Shortcut: La recensione del film horror italiano

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Shortcut è un film italiano diretta da Alessio Liguori. Un film senza troppe pretese che fa della semplicità il suo punto di forza. Un monster movie con reminiscenze di vario tipo, tra Jeepers Creepers e i Goonies. È un prodotto discreto, che con uno sviluppo un pò più raffinato poteva dare qualcosa in più. Ciò nonostante è di buon intrattenimento e dimostra che siamo ancora capaci a girare horror.

shortcut: Un horror per ragazzi

Questo Shortcut è un film horror che non osa troppo. I protagonisti sono un gruppo di ragazzini che vengono braccati da una mostruosa creatura. Non presenta scene di violenza eccessive. Da questo punto di vista è decisamente edulcorato. Ne consegue un film che si adatta bene ad un target giovane adolescenziale. La struttura è quella di una storia coming of age. Quando lo si guarda la mente torna a prodotti anni ottanta con protagonisti dei ragazzini, come Stand by Me o i Goonies. Un gruppo di Teen agers che per far fronte ad un pericolo comune rafforza il loro rapporto. È una storia che potrebbe tranquillamente essere uscita da uno dei libri della serie Piccoli Brividi. Infatti, come le storie di R.L Stine, è un horror per ragazzi che parla di ragazzi. Ma non è una cosa negativa. L’unica pecca è forse nello sviluppo che poteva approfondire certi aspetti, rendendolo più profondo.

Shortcut: Quali sono le pecche del film?

Il problema (se si può ritenere tale) di Shortcut si trova nello sviluppo. Come detto è una storia che riprende la struttura coming of age. Questo prevede una crescita dei personaggi. Purtroppo Shortcut è un film che usa una “scorciatoia” da questo punto di vista. I ragazzini mancano di una vera e propria caratterizzazione. Oltre ad essere leggermente stereotipizzati, la loro crescita come gruppo risulta leggermente frettolosa. In fase di sceneggiatura bisognava forse dare un pò più di spazio all’approfondimento dei rapporti tra i ragazzi, rendendoli più tridimensionali. Shortcut è un film punta molto sulla velocità dello sviluppo (dura solo un ora e venti). È uno dei rari casi in cui sentirete dire che un minutaggio maggiore avrebbe arricchito la storia. Shortcut pecca di un pò di superficialità. Infatti imbocca la strada facile. Un intrattenimento veloce, che non vuole perdere troppo tempo in approfondimenti psicologici. Può essere un pregio ma qui è forse una mancanza.

Shortcut: i pregi del film

Ma quali sono i pregi di questo piccolo film italiano? Sembra un contraddizione con quanto detto prima, ma la velocità del film è anche un pregio. Il film si guarda senza impegno. Fa il suo buon lavoro da monster movie. Non rompe le scatole, non annoia. La capacità di non annoiare è sempre una qualità. Un altro aspetto positivo sta nell’intraprendenza dei protagonisti. È bello vedere come si aiutano tra loro e come collaborano per far fuori la mostruosa creatura. Immediatezza e ritmo sono i principali meriti.

Conclusioni

Shortcut va ad inserirsi nella lista di film italiani contemporanei che segnano un tentativo di rinascita del cinema horror nostrano. Abbiamo visto piccole perle come The End? L’inferno fuori, The Nest o A Classic Horror Story. Shortcut, come i film citati, non è un capolavoro. Ma insieme sono un bel segnale. Un segnale di rinascita. Anche questo film di Liguori non è perfetto. Ma è comunque un buon prodotto. Poteva dare di più? senza ombra di dubbio. Ma riesce a far sorridere i fan dell’orrore italico. Abbiamo buoni talenti nel Bel Paese. È giunto il momento di farli sbocciare. Per cui, voi fan dell’horror, recuperate anche Shortcut. Sostenete la rinascita.

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