Il 25 Luglio 2010 sulla BBC, il mondo conosceva per la prima volta uno degli adattamenti letterari più di successo degli ultimi 20 anni. Sherlock è stata una vera e propria rivoluzione. Esageriamo? Forse, ma il modo totalmente innovativo con cui Steven Moffat e Mark Gatiss hanno voluto raccontare il celebre detective nato dalla fantasia di Arthur Conan Doyle, rimane tutt’oggi sorprendente.
Lo svecchiamento dei temi e l’ironia dello stereotipo
Da decenni siamo abituati ad adattamenti che hanno sempre cercato di raccontare storie così come gli autori le avevano lasciate in eredità. Questo ha sempre causato, a lungo andare, un calo di interesse nel pubblico. Nel caso di Sherlock l’adattamento dei racconti all’età moderna e la possibilità di interfacciarsi alla tecnologia hanno giocato ancor più a favore di un prodotto già di altissimo livello. I temi vengono affrontati in un modo nuovo, meno antiquato, più innovativo ed incisivo. Lo Sherlock Holmes, elegante e al limite del sociopatico interpretato da Benedict Cumberbatch è diventato in pochissimo tempo un’ icona pop superando anche alcuni stereotipi del personaggio. La mancanza della classica pipa (sostituita da una pericolosa ossessione per la nicotina) e del cappello, diventano costantemente un elemento ironico da sfruttare a proprio favore.
Dentro il mondo di Sherlock Holmes
La brillante sceneggiatura da modo di entrare nella mente del protagonista in una maniera nuova. Capiamo le sue ossessioni, i suoi ragionamenti, i suoi metodi. Sotto questo punto di vista Sherlock è stata una serie che ha segnato un vero e proprio cambiamento. Il punto di vista viene continuamente spostato da quello dello spettatore a quello del protagonista. In alcune scene riusciamo letteralmente a vedere i pensieri frenetici di Sherlock, ne rimaniamo affascinati, incastrati. E’ questo il grande fascino della serie. Essere capace di non far calare mai l’attenzione anche per quanto riguarda il rapporto tra i personaggi.
L’amicizia tra Sherlock Holmes e John Watson, raggiunge un livello superiore fatto quasi di interdipendenza reciproca. L’ innegabile chimica tra Benedict Cumberbatch e Martin Freeman, ha sicuramente aiutato, ma la brillante scrittura dei personaggi ha fatto anche la sua parte. Dal buono e disponibile Ispettore Lestrade, passando per la dolce Mrs. Hudson, fino al geniale e distaccato Mycroft Holmes,anche i comprimari mantengono le loro caratterizzazioni creando sempre più curiosità nello spettatore.
Moriarty, molto più di un semplice villain
Nonostante le 4 stagioni trasmesse dalla BBC, la serie non ha mai calato il proprio ritmo rispettando sempre le aspettative del pubblico e riuscendo ad arricchire sempre di più la sua schiera di sostenitori. Sicuramente ha contribuito anche la presenza di un villain storico dei racconti di Conan Doyle, ovvero Moriarty. Il Moriarty interpretato da Andrew Scott è estremo, affascinante, calcolatore ed incredibilmente plateale. Plateale negli atteggiamenti, nel modo di parlare o anche solo nel modo in cui architettare i suoi piani. Le puntate più interessanti, sulle 12 totali, sono quelle in cui avviene un confronto diretto tra Sherlock e la sua nemesi. Il Sole e La Luna, il freddo e il caldo che finiranno sempre per annullarsi a vicenda. Andrew Scott ci regala un Moriarty meno pacato ed elegante rispetto ai libri e ai precedenti film (gli Sherlock Holmes diretti da Guy Ritchie) ma ancor più spietato e calcolatore.
Sherlock: Confusione o rivoluzione?
Probabilmente uno dei migliori prodotti BBC degli ultimi anni, Sherlock continua ad essere una delle serie di produzione inglese più viste al mondo. Rimane un prodotto che ha ancora da dire e da raccontare. I produttori hanno reso nota la possibilità di avere una quinta stagione, ma non in tempi molto brevi. La BBC, già nel 2010, era riuscita a comprendere un nuovo modo con cui raccontare un storia. In modo frammentato, ma allo stesso tempo capace di ricollegare tutti i tasselli. Ad una prima visione Sherlock può risultare una serie poco organica,quasi disorganizzata. Ma la realtà è un’ altra. E’ nella sua disomogeneità che riesce a raccontare una storia senza risultare mai banale e noiosa. Riesce a rendere i suoi personaggi unici nel loro genere ed impossibili da imitare.
Sherlock è stata una serie rivoluzionaria? A questo punto, noi pensiamo proprio di si.
Dove vedere le stagioni complete di Sherlock?
Le 4 stagioni complete sono disponibili sulle seguenti piattaforme.