Dopo i Queen è il turno di David Bowie. “Bohemian Rhapsody” ha sicuramente riscosso un successo inaspettato, a distanza di mesi dalla sua uscita è ancora sulla bocca di tutti. Forse grazie alla colonna sonora, forse grazie all’interpretazione magistrale di Rami Malek, gli incassi sono da record.
Dopo quello su Freddie Mercury, è in programma il biopic di David Bowie dal titolo “Stardust”. Il nome è ispirato dall’alter ego Ziggy Stardust. La scelta della regia è simile a quella del sopracitato “Bohemian Rhapsody”. Il film si concentrerà sull’ascesa del Duca Bianco a partire dal primo viaggio in America nel 1971, quando creò appunto Ziggy.
Sappiamo già il nome del protagonista: Johnny Flynn, attore e frontman di una band rock folk che porta il suo nome. Alla regia Duncan Jones, il figlio di David Bowie. Gabriel Range si occuperà della riprese, mentre la sceneggiatura sarà opera di Cristopher Bell. Jena Malone, già conosciuta per i suoi ruoli in “Donnie Darko” e “Hunger Games”, sarà la moglie di Bowie.
“Bohemian Rhapsody” è una ricostruzione romanzata della nascita ed evoluzione dei Queen. Di recente è stata trasmessa nei cinema anche la versione karaoke. Le celebri canzoni della band sono tornate di moda e molte persone si sono appassionate proprio grazie a questo film. Per quanto riguarda Bowie, c’è un problema. Duncan afferma che la famiglia non ha concesso a nessun biopic di utilizzare le canzoni del padre. A questo punto ci chiediamo, che film potrà mai essere senza una degna colonna sonora? A quanto pare Stardust si farà, ma per ora non abbiamo altre notizie.
Ma chi era Ziggy?
Non si tratta di un semplice alter ego. La carriera di David Bowie inizia circa 10 anni prima della nascita di Ziggy, nel 1962, ma la vera fama arriva nel 1971. David ha sempre cercato di unire la sua passione per la musica a quella per la recitazione. Da questa sintesi nasce Ziggy: un alieno che atterra sulla Terra con la missione di salvarla, ma poi incontra il rock and roll. L’alieno canta il dolore, suona in maniera superba, è vanitoso e diventa un mezzo per esorcizzare qualsiasi tipo di sessualità. Alla fine non riesce a portare a termine la sua missione e va in rovina.
Il personaggio fittizio finisce per prendere il sopravvento sulla sua persona creando delle crisi di identità. Perciò Bowie è costretto ad abbandonare definitivamente Ziggy. Il suo lascito però vivrà per sempre: un esempio di coraggio, il portavoce di coloro che non hanno mai avuto una voce e un simbolo di assoluta libertà.