascolto.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here