Riccardo Fogli: esce “Predestinato (Metalmeccanico)”

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Riccardo Fogli cover

In occasione del 40° anniversario dalla vittoria del Festival di Sanremo (era il 1982), Riccardo Fogli torna con un libro-disco intitolato “Predestinato (Metalmeccanico)”.

Riccardo Fogli: quando esce “Predestinato (Metalmeccanico)”?

Uscirà il 22 aprile “Predestinato (Metalmeccanico)”. Il libro-disco approda sul mercato con una gradita novità: una nuova versione di “Storie di tutti i giorni”, realizzata con gli arrangiamenti di Mauro Ottolini. “Nelle molte interviste che mi vengono fatte”, racconta Riccardo Fogli, “la domanda che spesso mi pongono è: ‘Il suo talento da dove nasce?’. La risposta che col tempo ho maturato è che forse si tratta di una rivincita sociale, perché in realtà io sono un vero ‘Predestinato Metalmeccanico’. Sarò più chiaro: nella mia famiglia nessuno suonava niente e nessuno mi ha mai regalato un pianoforte o una fisarmonica, e a 15 anni ero un operaio alla Piaggio di Pontedera. Mi sono quindi reso conto a 74 anni e mezzo che le mie sono due braccia rubate alla metalmeccanica, che il mio successo ha un che di ‘miracoloso’ e questo dà speranza a tutti”.

Videoclip di “Storie di tutti i giorni”

Riccardo Fogli: “Storie di tutti i giorni”

Il singolo “Storie di tutti i giorni” è accompagnato da un video con Riccardo Fogli e l’Orchestra Ottovolante. Nel disco sono presenti anche altri successi riarrangiati, tra cui “La Tenerezza ’93”, “Maledetto l’amore”, l’inedito “Gli angeli hanno i denti bianchi” scritto per la figlia Michelle e una bonus track da scoprire. Lo stesso Fogli definisce questo progetto come un “lungo viaggio nella memoria e anche una forma di psicanalisi”. Un affresco immortale, in parole e musica, di un artista che non smette di emozionare ed emozionarsi.

Un puzzle di ricordi

“Col trascorrere del tempo mi sono reso conto che di notte, prima di dormire, ricordavo episodi della mia infanzia, però sempre più immersi nella nebbia della memoria”, racconta Riccardo Fogli a proposito di “Predestinato (Metalmeccanico)”. “Non avendo più parenti (la mia mamma, il mio babbo e il mio fratello maggiore sono volati in cielo da qualche anno), io come in una autoipnosi regressiva mi sono dedicato al collegamento dei frammenti di memoria che mi sono rimasti. A mano a mano che il puzzle si componeva uscivano altri ricordi, che diversamente sarebbero andati perduti… per sempre”.

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