Se ci addentriamo nel Secolo dei Lumi, dove gli enciclopedisti stilavano i loro concetti di ragione, e ci addentriamo nel campo musicale, ecco che è naturale immergersi nella musica di Rameau.
Già dal secolo precedente al 1700, si trascinavano gli strascichi di tutte quelle che erano state le possibili ricerche per donare l’indipendenza alla musica.
La musica come arte inferiore
Quest’arte meravigliosa, a quei tempi, era purtroppo sottovalutata, giudicata immorale o indegna rispetto ad altre arti. La musica, infatti, suscitava affetti, ovvero emozioni: qualità troppo distanti dalla razionalità per essere valutate con attenzione. La poesia in quanto arte della parola era invece elevata come suprema, valutata capace di dialogare con la ragione.
Rameau
Rameau, dallo spirito razionalista di stampo cartesiano, seguiva quella scia che donava indipendenza alla musica.
Egli, nato a Digione nel 1683 e morto a Parigi nel 1764, è stato compositore, clavicembalista, organista e teorico della musica francese.
L’indipendenza della musica
Egli affrontava gli aspetti musicali dal punto di vista fisico-matematico e sosteneva << La musica è una scienza che deve avere delle regole stabilite, possibili grazie all’aiuto della matematica>> […] << il mio fine è quello di restituire alla ragione i diritti che essa ha perduto nel campo musicale>>. Per Rameau, la natura della musica è l’insieme delle leggi matematiche che la governano. Ed è proprio questa l’affermazione che dona al genere artistico quella ragione che invece era andata da tempo perduta: siccome anche la musica si basa su principi matematici, quindi del tutto ragionevoli, essa è un’arte non più né immorale né inferiore alle altre.
Rameau si distacca dal bisogno di dare testi alle sue opere: sono i testi che devono seguire la musica e, in ogni caso, è la parte strumentale quella che deve avere maggiore importanza. Egli sottolinea che ragione e sentimento devono armonicamente cooperare e che è necessario un riconoscimento della priorità dell’armonia sulla melodia.
L’accordo perfetto maggiore
La sua opera di teorico Trattato dell’armonia ricondotta ai suoi principi naturali è assai importante, poiché su di essa si fonda la moderna concezione tonale e la teoria degli accordi e dell’armonia. Rameau sosteneva che qualsiasi corpo sonoro, vibrando, potesse produrre l’accordo perfetto maggiore, dal quale poi derivano tutti gli accordi possibili (il modo maggiore contiene anche il modo minore).
Musica italiana e musica francese
Uno dei tanti dibattiti del secolo riguardava la musica italiana e la musica francese, le loro differenze e le loro qualità. La musica francese era più meticolosa, austera e seria ma, a causa di questo, poteva risultare piuttosto noiosa. La musica italiana, che era più popolare e imprecisa perché lontana dal rigido classicismo francese, possedeva però una musicalità maggiore, era piacevole, espressiva, brillante e melodica, basata sul virtuosismo e su una certa libertà. Queste differenze creavano molti screzi e discussioni estetiche fra i filosofi e i musicisti dell’epoca; Rameau, invece, non si schierava né da una parte né dall’altra: per lui la musica è razionalità pura e, in quanto tale, è universale.
Che cos’è l’illuminismo?
Risponderemo a questa domanda con una citazione del pensiero di Kant (1784) «L’illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto d’intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere Aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell’Illuminismo.»
Sapere Aude
L’illuminismo è stato un movimento politico, culturale, filosofico e sociale, sviluppatosi intorno al 1700 in Europa.Il termine illuminismo si riferisce a quella forma di pensiero che illumina la mente degli uomini, offuscata dall’ignoranza e dalla superstizione, servendosi della critica, della ragione e dell’apporto della scienza. L’illuminista “Osa sapere”.
Gli enciclopedisti e la musica
Nel Secolo dei Lumi gli Enciclopedisti avevano un loro pensiero filosofico ed estetico sulla musica, pensiero che allontanava la stessa dalla sua possibile indipendenza artistica; solo Didertot donava maggiore forza alla musica: essa, grazie al suo basso livello di didascalismo, poteva dare forte spazio all’immaginazione. Inoltre, Diderot elaborò la Teoria dei rapporti, dove il piacere dato dalla musica nasce dalla percezione dei rapporti fra i suoni.
Rousseau, invece, sosteneva che il massimo della musica risiedeva nella declamazione melodica; egli collegava la sua natura a quella dell’origine del linguaggio e la bollava come sinonimo di passione, sentimento e immediatezza.
Voltaire e D’Alembert mettono la musica all’ultimo posto delle arti, in quanto troppo lontana dai lumi della ragione.
Come vediamo, tali pensieri erano comunque distanti da Rameau. Egli venne invitato dagli enciclopedisti a stilare alcune voci musicali nell’enciclopedia ma rifiutò.
Le composizioni più conosciute di Rameau
Fra le composizioni più celebri di Rameau spicca La Poule: con questo pezzo Rameau cerca di seguire la strada tracciata da Antonio Vivaldi e partorisce uno dei capolavori assoluti della musica a programma. La breve composizione cerca di imitare il verso della gallina attraverso l’utilizzo di abbellimenti come trilli e acciaccature, suscitando un certo fascino sugli ascoltatori.
L’Egyptienne, ossia la Fanciulla Egizia, è un altro di quei piccoli gioielli snocciolati dal compositore francese che si sono guadagnati un fascino senza tempo.
Altre composizioni
Da ricordare anche Le Rappel des Oiseaux, Tambourin, Les Cyclopes e leTra ouverture: Pygmalion, Le Temple de la Gloire, Castor et Pollux, Platée, Les Fêtes d’Hébé, Zoroastre, Dardanus, Les Paladins e Hippolyte et Aricie.
L’opera teatrale
La produzione teatrale di Rameau è stata dimenticata e ignorata per molto tempo, fino all’inizio del XX secolo, quando la Schola Cantorum diretta da Charles Bordes rappresentò per la prima volta l’atto di ballo La Guirlande. Fu l’inizio di un rinnovamento progressivo e Rameau riapparve nei repertori.
Tutti i suoi grandi lavori sono stati ripresi e godono oggigiorno di un grande successo, soprattutto Les Indes galantes.
Curiosità
Un giorno, una signora chiese al Maestro se comporre musica fosse difficile. Questi rispose che era affatto semplicissimo, e intese dimostrarglielo in questo modo: prese uno spillo e con quest’ultimo cominciò a punzecchiare qua e là un foglio di carta. Così fece anche la signora, consegnando il foglio al Maestro dopo averlo bucherellato per bene. A questo punto, al compositore non restò che descrivere il pentagramma, stabilire ritmo e valore delle note e, dove occorrevano, apporre delle alterazioni: quel pezzo passò alla storia col titolo di Aria di Danza Selvaggia.