Rosy Abate 2 è tornata ufficialmente sul piccolo schermo a partire da ieri sera, 18 settembre, con la seconda – e ultima – parte della serie dedicata alla Regina di Palermo
Quello di ieri è stato un primo episodio per certi versi inaspettato, differente da ciò che abitualmente immaginiamo al solo sentir nominare Rosy Abate. Interpretata da una magnifica Giulia Michelini, la Regina di Palermo si è ripresentata in una veste nuova. Ci appare più focalizzata nel ruolo di mamma piuttosto che a quello a cui eravamo abituati.
A cambiare è anche il look di Rosy. Capelli più corti, trasandati, con alcuni ciuffi bianchi che sembrano sottolineare la sua permanenza in carcere e la non curanza di cose futili come l’acconciatura o i vestiti. La ricostruzione del suo personaggio è esattamente quella di una madre preoccupata che esce di prigione e corre da suo figlio senza nascondere il segno del tempo che passa.
Rosy Abate torna su Canale 5. Ecco un riassunto della stagione precedente
Primo episodio di Rosy Abate 2: cos’è successo?
Inizia tutto con l’insistente ripetizione di due parole che fanno da sottofondo a tutto l’episodio: “Aspettami Leo”. E’ con questa piccola frase che Rosy Abate ha salutato sei anni prima il figlio Leonardo, al tempo ancora un bambino.
Dopo aver scoperto la verità sulla madre e aver assistito al suo arresto, Leo si è trasferito a Napoli dove ha iniziato a lavorare in un’officina, a fare il cameriere in occasioni speciali, a spacciare per arrotondare e a vivere sotto l’ala protettiva di Luca – il poliziotto di cui Rosy si era innamorata nella scorsa stagione.
Ed è proprio Napoli a fare da sfondo a questo nuovo episodio. Una Napoli diversa da quella ricreata in Gomorra o in qualsiasi altra serie di questo stampo. Una Napoli in stile I Bastardi di Pizzofalcone, tanto che l’edificio adibito a casa per Rosy e Leonardo è lo stesso della serie citata. Insomma, una Napoli più ricca, più aristocratica, in cui la malavita è più nascosta, eppure c’è, e Leonardo lo sa bene.
Interpretato da un eccellente Vittorio Magazzù, il figlio di Rosy è il vero protagonista della nuova stagione. Immischiato in trame apparentemente semplici ma profondamente complicate, non impiega troppo tempo prima di entrare in quel giro da cui Rosy ha provato insistentemente a proteggerlo. Salvandolo dal suo destino grazie anche all’aiuto di Luca e Nadia – poliziotta e attuale fidanzata di Luca.
Insomma, dopo aver preso le difese di Nina – la figlia di un boss napoletano – viene accolto nella sua casa e ne diventerà presto una grande risorsa. Con l’obiettivo di arrivare alla madre, il padre di Nina – Antonio Costello – lo tratta con i guanti e lo inserisce in modo manipolatorio e poco appariscente nella malavita dei sobborghi partenopei. Con la scusa di liberarlo da un debito di droga, Costello lo porta sulla via della violenza, al cui stop si vedrà costretto a sparare contro Nadia, sua amica, protettrice e poliziotta.
La morta della fidanzata di Luca diventa un punto di svolta. Disperato da quanto accaduto si rifugia lontano da casa, costringendo Rosy a prendere una posizione. O con lui o contro di lui. Nel frattempo, Luca, in possesso delle registrazioni della telecamera del capannone dove è avvenuto l’incidente, scopre la verità. O meglio, trova le prove della presenza di Leo in quel punto in quel momento. Deciso a trovare chi ha ucciso la sua fidanzata, si sente terribilmente in colpa per non esserle stato accanto. Al momento dell’accaduto infatti, Nadia aveva provato a contattarlo ma lui, ignaro della sua missione, aveva deciso di spegnere il telefono per dedicarsi completamente a Rosy, in una notte d’amore adultero che probabilmente non dimenticherà mai.
Icona e riassunto della stagione diventa l’ultima scena. Decisa a riconquistare una volta per tutte suo figlio, Rosy ne prende le difese, intascando quella pistola che per circa due ore aveva maneggiato e riposato con l’estrema paura di tornare quella di prima e giocarsi per sempre l’occasione di vedere Leonardo crescere.
Questa volta però le carte in tavola sono state mescolate e per aiutare il figlio a vincere la mano sembra essere pronta a tutto.
Come l’ultima volta: la Regina di Palermo è tornata.
Familiarità con la prima stagione di Rosy Abate
Eppure, per certi versi, la seconda stagione sembra riportarci ad un anno fa. Anche al tempo – all’inizio della prima stagione – Rosy era diversa. In quell’occasione aveva provato a dedicarsi ad una nuova vita, un nuovo amore, una nuova famiglia, lontana dalle armi, dalla vita mafiosa a cui era stata associata per tutta la vita. Anche all’ora ci aveva provato, eppure, oggi come ieri, l’amore per suo figlio l’ha portata a perdere la ragione.
Accanto a questo tentativo di cambiamento, una scena in particolare fa da filo conduttore con la prima stagione. Rosy si trova in un parco divertimenti insieme al figlio Leonardo, in un momento di ricongiunzione tra i due. Tra tutti i giochi ve ne è uno in particolare che attira Leo e che la sembra seguire come un’ombra. Un gioco classico, semplice eppure così evocativo per il passato della siciliana. Bastano questo: due pistole finte, il figlio accanto, e quell’ossessione per un passato dal quale continua insistentemente a scappare. La differenza con la prima stagione? Questa volta accanto non ha più suo futuro marito, ma quel bambino che credeva di aver perso. La sensazione? Sempre la stessa, qualcosa sta per cambiare.
Regina: l’ombra di una vecchia madre
Interpretata da Paola Michelini, Regina torna una seconda volta, con l’obiettivo comune alla sorella: riprendersi suo figlio.
Presente fin dai primi istanti della puntata, la caratterizza un’aria scura, distrutta, quasi psicopatica. Scheggiata da un passato che le ha portato via tutto, in questi sei anni di stacco ha provato a riallacciare i rapporti con Leonardo, ossessionata dall’idea che Rosy non fosse degna di occuparsi di lui.
Sono poche le scene che la dipingono, eppure sono estremamente significative. Intrinseche di dramma, propongono una Regina sull’orlo di una crisi psicopatica, in un continuo tentativo di liberarsi una volta per tutte della sua rivale. Un episodio che la vede costantemente sullo sfondo anche quando non è inquadrata perché Regina c’è, è sempre presente come un’ombra che veglia su Leonardo. Lo segue, lo studia, lo guarda da lontando, covando nella sua stanza tapezzata di ricordi e candele, un piano per riportarlo da lei.