Sanremo 2020 – Chi vince e Quali canzoni ricorderemo?

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Nell’ultima serata di Sanremo sarebbe stato stupido metterci di nuovo a dare i voti alle canzoni. Ormai sappiamo che a vincere Sanremo 2020 è stato DIODATO e che Gabbani si è classificato secondo.

Sanremo 2020 – I premi fuori dal podio

La nostra redazione ha preferito lasciare la parola a me, che non sono una vera critica musicale, e proporvi le impressioni di una semplice fruitrice di playlist. E’ da 5 giorni ormai che ascolto la playlist con le canzoni di Sanremo 2020 quasi in loop. Ecco cosa penso di ogni canzone.

NB: Se pensate di trovare pareri tecnici non continuate a leggere perché non ne troverete.

Sanremo 2020: tutti i cantanti e le canzoni in gara – Testi

Michele Zarrillo con la canzone “Nell’estasi o nel fango”

Zarrillo mi da la sensazione di restare sempre sulle stesse musiche di “una rosa blu”. Ogni tanto si ricorda che non è la stessa canzone e quindi sale un pochino e quel mezzo acuto attenuato è fastidioso (o forse sono i miei acufeni). E poi quelle parole tutte attaccate senza respirare sono impossibili da cantare per una persona normale. Non riesco a ricordare nemmeno la melodia.

Elodie con la canzone “Andromeda”

Lo stilista di Elodie aveva poca fantasia. Ha lo stesso tipo di abito da 5 sere. Ieri leggevo su Twitter che si sente che questa canzone è scritta da Mahmood, in realtà sembra che Mahmood si sia impossessato del corpo di Elodie. Di questa canzone riesco a tenere a mente solo la parola Andromeda, e mia figlia che mi chiede “chi è Andromeda” e io che vedo i Cavalieri dello Zodiaco.

Enrico Nigiotti con la canzone “Baciami adesso”

Se l’ha scritta lui e l’ha fatta partire così bassa è un masochista. Non riesce a tenere il tono. Anzi diciamo che sembra stonata tutta la canzone. Sarà che ha fatto notte tutte le serate. E la chitarra appesa dietro stile hippie che sta per partire per un inter rail per poi suonarla meno di 20 secondi? Nulla, non ricordo la musica, figuriamoci le parole

Irene Grandi con la canzone “Finalmente io”

Ho ascoltato un mare di volte questa canzone, e resto del parere della prima sera. Non è una canzone per Irene Grandi. Non la sento bene cantata da lei. Mi ricorda me sotto la doccia, che anche io quando canto sto da Dio e mi sento uno schianto. E sono le uniche due frasi che riesco a ricordare della canzone.

Alberto Urso con la canzone “Il sole ad est”

Questa canzone mi fa rimpiangere Il Volo. Bravo Alberto Urso ma i jeans strappati non ti fanno più giovane. E non amo le mezze misure. O la fai lirica o no. No, di questa non ricordo nulla, solo lui in un’ospitata ad Amici di Maria De Filippi.

Diodato con la canzone “Fai rumore”

Nulla, questa canzone non riesco a mandarla giù. Fa rumore. Grida. E anche lui se la prende con le mie orecchie passando a quel falsetto da “ho sbattuto il mignolo nell’angolo del comodino”. Mi sono accorta della sua presenza al Festival perché era nella playlist. 

Marco Masini con la canzone “Il confronto”

Con quella barba in ordine, pettinata mi ricorda che sono passati troppi anni da quando l’ho ascoltato la prima volta. Anche lui urla un po’ troppo, le sue giugulari fanno notare che inizia ad avere anche lui la sua età. Ma la canzone merita e anche lui. Anche se io ci metterò un po’ a ricordarmi le parole.

Piero Pelù con la canzone “Gigante”

Finalmente il rock. Una canzone che dedico volentieri ai miei figli e a tutti i bambini e i ragazzi di oggi, cui spesso diamo colpe che non hanno. Una canzone energica, cantata con energia. Di questa canzone ricordo tutto: parole, ritornello, musica. E mi rivedo in giro a 16 anni ascoltando “Bambino”

Levante con la canzone “Tikibombom”

Se lo stilista di Elodie aveva poca fantasia, quello di Levante aveva solo un modello. O forse è Levante che  usa la coloreria. Della canzone posso dire poco, capisco pochissime parole, non so se è questione di musica troppo alta o di lei che parla troppo veloce o mangia le parole. Figuriamoci se riesco a ricordarle.

