A tu per tu con Paolo Meneguzzi, che da pochi giorni ha pubblicato il nuovo singolo intitolato “Il Coraggio“.
Buongiorno Paolo e benvenuto su PeriodicoDaily, partiamo subito dal tuo nuovo singolo che si intitola “Il Coraggio” cosa rappresenta per te? “Buongiorno, La voglia estrema di liberta’. Il coraggio delle persone che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e che ogni giorno combattono contro un sistema che non difende per niente.”
Come nascono le tue canzoni? Prima la melodia o il testo? “In questo caso e’ una collaborazione con Emilio Munda e il suo team. E’ nato prima il testo e poi la melodia. Anche un po’ insieme. Ma ogni canzone puo’ nascere a modo suo. Trovo molto piu’ facile partire da un’ idea di testo che da una melodia a cui va fatto il testo che e’ un po’ vecchio come sistema secondo me.”
“Il Coraggio” farà parte di un disco, puoi dare qualche anticipazione? “Lei e’ un vecchio romantico a parlare di dischi. Lo sono anche io, purtroppo i dischi oggi sono files condivisi che, nel mio caso, usciranno a scadenza piu’ o meno regolare di un paio di mesi di distanza uno dall’altro.“
Dal 1996 ad oggi hai pubblicato 15 album in studio, una raccolta e un album live, eppure la gente si chiede domanda il perché sei “sparito” dalle scene? “E’ capitato non l’ ho cercato all’inizio. Anzi stavo male che dopo il grande successo non ci fosse piu’ attenzione verso la mia musica. Invece, magicamente dopo 15 anni ho iniziato a vivere, e ho scoperto cos’è la vita lontani da un mondo lontano da quello che e’ la vita reale. Oggi non mi voglio piu’ staccare dalla vita reale. E’ troppo importante mio figlio, e rientrare potrebbe indurmi ancora in troppe tentazioni dalle quali poi fai fatica a distinguere la realtà dalla fantasia. E’ molto piu’ bella la realtà vissuta con la fantasia di un bambino. Quindi oggi e’ una scelta.”
Lasciamo da parte un attimo la musica e veniamo alle vicende legate all’attuale situazione legata al CoronaVirus, come stai vivendo le tue giornate? “Giorno per giorno, sperando che ogni mattina vi siano meno morti e meno contagiati. Ho molta ansia, e molta paura per tutte le persone che davvero devono far fronte al coraggio per vivere.”
C’è un incontro o un episodio che ricordi con particolare emozione in tutti questi anni di carriera? “Quando ci confermarono la partecipazione a Sanremo del 2001, quello di Raffaella Carrà, per me era l’ inizio di una grande avventura italiana. Ero a giocare a Bowling lo ricordo come se fosse ora”.
Hai calcato i più grandi palchi del mondo, Festival di Sanremo, Eurovision e Vina Del Mar che ricordi hai di quelle esperienze, e nel tuo futuro un Festival di Sanremo lo rifaresti? “Rifarei tutto, in maniera molto diversa. Semplicemente facendo ascoltare la mia musica. Senza strategie di immagine, videoclips. Semplicemente la mia musica e poi io”
Per concludere, oggi chi è Paolo Meneguzzi e che messaggio vuol dare con la propria musica? “Voglio trasmettere quello che ogni giorno trasmetto ai miei allievi della PopMusicSchool (l’accademia di cui sono direttore artistico) che la verità legata alla qualità vince sempre ed e’ quella che dura.Le mie sono sempre state opere di grande empatia promozionale, ma erano anche molto vere perché io vivevo con gli occhi dell’amore a quei tempi. 20 anni di carriera oggi e’ un traguardo difficile per ogni nuovo artista. Vi auguro di arrivarci ma siate piu’ autentici che potete, gestendo i compromessi che ci saranno, ma cercando di rispettare sempre la vostra autenticità.