Perchè la terza puntata de Il Trono di Spade non doveva andare così

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Pochi giorni fa abbiamo assistito alla “battaglia cinematografica più grande di sempre”, cioè quella della terza puntata de Il Trono di Spade. La prima e la seconda sono state preparatorie per quello che sarebbe successo dopo. Le aspettative erano alle stelle, ma sono tante gli aspetti che hanno lasciato perplessi i fan. Vediamoli insieme.

La teoria di Azor Ahai

Da varie stagioni di parla del “principe che era promesso” destinato a riportare la Luce. Gli sceneggiatori ci hanno fatto credere che si trattasse di Jon Snow, ma a quanto pare questo principe potrebbe essere una principessa. E la principessa in questione è Arya.

Il personaggio di Jon

Nella terza puntata dell’ottava stagione Jon e Daenerys non hanno praticamente fatto nulla di significativo per la battaglia. I protagonisti sono stati ben altri, tra cui Theon. Tutto fa pensare che oramai sarà uno dei due a sedersi sul Trono, ma sono davvero adatti a governare i Sette Regni?

Il Night King non è imbattibile

La prima puntata della prima stagione si apriva con la minaccia degli Estranei. Di lì in avanti il monito “Winter is coming” non ci ha mai abbandonato. Il villain più crudele, cioè il Re della Notte, ci è sempre stato presentato come un personaggio intoccabile. Il fuoco dei draghi non ha effetto su di lui, però a quanto pare è bastata “una piccola pugnata” per cancellare per sempre il nemico più importante.

Bran non è il Night King

Questa era una delle teorie che mi affascinavano di più. Ho sempre pensato che in qualche modo, magari attraverso un viaggio nel tempo, Bran fosse diventato il Re della Notte. Insomma, si è sempre trattato di uno dei personaggi più misteriosi e sicuramente mi aspettavo una rivelazione sulla sua vera identità. A quanto pare non scopriremo mai la verità.

Nessuno dei personaggi principali muore

La prima stagione della serie si chiudeva con la tragica morte di Ned Stark. Dopo di che è stato un susseguirsi di morti più o meno crudeli dei vari personaggi. Durante quella che è stata descritta come la battaglia più grande, però, sono state relativamente poche. Abbiamo perso Theon (proprio quando iniziava a starmi simpatico), Jorah, Edd, Beric, la piccola Lyanna e Melysandre.

La storia di Melysandre

Chi è davvero la strega dai capelli rossi? In che modo la sua collana le donava i poteri? Perchè ha deciso di morire volontariamente? Dov’è stata in tutto questo tempo e cos’ha imparato? Si tratta di domande a cui non potremo mai dare una risposta.

La storia di Arya

La giovane Stark è sempre stata un’eroina e il suo percorso di crescita è uno dei migliori. La sua battaglia, però, è sempre stata alimentata dal desiderio di vendetta nei confronti dei Lannister per la morte del padre e per la distruzione della sua famiglia. Il suo filone non è quello dei White Walkers.

Cersei è più importante degli Estranei

E’ vero, la serie tv si chiama Game of Thrones e non Game of White Walkers, ma Cersei non può essere più minacciosa del Re della Notte. Gli sceneggiatori hanno deciso di liquidare brevemente tutto quello che hanno costruito in sette stagioni per concentrarsi sulla guerra contro Cersei.

Fortunatamente la stagione non è ancora finita e può succedere ancora di tutto, anche se il terzo episodio mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Confido nel fatto che, almeno il finale, ci lascerà senza fiato.

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