Recensione Album: Le The Ophelias presentano “Almost”

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Le The Ophelias si sono formate mentre erano ancora sui banchi delle scuole superiori. La formazione composta dalla bassista Grace Weir, la chitarrista e paroliere Spencer Peppet, alla batteria Micaela Adams e la violinista Andrea Gutmann Fuentes si sono incontrate per la prima volta in un periodo in cui ognuno di loro militava in vari gruppi musicali della loro città natale di Cincinnati,nell’Ohio. Ora si fanno conoscere presentando il loro album “Almost“.

Come giovani donne “adulte” attraverso la vita, c’è una costante sensazione di essere “vicini ma senza dadi”. Gli uomini non sono salvati o privi della sensazione simile, rosicchiata che non sei dove o chi vuoi essere nella vita, e che essere “sulla cuspide” non lo sta tagliando. Tuttavia, quando sei donna, c’è uno strato sistemico aggiunto a questa sensazione; come se i miliardi di rifiuti che riceviamo nella vita, come esseri umani, siano ricoperti da una spossatezza costruita casualmente. Quasi è per le giovani donne / persone che si sentono troppo facilmente invisibili e prende la prospettiva di una fioritura che fiorisce davanti ai suoi OCCHI!

Moon Like Sour Candy”, “Lover’s Creep” e “Night Signs”  sono brani dove si possono immaginare le giovani studentesse delle scuole superiori che attraversano i lunghi corridoi degli istituti combattendo l’inferno per non intaccare la loro stima in modo tranquillo. I testi e la voce di Spencer Peppet stringono sottilmente questi sentimenti come una mano che attorciglia un asciugamano, il che conferisce all’audio un’aria angosciata.

“Lover’s Creep” ha strane voci, bellissime armonie e più di quel violino. “Night Signs” ha un’anima acustica; vaga un po ‘, ma poi la voce pone la sua melodia della scala reale e cancella il tavolo delle scommesse con un occhiolino ironico. Veramente, è quasi una canzone d’autore per la band.

Detto questo, “O Command” è un brano serio con una melodia acustica. Questo è un brano lento e gocciola con un battito incessante. E parlando di spazio, “Lunar Rover” è un brano chiaramente dai sapori  folk impreziosito dal violino, delle strane percussioni e dalla voce di Spencer.

Per restare in tema musica folk nell’album è presente anche la bellissima “Bird”, “House”  invece è la classica canzone popolare. Le ultime due canzoni che completano l’album di trenta minuti. “Zero” e “Moon Like Sour Candy” dove il basso, batteria e  violino scandiscono la melodia di una conclusione alquanto speranzosa. Voto 3/5

 

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