Settimana della Critica: il programma dell’edizione 2022

La Settimana della Critica 2022, che si terrà in contemporanea alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (31 agosto – 10 settembre 2022), è composta da una selezione di sette opere prime in concorso e tre eventi speciali, tutti presentati in anteprima mondiale

0
498
settimana-internazionale-della-critica

Margini, con la regia dell’esordiente Niccolò Falsetti, commedia su una giovane punk band di provincia che mette in atto un piano per lanciare la propria carriera, è il film italiano in gara alla 37/a edizione della Settimana della Critica (31 agosto-10 settembre).

Settimana della Critica: quali sono i film in concorso?

I film in concorso comprendono Anhell69 di Theo Montoya (Colombia), Beating Sun di Philippe Petit (Francia), Dogborn di Isabella Carbonell (Svezia) e Eismayer di David Wagner (Austria), Have You Seen This Woman di Dušan Zorić e Matija Gluscevic (Serbia), Margins di Niccolò Falsetti (Italia) e Skin Deep di Alex Schaad (Germania).

Fuori concorso

Fuori Concorso, Three Nights A Week del francese Florent Gouëlou è il film di apertura e Queens del regista franco-marocchino Yasmine Benkiran chiuderà la sezione. Ci sarà anche una proiezione speciale di Blood dell’affermato regista portoghese Pedro Costa. La sezione parallela di Venezia, dedicata principalmente alle opere prime e seconde, va dal 31 agosto al 10 settembre.

Margini

Margini, con la regia dell’esordiente Niccolò Falsetti, commedia su una giovane punk band di provincia che mette in atto un piano per lanciare la propria carriera, è il film italiano in gara alla 37/a edizione della Settimana della Critica (31 agosto-10 settembre).

Settimana della Critica: Cristiana Paternò

Questo per la Sic è un anno zero, guardiamo al futuro – ha aggiunto Cristiana Paternò, ma siamo molto consapevoli della nostra tradizione“. I film di questa edizione “vanno verso la luce, il colore, l’amore, lo spazio aperto, un senso comunità – ha spiegato la delegata generale della Sic Beatrice Fiorentino. Si parla di sognatori, idealisti che, ognuno a suo modo, lottano per un mondo migliore più giusto e inclusivo. Questa è una Sic accogliente, narrativa, accessibile a tutti senza perdere il proprio peso specifico. Vuole essere anche un segnale di incoraggiamento a un’industria che vive un momento di difficoltà. E’ anche una Sic radicalmente queer, l’identità di genere è diventata la questione. Gran parte dei film la affronta“.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here