“SEI FRATELLI” dal 1 Maggio al cinema

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Questa mattina venerdì 19 aprile Periodico Daily ha partecipato alla proiezione e conferenza stampa del film di Simone Godano, “Sei fratelli”, presso il Cinema Barberini, piazza Barberini in Roma, alla presenza di Simone Godano, Riccardo Scamarcio, Adriano Giannini, Gabriel Montesi, Valentina Bellè, Claire Romain, Mati Galey, Linda Carid e Gioele Dix.

“Sei fratelli”, un film di Simone Godano

Questa mattina venerdì 19 aprile Periodico Daily ha partecipato alla proiezione e conferenza stampa del film di Simone Godano, “Sei fratelli”, presso il Cinema Barberini, piazza Barberini in Roma. Sono intervenuti dal palco il regista e sceneggiatore Simone Godano. E gli interpreti Riccardo Scamarcio, Adriano Giannini, Gabriel Montesi, Valentina Bellè, Claire Romain, Mati Galey, Linda Carid Gioele Dix. Il film è prodotto da Matteo Rovere per Groenlandia con Rai Cinema. Soggetto e sceneggiatura di Luca Infascelli e Simone Godano. Credits: Lorenzo Pesce. Distribuito da 01DISTRIBUTION e Rai Cinema S.p.A.

Interpreti di “Sei fratelli”


Riccardo Scamarcio, Adriano Giannini, Gabriel Montesi, Valentina Bellè, Claire Romain, Mati Galey, Linda Caridi, Judith El Zein, Imma Villa, Antonella Ponziani, Camilla Barbieri. E con Gioele Dix.

Per guardare il trailer ufficiale: https://www.youtube.com/watch?v=shdJ9xanVRM

Sinossi


Marco, Guido, Leo, Luisa, Gaelle e Mattia hanno madri diverse, non sono tutti figli biologici dello stesso padre ma hanno un’unica vera figura paterna di riferimento: Manfredi Alicante. Quando quest’ultimo viene a mancare, si ritrovano per la prima volta tutti insieme nella casa paterna a Bordeaux, vivendo l’illusione di poter diventare una famiglia unita. Ma ormai ognuno di loro porta con sé una storia, un’identità e tornare indietro non sarà facile.

La conferenza stampa di “Sei fratelli”

Cast unito e clima scherzoso, oltre che professionale e appassionato per l’impegno e il lavoro svolto durante le riprese, per una commedia corale che ha per protagonista il rapporto di sei fratelli con un padre che è stato assente nella vita degli stessi, finché è stato in vita. Dunque, un rapporto con l’assenza del padre. Quindi, Marco, Guido, Leo, Luisa, Gaelle e Mattia vivono ognuno la propria storia portandosi nel presente le frustrazioni e i rimorsi per non aver potuto vivere la relazione con un padre assente durante il proprio passato. I fratelli sviluppano paure, nevrosi e sogni.

Simone Godano

Sono famiglie nutrite fondamentalmente nutrite da conflitti, tensioni, segreti, cose non dette…mettiamo in scena una famiglia di persone non realizzate e credo sole in qualche maniera anche se vivono in un carcassone di quattro madri, un padre, sei fratelli, i fratelli del fratello – e continua “è un film di rapporti umani universali, mi piaceva addentrarmi nell’umanità, tra scritto e non scritto. Questa è una scelta fatta con Luca (n.d.r. Luca Infascelli) a monte. E tra sentimenti nascosti ed espressiimmaginate un regista che deve fare un film con otto attori in scena tutti i giorni con tutte le loro turbe, convinzioni, manieho fatto una scelta, di stare con la macchina da presa insieme a loro, di non stare sulle battute principali, di tenerli sempre vivi e di andare a cercare quelle cose che gli ho sempre raccontato, ma sono sicuro che il giorno che hanno visto il film…ho visto le loro facce e ho capito che loro non avevano una visione complessiva del film ma avevano una visione emotiva del film“.

Durante un secondo intervento, afferma che questo è un viaggio di persone che hanno bisogno di avere qualcuno accanto. Ed è stato realizzato con un tono realistico. E sul finale dichiara che c’è stata una lunga riflessione e si è deciso di chiudere appunto in maniera realistica ‘è chiaro che non si ritroverà a Natale tutti insieme perché sarebbe un altro tipo di finale.

Riccardo Scamarcio

Il film ricorda la commedia francese, una specie di realismo. All’interno della peculiarità della messa in scena del film, ho pensato che questo film avesse un valore importante e che potesse essere per me da interprete anche un’occasione di mettere a punto delle cose che ho pensato, avendo fatto anche tanti altri film, e cioè il fatto di mantenere un realismo però portando ognuno di noi il proprio personaggio che ha un percorso indipendente però connesso con gli altridevo dire un’esperienza bellissima per quanto mi riguarda“.

Valentina Bellè

Evidenzia l’importanza e l’idea nel film della “famiglia che si sceglie che non è necessariamente la famiglia biologica…paragonato a quello che può nascere da adulti quando si cresce e si può scegliere…famiglia biologica come necessità di essere amati a prescindere da tuttoil film parla anche di questo, di persone che non si sarebbero mai scelte ma nonostante tutto rimangono quei giorni, chi più volentieri chi meno, ma rimangono fino alla fine, ed è bello chiedersi cos’è che li fa rimanere lì fino alla fine”.

