Osbourne: Padre e figlia legati dalla malattia

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Kelly Osbourne la si conosce bene per via del reality, che coinvolgeva tutta la famiglia Osbourne, e della sua brevissima carriera da cantante.
Ha voluto esprimersi in merito alla malattia del padre Ozzy, asserendo che la diagnosi di Parkinson ha portato i due ad essere “più vicini”.

Kelly ha affermato che Ozzy, 71 anni, stava inizialmente pianificando di unirsi a lei agli Oscar, ma ha optato per snobbare l’evento preferendo restare a casa.

Ha aggiunto: “Stava per venire, ma poi è stato come,” Non voglio vestirmi “. Era a casa a mangiare curry e stavo pensando:” Vorrei che potessi stare con te in questo momento “.”

La star di “Osbournes” ha anche parlato di Sir Elton John e ha detto che è stato un vero sostegno per la famiglia Osbourne per molti anni.

la famiglia Osbourne al completo. Da sinistra: Jack, Ozzy, Sharon e Kelly

Ha continuato: “Elton è una parte molto, molto importante della mia famiglia. È stato lì attraverso alti e bassi – da prima che io nascessi. Non è solo un amico, fa parte della famiglia.

Purtroppo per la famiglia Osbourne, il Parkinson di Ozzy, che gli è stato diagnosticato l’anno scorso ma annunciato solo pubblicamente il mese scorso, non è il primo trauma della salute che hanno dovuto affrontare. Tempo fa Sharon, la moglie, ha combattuto contro il cancro in passato e a Jack, l’altro figlio di Ozzy Osbourne, è stata diagnosticata la sclerosi multipla (SM).

Kelly ha dichiarato fiduciosa: “Abbiamo affrontato la SM di Jack, abbiamo affrontato il cancro della mamma e ora ci occuperemo del Parkinson di papà“.

Che Ozzy non stesse bene lo si era capito, i continui slittamenti del tour, il fatto che non ha più fatto dichiarazioni apparizioni, insomma il fatto che si fosse ritirato faceva pensare. Ma che avesse una malattia neurodegenerativa non se lo aspettava nessuno.
Ora non resta che augurare al grande Ozzy di poter continuare al meglio la sua vita, purtroppo la sua malattia non regredirà, però con le giuste cure si può tenere sotto controllo.

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