Prigione di Vetro è un film thriller del 2001, diretto da Daniel Sackheim e sceneggiato da Wesley Strick. Il cast include Leelee Sobiesky, Diane Lane, Stellan Skarsgård, Michael O’Keefe, Trevor Morgan ed altri. Sebbene non si tratti di un remake o di un reboot, il film cita due dei più grandi classici del cinema thriller: Psycho di Alfred Hitchcock e La Conversazione di Francis Ford Coppola. Parte dell’ispirazione proviene inoltre dal dramma di Shakespeare Amleto, una delle opere letterarie più celebri di sempre che viene perfino citata in maniera esplicita in più punti dell’opera.
TRAMA: In seguito ad una delle sue solite fughe notturne, volte semplicemente a godersi un po’ di divertimento, Ruby scopre che i suoi genitori sono morti in un incidente stradale. A partire da quel momento, a prendersi cura di lei e del suo fratellino saranno i coniugi Glass, vecchi amici di famiglia a cui i genitori avevano affidato questo compito nel loro testamento. Inizialmente, le cose andranno benissimo presso la loro nuova abitazione, ma presto dei comportamenti molto strani della coppia si trasformeranno in indizi inequivocabili agli occhi di Ruby…
VALUTAZIONE: affinché il ritmo incalzi e smetta di annoiare ci vuole un po’, ma passata la prima parte questo film diventa davvero irresistibile. Il grosso della storia può essere facilmente intuito, è vero, ma la forza dell’opera sta in una regia ottima ed in una sceneggiatura davvero visionaria, che scegliendo come ambientazione una casa completamente di vetro riesce a creare un particolare connubio fra la sicurezza di poter vedere ciò che accade attraverso le pareti e l’ambiguo terrore che scaturisce proprio da ciò. Per quanto la caratterizzazione dei personaggi sia abbastanza stereotipata (tranne in alcuni risvolti della vicenda, riguardanti soprattutto la signora Glass) e la reazione alla tragedia non sia ben ponderata in qualche punto, gli attori fanno comunque un ottimo lavoro interpretando egregiamente i ruoli a loro preposti. Una nota di merito va assolutamente alla protagonista, che riesce a calarsi in maniera egregia nei panni di una teenager ribelle ma molto intelligente, in grado di capire cosa sta accadendo già quando iniziano a palesarsi i primissimi indizi. Molto efficaci le scene di flashback, in cui Ruby immagina l’attimo in cui i suoi genitori sono morti in maniera fortemente onirica, ma anche quelle d’azione, che condiscono il finale di un ritmo incalzante che non ci saremmo mai aspettati all’inizio del film. Non certo un capolavoro dunque, ma con i suoi alti e bassi “Prigione di Vetro” è un film decisamente godibile. Consigliato.
Di seguito il trailer di “Prigione di Vetro”. Il film può essere visto in streaming sulle piattaforme Netflix, Chili, YouTube, Google Play.