Objector: il documentario israeliano contro l’occupazione

Il film di Molly Stuart su una donna imprigionata per aver rifiutato di prestare servizio militare dipinge il ritratto di un paese lacerato dal conflitto

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Objector

Objector è un documentario israeliano che parla di Atalya Ben Abba, una giovane donna israeliana che raggiunta la maggiore età rifiuta il servizio militare obbligatorio. Atalya diventa così un obiettore di coscienza e viene incarcerata. La storia di Atalya dipinge il ritratto di un paese lacerato dal conflitto e mostra che gli atteggiamenti delle future generazioni potrebbero cambiare.

Di cosa parla Objector?

Nel documentario Objector si incontra Atalya Ben Abba, una giovane donna israeliana che vive il trauma del servizio militare obbligatorio che tutti nel paese devono fare quando raggiungono la maggiore età. Atalya Ben Abba proviene da una famiglia di professionisti militari. Come tutti i diciottenni israeliani, Atalya è obbligata a diventare un soldato. A differenza della maggior parte, però, mette in discussione le pratiche dei militari del suo paese e diventa determinata a sfidare questo rito di passaggio. Le eredità familiari pesano su di lei mentre è alle prese con cosa significherebbe rifiutare la leva. Nonostante i disaccordi politici e le preoccupazioni personali della sua famiglia, rifiuta il servizio militare e viene incarcerata per il suo dissenso. 

Objector segue Atalya Ben Abba attraverso la sua obiezione di coscienza, la prigionia e oltre, mentre cerca di riconciliare la sua identità ebraica, il suo amore per la sua patria e la sua dedizione ai diritti dei palestinesi. Il suo coraggio spinge coloro che la circondano a riconsiderare le proprie posizioni politiche e il potere di effettuare il cambiamento. Il film offre una finestra sul conflitto israelo-palestinese attraverso la prospettiva di una giovane donna ebrea che trova la propria voce.

I giovani potrebbero cambiare Israele

Il filmato dimostra che l’estremismo sionista permea ogni generazione. La storia di Atalya Ben Abba, e la testimonianza di alcuni dei suoi colleghi obiettori che sperano in una soluzione politica e diplomatica al conflitto, suggeriscono che gli atteggiamenti della generazione più giovane potrebbero cambiare. Il regista Molly Stuart include filmati di interviste con profughi palestinesi e israeliani favorevoli agli insediamenti per trovare una parvenza di equilibrio.


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