Sit-com cult: Happy Days

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Happy Days

HAPPY DAYS è stata una celeberrima sit-com statunitense prodotta tra il 1974 ed il 1984, composta da undici stagioni e ben 255 episodi complessivi. In patria è sempre andata in onda sulla ABC, mentre in Italia è stata trasmessa in prima visione da Rai 1 ad eccezione della decima stagione, passata in quel caso su Canale 5.

Ideata da Garry Marshall, è ad oggi una delle situation comedy più famose e popolari di sempre, ha segnato intere generazioni e, è inutile dirlo, è tutt’oggi replicata senza sosta da vari canali televisivi, i quali sono ben consapevoli di poter ottenere sempre buoni indici di ascolto da questo show, amato davvero da persone di tutte le età.

La trama

Ambientato a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 nella città di Milwaukee, il telefilm ruota attorno alle vicende quotidiane della famiglia Cunningham. Molti dei protagonisti sono ragazzi, ed è in loro che è particolarmente vivo il classico “sogno americano” di svoltare e, mentre sognano ciò, ci vengono raccontate la loro amicizia, l’amore, le feste, il cinema e la musica. I ragazzi protagonisti in questione, dei quali abbiamo assistito a moltissime avventure, sono: Richie, Potsie, Ralph Malph e soprattutto l’iconico Fonzie, simbolo della serie, colui che tutto ottiene e tutte conquista. Ci sono inoltre la famiglia Cunningham al completo ed altri personaggi secondari.

Attraverso gli episodi, tutti molto simpatici e divertenti, Happy Days propone storie incentrate sui problemi del passaggio dall’adolescenza alla maturità, più in specifico sui rapporti con sé stessi e con l’altro sesso, affrontati fondamentalmente con leggerezza ed ironia. I coniugi Cunningham e Fonzie hanno un ruolo determinante, in quanto, anche se in modo profondamente diverso, sono per i personaggi più giovani gli esempi, la cui autorevolezza si basa sulla saggezza dell’esperienza.

Visto l’enorme successo, la serie generò nel tempo ben 6 spin-off dalle alterne fortune: Love, American Style; Laverne & Shirley; Le ragazze di Blansky; Mork & Mindy; Out of the Blue; Jenny e Chachi. Ognuna di esse prendeva il via con uno o più personaggi già apparsi e conosciuti nella serie madre.

Happy Days anche ai giorni nostri

Tra le curiosità, il modo di dire saltare lo squalo (coniato dal critico Jon Hein), il quale è utilizzato per indicare il momento in cui una serie inizia ad abbassare il suo livello qualitativo a causa del venir meno della verosimiglianza all’interno della storia, nasce proprio con Happy Days: l’espressione fu coniata dopo l’episodio 5X01 (trasmesso originariamente nel 1977), puntata in cui Fonzie, praticando sci nautico rigorosamente in costume da bagno e giacca di pelle, per dimostrare il proprio coraggio, scommette di riuscire a saltare sopra uno squalo.

Inoltre la sindrome di Fonzie è un modo di dire che evidenzia un fenomeno mediatico che indica l’inatteso e non pianificato successo di un personaggio minore di una serie televisiva o di una saga cinematografica, in sostanza ciò che accadde per l’appunto a Fonzie, che originariamente non era neanche minimamente pensato come uno dei protagonisti dello show. Infine a Milwaukee, principale location della serie, nel 2008 venne realizzata una statua in bronzo raffigurante Fonzie, in omaggio al personaggio più iconico del telefilm.

Il cast

Il ricco cast era composto da: Ron Howard (il buon Richie), che nel frattempo intraprese la carriera di regista divenendo a tutti gli effetti uno dei registi più ammirati e competenti della storia del cinema; Anson Williams (l’imbranato Potsie); Don Most (il burlone Ralph Malph); Henry Winkler (il rubacuori Fonzie), il quale nonostante i molti ruoli in carriera, sarà per sempre associato al mitico Arthur Fonzarelli; Erin Moran (Joanie); e Marion Ross e Tom Bosley (Marion e Howard Cunningham, i genitori di Richie).

Happy Days ha rappresentato qualcosa di unico, è un simbolo del piccolo schermo e sicuramente c’è un motivo se, dopo quasi 35 anni dalla sua prima uscita in tv, è ancora oggi così molto amato dal pubblico, affezionato così tanto ai suoi personaggi da considerarli di famiglia.

Fonzie

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