Romina, il documentario di VALERIO LO MUZIO E MICHAEL PETROLINI, scritto da Lo Muzio e Giorgia Malatrasi insieme al produttore EMILIANO TROVATI, verrà presentato in ANTEPRIMA MONDIALE sul palco della ventesima edizione di Biografilm Festival.
Di cosa parla “Romina”?
Romina racconta la storia di Romina Cabezas Navarrete, giovane donna di seconda generazione cresciuta tra le strade della Bolognina – quartiere di Bologna storicamente caratterizzato da una forte componente multietnica e proletaria. Il suo sogno: tirare di boxe a livello agonistico, grazie all’incontro con la PALESTRA POPOLARE “A.S.D. BOLOGNINA BOXE”. Ma non importa quello che si desidera e quanto ci si impegni, quando vivi in balia delle anomalie del sistema. Non importa l’esempio di PAMELA MALVINA NOUTCHO SAWA, campionessa italiana ed europea dei pesi leggeri, cresciuta sportivamente nella stessa palestra (e presente nel film). Tutto può cambiare da un momento all’altro. E così, quando la madre di Romina, Berta, viene arrestata si materializza in un istante l’ingiustizia del SISTEMA CARCERARIO ITALIANO. E la vita assume una prospettiva diversa.
La storia
Una storia che mette in scena la PRECARIETÀ DEL FUTURO, la frustrazione di vedersi scivolare via le possibilità che potrebbero cambiare l’esistenza, la lotta delle palestre popolari per il diritto all’attività sportiva e il rifiuto della mercificazione dello sport. Romina offre un RITRATTO REALISTICO DELLA VITA URBANA, FATTA DI FRAGILITÀ SOCIALE, INSICUREZZA E CARCERE. È ambientato a Bologna, ma la storia potrebbe essere la stessa in una qualunque città contemporanea.
L’anteprima mondiale
La proiezione in anteprima mondiale (Sabato, 8 giugno 2024 – ore 18:45 – Sala Mastroianni, Cinema Lumière, Piazzetta P.P. Pasolini 2/B (Bo)) sarà accompagnata da un momento di riflessione con il pubblico insieme a NEXT GENERATION ITALY.
Valerio Lo Muzo
“Cresciamo con il mito che la realizzazione dei propri sogni sia alla portata di tutti: basta impegnarsi, sudare e lottare con tutte le nostre forze e prima o poi raggiungeremo il nostro obiettivo. Credo invece che la realtà sia molto più complessa. Esiste una generazione alla quale non è concesso sognare, la loro vita è fatta di precarietà, di lavoretti sottopagati, di sfruttamento, di diritti calpestati e di affitti troppo cari, anche in quella definita ‘la città più progressista d’Italia’“.
Michael Petrolini
“Con questo progetto ho potuto lavorare a contatto con le nuove generazioni, e i nuovi adolescenti entrando direttamente nel loro mondo, conoscendoli e condividendo emozioni forti. Abbiamo seguito Romina per quasi quattro anni e in questi anni sono cresciuto con lei. E questo è stato possibile passando attraverso la realtà del pugilato e delle palestre popolari di cui ho scoperto valori e principi: l’inclusione, la socialità e il fare uno sport sano e non mercificato”.