Quali nomi vi vengono in mente, se parliamo di orfanelle famose dei manga? Probabilmente quelle che abbiamo già conosciuto, Heidi, Pollyanna, Anna dai capelli rossi. In questo elenco però non può mancare lei: Judy Abbott, la protagonista di Papà Gambalunga.
Di cosa parla Papà Gambalunga?
Come altri che abbiamo già visto in precedenza, anche il manga Papà Gambalunga (Watashi no Ashinaga Oji-san) è tratto da un romanzo per ragazzi. L’autrice è Jean Webster, e l’opera vedeva la luce ben più di un secolo fa, nel 1912. Diversamente da Heidi e Pollyanna si tratta di un romanzo epistolare, si dipana cioè attraverso una serie di lettere che la protagonista scrive al suo tutore, che lei chiama appunto Papà Gambalunga. Ma parliamo del manga.
Pollyanna dal classico letterario la bambina dell’amore
Una ragazzina scatenata
Judy Abbott non ha mai saputo chi fossero i suoi genitori, e trascorre una vita tutto sommato anonima in un orfanotrofio. È infatti stata abbandonata in fasce davanti ad una chiesa, e nella sua culla non c’era neppure un biglietto che indicasse il suo nome. Raccolta dai responsabili dell’orfanotrofio, le viene imposto il nome di Judy, preso da una lapide del vicino cimitero: quanto al cognome, è il primo dell’elenco telefonico. Poiché nessuno ha voluto adottarla, la giovane raggiunge i quattordici anni sempre nell’orfanotrofio, occupandosi dei bambini più piccoli. Ma Judy ha un talento, la scrittura, e sono alcuni suoi scritti ad attirare l’attenzione del presidente del comitato di questo istituto. Da qui comincia tutto.
Lettere a Papà Gambalunga
Questo strano signore, che si farà chiamare John Smith e manterrà l’anonimato, le propone un patto. Pagherà i suoi studi, permettendole di frequentare le superiori e l’università, se lei gli scriverà regolari lettere per informarlo sui suoi progressi. Il soprannome da lei datogli si deve all’ombra proiettata sulla parete, al loro primo incontro, e che gli fa sembrare avere gambe lunghissime. Da quel momento Papà Gambalunga sarà suo tutore e le farà da padre, anche se non risponderà mai di persona alle sue lettere, delegando questo incarico (raramente) al suo segretario.
Nuova scuola e nuova Judy
Entrata nella nuova scuola, frequentata solo da ragazze benestanti, la ragazza si rende conto che le sarebbe molto difficile farsi accettare se si sapesse che è un’orfanella. Decide quindi di “inventare” una nuova sé stessa, e le prime a conoscerla sono le sue compagne di stanza: Sally, dolce e alla mano, e Julia, altezzosa e snob. In questo periodo Judy fa la conoscenza proprio dello zio di quest’ultima, Jervis Pendleton, e fra i due si sviluppa un rapporto che presto diventerà decisamente più serio e profondo. Ma c’è un problema: lui è convinto che lei sia una ragazza molto ricca, e non sospetta nulla delle sue vere origini. Per questo motivo, quando lui le chiede di sposarlo, lei rifiuta, e racconta come sempre il tutto al tutore. Disperata, gli chiede di presenziare alla cerimonia del suo diploma, per avere finalmente la possibilità di incontrarlo. Lui non si presenta, ma il suo segretario sì, e le spiega che Papà Gambalunga è gravemente malato e la prega di raggiungerlo. E qui accade il colpo di scena.
Differenze con il romanzo
Come spesso capita in questi casi, ci sono alcune cose che non collimano fra le due opere. La differenza più evidente si ritrova nell’età dei protagonisti: nel romanzo Jerusha (il nome vero della ragazza) ha già 19 anni, mentre Jervis ne ha 33. Nel manga invece lei ne ha appena quattordici, come dicevamo, e lui ventisette: la giovane è insomma minorenne, e bisogna ammettere che questo getta una luce un po’ diversa sulle ragioni che potrebbero spingere un uomo adulto a decidere, di punto in bianco, di mantenere un’adolescente. A parte questo, e il ruolo differente che ricopre Julia Pendleton nelle due opere, la storia si mantiene di base abbastanza fedele al libro. Il manga nasce nel 1990, e in Italia viene trasmesso per la prima volta l’anno successivo, su Italia 1. Conta quaranta episodi.