Adriano Giannini

Definisce il proprio personaggio come “il fratello a cui viene affidata la parte del buono, di colui che cerca di attutire i conflitti e fa da collante rispetto a tutti questi fratelli. Sicuramente è un personaggio irrisolto anche se apparentemente sembra il più quieto…Ha un twist abbastanza interessante dove a un certo punto tutti i suoi demoni scoppiano ed escono in maniera molto evidente.

Gioele Dix

Afferma: “Simone mi ha cercato offrendomi questo ruolo piccolo ma importante che sono quelle cose che ti dicono per consolarti…oltretutto il personaggio muore subito, è molto difficile da difendere, ma effettivamente io mi sono legato alla mia esperienza nel cabaret, quella che mi ha costruito di più oltre all’esperienza in teatro...E’ stato Simone a darmi le note giuste, abbiamo discusso tanto per un personaggio che doveva lasciare il segno. Mi è piaciuto come mi ha fatto girare questa scena, come mi ha fatto stare dentro questo personaggio che doveva essere molto ingombrante. Doveva avere una personalità, una forza e aveva poco spazio per farlo. E appunto gli sceneggiatori hanno deciso sadicamente di farlo morire subito, poteva tornare. Comunque, torna poi per parlare, per raccontare, torna la sua voce nei messaggi quindi incide. Per me è stata una piccola grande occasione che ho colto e per la quale sono molto grato“.

Gabriel Montesi

Dichiara che il film permette una riflessione sul nostro secolo. da dove deriviamo e fa riflettere sulla distanza e sulla vicinanza che è legata, per l’attore, alla lontananza, a un rapporto lontano. Ringrazia il regista per gli incontri per discutere sulla parte, su Leo, figura con caratteristiche e quindi di fare un certo lavoro dato dalle cifre dell’ironico e del drammatico che il film voleva.

Mati Galey

Racconta, rispetto alla domanda che gli è stata posta sulla riflessione della difficoltà di comunicare tra fratelli, che la comunicazione è stata difficile. Nel film, riporta che la prima scena con Riccardo è stata difficile.

Claire Romain

Racconta che è stata un’esperienza estremamente intensa e di essere stata molto fortunata con questi attori, che sono stati molto gentili. Ha avuto una coach, Leila, che ringrazia, e anche la fortuna che il regista Simone parlasse perfettamente lo spagnolo.

Linda Caridi 

Si sofferma sugli ‘intrecci che si svolgevano’, riflettendo sui fratelli che si incontrano senza conoscersi, affermando che “Simone e Luca sono stati in grado di tessere una struttura invisibile in cui tutti siamo stati inconsapevoli, eravamo tutti inconsapevoli. Ci hanno proprio trasportati…il risultato del film è molto più della somma di queste cose, raccontato in un modo che ti trasporta“, e continua sul suo personaggio che è “una donna ancora giovane, madre accanto a un marito piuttosto realizzato ma insoddisfatto, preso dalla sua carriera, inconsapevole di andare avanti per inerzia…il riaffacciarsi sul passato…fa realizzare di qualcosa lasciato indietro, che ha perso.

Come si snodano le vicende? (***spoiler***)

Dopo la scomparsa di Manfredi Alicante, che resta ben presente durante tutto il film come una presenza e personalità ingombrante, pur non vedendosi più nelle scene. La sua voce spesso racconta il rapporto dei suoi figli e alcune vicende. E una delle figlie fa ascoltare dei vocali di messaggi sul cellulare che il papà le aveva mandato che raccontavano cosa egli pensasse dei figli. E li assolveva in quei messaggi, con affetto.

Le vicende accadono dal lunedì per una settimana. I giorni si susseguono e i cinque, inizialmente, fratelli scoprono di essere in sei all’apertura del testamento del padre. C’è un’altra figlia, Luisa, che ha la stessa età di Leo. Una settimana importante in cui tornerà a galla un passato che non è mai stato mai elaborato dai protagonisti e dalle figure affettive che ruotano attorno ad essi. Finti e precari equilibri si sfaldano e si creano nuove complicità. Qualcuno crescerà e maturerà. Qualcun altro scoprirà la leggerezza.

Il venerdì i fratelli si ritrovano sulla spiaggia a cospargere le ceneri del padre e vivono un momento di svago e follia, di unione come non mai.

Alla sera del venerdì, tutti i nodi vengono a galla, insieme ai dissapori. Ed escono fuori tutti i rancori. Il sabato i fratelli rinunciano all’eredità, cioè l’allevamento di ostriche trasformato in produzione di perle, ma che in realtà ne ha prodotta solo una. Ma il buon Manfredi aveva lascito solo debiti dunque, per non ereditarli e far fronte alle spese, rinunciano.

La fine del film ritrova la voce del papà che così esprime riferendosi ai figli: “…l’immagine fissa che avevano l’uno dell’altro non è più tanto fissa”.

La musica nel film “I sei fratelli”

A me piace l’aspetto musicale del film“, afferma il regista Godano. E’ un film con 5 pezzi di repertorio e 9 tracce del compositore, che è entrato in scena dopo il film. Si tratta di “Federico Albanese che ha aggiunto qualcosa di cui il film aveva bisogno“.

Ricordiamo che “Sei fratelli” sarà nelle sale cinematografiche dal 1 maggio 2024 raccontando una storia dove “pesano di più le cose nascoste”.

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