Pinguini Tattici Nucleari con la canzone “Ringo Starr”

Questa è una delle canzoni che preferisco. Quella che mi farebbe ballare se fossi ancora in grado di farlo. Ha ritmo e loro sono simpaticissimi. E la so a memoria.

Achille Lauro con la canzone “Me ne frego”

Cosa dire di questa canzone? Il testo ha un significato che mi è ancora poco chiaro, ma va dato atto ad Achille Lauro di aver avuto coraggio e di aver portato avanti il suo personaggio senza se e senza ma. Mi ricordo solo il ritornello ma “me ne frego”.

Junior Cally con la canzone “No grazie”

Contrariamente a tutte le polemiche che erano state mosse, anche da me, a questo cantante, il testo della sua canzone non è male. Ha un senso, cosa non scontata. Resta un cantante che non mi piace. Ma questo testo non è male. Riesco a ricordare anche qualche parola e mi ricorda che ogni tanto dovrei dire “no grazie” anche io.

Raphael Gualazzi con la canzone “Carioca”

Mi ricorda i Blues Brothers ma nostrano. Una canzone che ascolterei volentieri in spiaggia. Belli i bambini che suonano e ballano. Non ricordo comunque nulla.

Tosca con la canzone “Ho amato tutto”

Dopo Mara Venier, anche lei scende le scale senza scarpe. Questa è la classica canzone di Sanremo, ma nonostante anche questa sia stata nella mia playlist dal primo giorno, non riesco a ricordarne le parole.

Francesco Gabbani con la canzone “Viceversa”

Di questa canzone ricordo tutto: parole e musica. L’energia è buona e lui è sempre energico. Forse il suo gesticolare è eccessivo, un po’ troppo teatrale, ma ad ogni movimento associa delle parole e questo aiuta la mia memoria fotografica. 

Rita Pavone con la canzone “Niente (Resilienza 74)”

Rita esprime nella sua canzone esattamente il mio pensiero sulla canzone: niente, adesso non ricordo niente. Lei è l’esempio di cosa succede quando ci si sente giovani, dentro.

Le Vibrazioni con la canzone “Dov’è”

Le loro canzoni sono sempre molto belle. E poi non puoi non ricordare una canzone diretta da Beppe Vessicchio. Non ho il timbro per cantare questo brano. Ma grazie all’idea di mettere un interprete LIS direttamente nel gruppo forse posso imparare quella versione. 

Anastasio con la canzone “Rosso di rabbia”

No, questo genere non mi piace. Mia figlia di 10 anni lo apprezza sicuramente di più. Però il ritornello “panico panico” credo potrebbe rientrare nella routine del nostro linguaggio famigliare, sempre di corsa e con il tempo contato. Mi immagino un dialogo tipo (io) “siamo in ritardissimo” (mia figlia) “panico panico” intonando la canzone. E sperando non vada dicendo anche “(stai) dando di matto”.

Riki con la canzone “Lo sappiamo entrambi”

L’effetto metallico sulla voce disturba un po’. La melodia è carina, viene da canticchiarla quando la ascolto. Peccato me la dimentichi appena esce dal palco. 

Giordana Angi con la canzone “Come mia madre”

Questa è la canzone che tutte le mamme vorrebbero sentirsi dedicare dai figli. Ma auguro ai tanti figli di dirlo alle mamme che gli vogliono bene e approfittare di questa canzone per farlo. Nonostante questo, non riesco a ricordarmi la melodia.

Paolo Jannacci con la canzone “Voglio parlarti adesso”

Lui mi ricorda un particolare periodo della mia vita e un piccolo “angolo creativo” che in pochissimi possono ricordare. Canta un po’ più melodico di suo padre, anche se ogni tanto lo ricorda tanto, anche nel movimento delle mani. Canzone difficile da ricordare.

Elettra Lamborghini con la canzone “Musica (e il resto scompare)”

E’ la prima canzone che sento di Elettra, non sapevo cantasse in realtà. Conoscevo altre sue “doti”. Non è il mio genere, però la musica è sicuramente una di quelle che mi ricorderò facilmente, anche il ritornello: semplice e immediato. 

Rancore con la canzone “Eden”

Questo rap io non riesco a seguirlo. Il rap in italiano mi suona sempre male. Anche perché il passaggio dal rap al cantato mi suona sempre stonato. Non credo domani ricorderò altro di questa canzone.

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