Sono nove i film italiani che RAI Cinema porta al Festival di Cannes, questo è possibile grazie a una strategia editoriale, un occhio alla politica economica e il talento, così si espresso Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema.
Cosa ha detto Paolo del Brocco (Rai Cinema)?
“Al di là di Nanni Moretti in concorso con TRE PIANI e il film di Marco Bellocchio, MARX PUÒ ASPETTARE, abbiamo poi due grandi coproduzioni europee come THE STORY OF MY WIFE di Ildikó Enyedi e il nuovo film di Bruno Dumont, FRANCE. In dieci anni – spiega Del Brocco – i miglioramenti sono stati tanti e molto forti anche nel segno della discontinuità editoriale. Abbiamo infatti privilegiato ‘la ricerca storica delle radici’: è il caso di film come RE GRANCHIO e ONODA di Arthur Harari”; di storie più articolate come TRE PIANI e, infine, di quei lavori che raccontano la ricerca di identità. Nonostante la velocità del quotidiano bisogna trovare un senso condiviso, penso a film come FUTURA”.
E ancora
“Credo siano importanti nei film i sentimenti, un buon lavoro deve acchiappare la pancia, o anche temi che determinano un dibattito: se si parla di un film vuol dire che si è colto nel segno. E – aggiunge – oggi per il servizio pubblico in un mondo sempre più globalizzato e con colossi streaming che investono tra i nove ai venti miliardi l’anno, è importante l’identitarietà, il local. Un servizio pubblico deve essere identitario e lavorare anche nel local, cosa che crea lavoro, maestranze, reddito e fiscalità. Molte volte le serie globalizzate sono puro intrattenimento, cosa senz’altro giusta, ma dopo un po’ neppure te le ricordi. Diversa, per fare solo un esempio, LE INDAGINI DI LOLITA LOBOSCO, una serie girata nella Bari vecchia dove la gente si riconosce e che ha fatto straordinari ascolti”. Il Festival di Cannes si terrà dal 06-17 luglio 2021.