Phil Collins ha compiuto 70 anni lo scorso 30 gennaio. La carriera del batterista e cantautore inglese è costeggiata di successi ed illustri collaborazioni. Poliedrico e geniale, Phil Collins ha attirato su di sé anche molte critiche nel corso della sua lunga carriera.
Chi è Phil Collins?
Phil Collins è noto soprattutto per aver militato nei Genesis, gruppo rock di matrice britannica. Collins comincia come batterista in un gruppo che vede Peter Gabriel alla voce. Quando Gabriel lasciò la band, Collins decise di sostituirlo pur continuando a suonare la batteria. L’album che vede Collins nella nuova veste di cantante e batterista esordisce al 3° posto della classifica del Regno Unito. Poi, verso la fine degli anni ’70, la band si prende una pausa. È in quel periodo che Phil inizia a scrivere materiale per il suo progetto solista.
Il periodo solista
Face Value è l’album con cui Phil Collins esordisce come solista. Il singolo In the Air Tonight, scritto assieme a Gabriel in una precedente collaborazione, precede l’uscita dell’album. Il successo è superiore persino a quello dei Genesis. Lo stesso Phil Collins resta sorpreso. Il singolo viene persino inserito nella colonna sonora di Risky Business. Nell’’84, con l’uscita di Against All Odds (Take a Look at Me Now), Collins vince anche un Grammy Award.
Il ritorno con i Genesis
Dopo il Live Aid, al quale partecipano tutte le più influenti band del pianeta, i Genesis tornano con l’album Invisible Touch. Il singolo, che dà il nome all’album, raggiunge il 1° posto negli States. E dopo il successo discografico, Phil Collins si butta nel cinema con un ruolo da protagonista. Il film è Buster e Phil dà prova di essere in gamba anche come attore. Nel corso della sua lunga e decorata carriera, la stampa lo ha sempre preso di mira.
Le critiche a Phil Collins
La maggior parte delle critiche riguardava l’esposizione mediatica durante gli anni ’80 ed i primi ’90. C’è poi la proposta musicale, ritenuta via via più scontata. La stampa ed una parte dei fan lo accusarono di aver convertito il sound dei Genesis per renderlo pop commerciale. Il Daily Telegraph lo definì l’uomo più odiato del rock. Il Guardian descrisse la sua musica indigeribile e vuota.