Come combattere la pirateria e proteggere l’industria musicale

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La pirateria musicale è un fenomeno illegale di proporzioni rilevanti e con ripercussioni mondiali.

La pirateria musicale nell’era post-Spotify

La pirateria è considerata il tallone d’Achille dell’industria musicale e discografica da quando è nato internet.

L’importanza di MUSO

Nell’ultimo decennio, MUSO ha monitorato oltre un trilione di visite a siti web di pirateria, sviluppando una comprensione senza rivali del coinvolgimento dei fan che fornisce informazioni misurabile sul pubblico per i proprietari di contenuti e gli inserzionisti di marchi.

La pirateria non è morta…

Secondo quanto riportato dallìIFPI(International Federation of the Phonographic Industry) la pirateria musicale rimane ancora molto diffusa, infatti, circa il 38% degli ascoltatori fa ancora uso di siti pirati per ascoltare almeno un brano di proprio gradimento. Di questa percentuale, il 32% degli utenti, fa uso dello Stream ripping, cioè software che permette di registrare l’audio di video presenti su Youtube e altre piattaforme per poi scaricarlo e ascoltarlo sui propri dispositivi.

I protagonisti della pirateria dei primi anni 2000

I protagonisti della pirateria dei primi anni 2000 sono state le piattaforme come e-Mule, Limewire, i siti di download di file Torrent quali The Pirate Bay e molti altri. Molti analisti hanno sostenuto negli anni, che la diffusione dello Streaming legale avrebbe segnato la graduale scomparsa della pirateria che purtroppo colpisce l’industria musicale. Ahinoi, la pirateria che colpisce il settore musicale non è scomparsa ma si è soltando ridimensionata.

Nuove frontiere della pirateria

Se negli anni 2000 una delle piattaforme di pirateria per eccellenza è stato e-Mule, oggi un nuovo modo di ascoltare la musica illegalmente è il convertitore mp3. Il convertitore mp3, permette di copiare il link di Youtube e convertirlo in diversi formati: MP3, WAV, MP4, M4A, OGG, ecc.

La pirateria è la causa primaria della crisi dell’industria musicale

Nel rapporto rilasciato dal GAO(Governement Accountability Office), si chiarisce che la pirateria è più un male che un bene. La RIAA ed in genere le major affermano che la pirateria è la causa principale del graduale declino dei ricavi.

Cosa resta di Napster

Alla fine del 1999, due imprenditori americani Shawn Fanning e Sean Parker lanciavano sul mercato Napster: una delle piattaforme di pirateria per eccellenza cambiando la storia dell’industria musicale e causando non pochi danni al copyright. Napster viene lanciato ufficialmente verso la fine di maggio, da allora niente è stato come prima. Con questo software si possono cercare tutte le canzoni possibili ed immaginabili per poi scaricarle gratis e metterle dunque a disposizione di altri utenti. Nell’estate del 2000 vengono scaricate circa 14.000 canzoni ogni minuto. Nel 2001 partono le prime denunce da parte degli addetti ai lavori dell’industria musicale, i primi a procedere con la denuncia sono la RIAA, i Metallica e Dr Dre. I tribunali, decidono subito che Napster viola le norme del Digital Milennium Cppyright Act mettendo i due imprenditori davanti ad un bivio: eliminare tutti i contenuti oppure chiudere il programma. Purtropp Fanning e Parker non sono stati in grado di soddisfare la richiesta del tribunale e il programma venne chiuso definitivamente.

Che ruolo ha FIMI?

FIMI( Federazione Industria Musicale Italiana) è una federazione che rappresenta circa 2500 imprese produttrici e distributrici in campo musicale e discografico. La FIMI tutela anche il lavoro discografico, degli artisti italiani stilando la classifica delle vendite sia delle copie fisiche che quelle digitali acquistabili nelle piattaforme come I Tunes.

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