“Out of water” è il quarto singolo di Jaboni

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Dopo “Heads up”, Jaboni torna ad emozionare con il suo stile unico che trascende la musica di genere. “Out of water” è il suo ultimo singolo.

Dove ascoltare “Out of water”?

In “Out of water” Jaboni riflette sui rapporti umani vissuti velocemente, tanto che non si presta attenzione a quei segnali – espliciti o meno – che le persone ci inviano. “Tutto quello che i nostri occhi scorgono diventa molto lontano dalla realtà”, spiega Jaboni. “Tutto quello che le nostre mani stringono si trasforma in un cumulo di apparenze che nasconde mondi sommersi”. Talvolta diventa difficile intercettare quella richiesta di aiuto e quel dolore di chi ci è accanto. Il tema dell’incomunicabilità è il Sole di questo nuovo microcosmo che Jaboni crea con sapiente maestria, ed “Out of water” è un nuovo capitolo del bellissimo libro che l’artista italiano intitola all’elettro-pop. Il brano è già in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali dal 7 ottobre. Il videoclip è disponibile sul canale YouTube di Jaboni.

“Out of water”: l’elettro-pop di Jaboni

“Out of water” ha un sound elettro-pop di ispirazione internazionale che contraddistingue lo stile di Jaboni, perfetto fil rouge con i singoli precedenti. Ricerca melodica, sperimentazione e influenze di generi musicali diversi creano immaginari sempre nuovi e adatti, attraverso il suono, a trasformare in speranza le emozioni, non sempre positive ma concrete e reali, di cui parla il testo. “Restare a galla nelle situazioni della vita quotidiana può sembrare impossibile, tanto che la cosa più facile sembrerebbe assecondare quella corrente che vuol trascinarci a fondo”, continua Jaboni. Abbandonarsi appare la soluzione più facile, e di fatti lo è, ma non è quella più indicata se si vuol realizzare il proprio sé interiore. “Out of water” è un invito a risalire la corrente e nuotare sino a riva, dove c’è quell’amico che ti tende una mano.

Un mondo di relazioni inesplorate

Nel videoclip spicca una scena iconica, quella di due mani che s’avvicinano ma non si incontrano mai. Come nell’affresco della Creazione di Adamo di Michelangelo, tra quelle dita che stanno per toccarsi esiste uno spazio vuoto da colmare perché si possa entrare in contatto l’uno con l’altro. Uno spazio sacro e sospeso che rappresenta quell’atto creativo e di fiducia. Uno spazio che solo l’uomo può compiere, in grado di dare alla luce nuovi mondi fatti di relazioni ancora inesplorate.

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