Squid Game: la serie tv arriva in Parlamento

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Squid Game sta spaccando in due l'opinione pubblica

La Deputata della Lega Laura Cavandoli ha presentato un’interrogazione parlamentare, indirizzata al Presidente del Consiglio, che ruota attorno alla serie tv Squid Game.

Squid Game: cosa chiede l’interrogazione parlamentare?

L’interrogazione, presentata lo scorso 26 ottobre, cita numerose notizie apparse sulla stampa. Una fra tutte, la petizione su Change.org intitolata “Fermiamo lo Squid Game”, secondo la quale i bambini emulerebbero la violenza della celebre serie tv. L’interrogazione chiede che il Governo adotti “urgenti iniziative […] anche di carattere normativo”, che rendano “effettivo il divieto di visione delle serie televisiva ai soggetti minori di 14 anni”. Questa serie tv è dunque un pericolo per l’educazione e la sicurezza dei bambini, almeno secondo la deputata leghista. Il pericolo emulazione è alto tra i giovanissimi e qualche episodio evidenziato dai giornali le dà anche ragione. Ma all’equazione manca qualcosa. La tv non è nata con Squid Game. Prima della serie televisiva coreana circolavano programmi, tra cui alcuni cartoni animati, che avrebbero potuto far danni anche peggiori. Ma non ne hanno fatti. Perché?

Siamo sicuri che Squid Game sia il problema?

Da ragazzini i nostri genitori ci lasciavano guardare i cartoni animati. Ce n’erano per tutti i gusti. Ricordate Lady Oscar? Oscar, cresciuta come un maschio, è a capo della guardia reale francese. Veste come un uomo e nasconde le sue forme. La sua sessualità è in bilico per la maggior parte del tempo. E Lamù? Cerca di ingraziarsi Ataru che, nonostante il succinto bikini che lei sfoggia, non se la fila neanche per sbaglio. E questo nonostante sia una specie di “allupato” che, per la maggior parte del tempo, corre dietro a ogni ragazza che incrocia. A questi due aggiungiamoci Dragon Ball, un classico intramontabile. C’è una scena dove la bella Bulma solleva la veste e mostra le proprie nudità al Genio delle Tartarughe. I riferimenti sessuali si sprecano, eppure non mi risulta che i sopra citati programmi per bambini abbiano dato i natali a una generazione “depravata” o sessualmente confusa. Dove origina allora il problema?

Da dove nasce il problema?

I senatori del centrodestra applaudono l’affossamento del Ddl Zan, ma pare che uno degli ostacoli educativi del nostro Paese sia rappresentato da Squid Game. Se il problema fosse il singolo programma televisivo, basterebbe allora bandire il wrestling, i Griffin, il Trono di Spade e via dicendo, e sarebbe fatta. Purtroppo è un po’ più complicato di così. Certamente più complicato che chiedersi perché certi ragazzini sentano il bisogno di emulare la violenza. Forse il problema è da ricercarsi in un modello educativo troppo permissivo e, a larghi tratti, disinteressato. Qualora fosse così, questo assunto costringerebbe molti genitori a mettersi in discussione. E mettersi in discussione è un lavoro tosto. È più facile incolpare una serie tv.

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