Periodico Daily ha seguito e partecipato questa mattina in diretta dal Cinema Adriano, in Piazza Cavour a Roma, alla proiezione e alla conferenza stampa di presentazione del film “Nata per te”, che racconta la storia di Luca Trapanese e della figlia Alba, bambina down che adotta nel 2018. Con la regia di Fabio Mollo, la pellicola sarà nelle sale dal 5 ottobre 2023. Coprodotto da Cattleya e Bartlebyfilm, il film è tratto dal libro omonimo scritto proprio da Trapanese e dallo scrittore Luca Mercadante. E’ in collaborazione con Vision Distribution, Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema Audiovisivo e con Sky, con il contributo di Regione Campania e Film Commission Regione Campania.
La trama
Un anno fa a Napoli e sull’isola di Ischia iniziano da pochissimi giorni le riprese di “Nata per te”, il film drammatico diretto da Fabio Mollo che esce nelle sale il prossimo 5 ottobre.
Il film, della durata di centotredici minuti, racconta la storia di Luca Trapanese e dell’adozione della figlia Alba, bambina down, appena nata e abbandonata in ospedale. E’ tratto dall’omonima opera letteraria scritta da Trapanese e dallo scrittore Luca Mercadante.
Trapanese è il primo in Italia che è riuscito ad adottare una bimba con la sindrome di down. Luca ha quarant’anni, è single, omosessuale, cattolico. Prova un forte desiderio di paternità e combatte per ottenere l’affidamento di Alba.
Così il film ripercorre la lotta di Trapanese. Infatti, il tribunale vuole che Alba cresca in una famiglia ‘tradizionale’, ‘composta da due persona, una mamma e un papà’. Ma attraverso una strada ricca di ostacoli e difficoltà, Luca raggiunge il suo obiettivo. Diventa il papà di Alba. Una bambina non accettata e non voluta da molte coppie ritenute idonee dal tribunale diviene la cosa più bella per un papà che non vuole altro dalla vita.
L’adozione di Alba rappresenta l’eccezione alla regola delle adozioni. Infatti, la legge italiana l’ha resa possibile solo perché Alba è affetta da una grave disabilità.
E si ritrova il senso del titolo del film: ‘nata per te’ perché Alba sembra essere nata per Luca. E Luca per Alba. Insieme si completano e rappresentano l’amore più puro e incondizionato al mondo, cioè quello per i figli. Si tratta di quell’amore per cui non serve nulla. Soltanto essere sé stessi. E Alba trova stabilità, protezione e sicurezza.
Così insieme sono completi e continuano a rappresentare uno degli esempi di amore puro più bello in assoluto.
Il cast di Nata per te
Il trentunenne attore salernitano Pierluigi Gigante interpreta Luca Trapanese.
Teresa Saponangelo è l’avvocata Teresa Ranieri. L’attrice è dapprima impegnata in teatro per poi passare all’ambiente cinematografico. Nel film è tenace e ironica, divisa tra il ruolo di mamma di due gemelli e la professione che ha ripreso ad esercitare da poco, proprio per prendersi cura dei figli.
Barbora Bobulova è il giudice Livia Gianfelici. Il personaggio si sposa con altri di cui è abilissima e bravissima interprete, ed elegante e come donna e attrice. Anche il personaggio che interpreta qui, vive un profondo momento di riflessione e di metamorfosi.
Alessandro Piavani è Lorenzo, il compagno di Luca. In TV esordisce come attore di serie e qualche anno fa arriva l’esordio cinematografico.
Antonia Truppo è Nunzia. Attrice teatrale di spessore, la ritroviamo in numerose pellicole. Qui è infermiera del reparto ospedaliero dove nasce e resta Alba per le prime settimane di vita.
Iaia Forte, con la sua partecipazione speciale, è Antonia, la mamma di Luca. Attrice teatrale di notevole fama, esordisce al cinema riscuotendo grande successo, e qualche volta appare in tv. Vince il Nastro D’Argento e una candidatura ai David di Donatello come miglior attrice protagonista.
Liliana Bottone è l’assistente sociale. La notiamo sia al cinema che in TV e in teatro.
Francesca Solombrino, medico di Ischia che si accerta che la febbre di Alba è passata.
La conferenza stampa di Nata per te
In seguito alla proiezione del film, in anteprima per la stampa, alle 12:30 circa ha inizio la conferenza stampa di presentazione.
Partecipano il regista Fabio Mollo e Fabio Trapanese. E gli interpreti: Pierluigi Gigante, Teresa Saponangelo, Barbora Bobulova, Alessandro Piavani, Antonia Truppo, Iaia Forte. E ancora gli sceneggiatori Furio Andreotti e Giulia Calenda. Come pure il produttore Riccardo Tozzi di Cattleya e Massimiliano Orfei, Amministratore Delegato di Vision Distribution.
Prendono parola tutti i presenti.
Il regista Franco Mollo afferma che durante le riprese sente uno slancio di vita che la storia trasmette. Continua dichiarando che ‘è una storia importante vissuta come un privilegio’. C’è gratitudine per il fatto che il film può emozionare come storia di emergenza che permette la conoscenza e il racconto di questa realtà. Egli sottolinea che Luca Trapanese Luca ha costruito centri. E che i ragazzi e le persone che compaiono come membri dell’associazione nel film, sono proprio quelli dell’associazione che Luca ha fondato. “Abbiamo girato con loro e ci siamo trovati con con Pierluigi e Luca, anche qualche giorno fa”, prosegue il regista, convinto che ‘la famiglia, la realtà e la società debbano essere più inclusive’.
Luca Trapanese prende la parole affermando che la storia suscita domande che meritano risposte. Ad esempio che aver lasciato Alba in ospedale non è abbandono, ma capire che la bambina ha bisogno di protezione. Ancora, chiedersi cos’è la sindrome di down e interrogarsi sull’attuazione di una legge che è ferma al 1983. Egli si ritiene fortunato per vivere un percorso nel volontariato e per poter trasmettere le esperienze della disabilità con sensibilità senza essere violenti.
Affrontando la problematica delle Legge 184 Articolo 44 della legge 184 del 1983, afferma che si tratta di un problema giuridico, sia per i single che non hanno la possibilità di fare richiesta sia per i bambini che restano in istituto. Continua così: “Bisogna parlarne perché non c’è uno schema, ognuno ha la sua storia e i suoi tempi. La comunicazione è fondamentale per rompere gli incasellamenti…si deve riprendere l’idea del villaggio filosofico dove i figli sono della comunità. L’Italia è indietro perchè non vede il problema come un’opportunità. Il mondo, la scuola e il lavoro sono inadeguati. Nel ‘Borgo’ ci sono cinque comunità private, non c’è lo Stato dietro. E i genitori sono soli perché il Welfare non esiste”. Alla riflessione che pone rispetto a quale sia la famiglia giusta, rispondiamo che non esiste una famiglia giusta, ma che ognuno ha la sua famiglia e la propria idea.
Prende parola la sceneggiatrice Giulia Calenda che afferma: “La coppia più bella del mondo, lui con aria scherzosa e dolente, bionda la bambina. A vederli sono già una famiglia, perché la famiglia è quella che ci creaiamo”.
Lo sceneggiatore Furio Andreotti si riferisce alla vita con un percorso personale. Parla dei diversi personaggi del film, sottolineando che tutti hanno ugual peso perché portano un punto di vista e un’emotività diversa.
La parola passa a Pierluigi Gigante. Racconta di aver incontrato Luca Trapanese entrando proprio nel suo mondo e trascorrendo il tempo insieme. Infatti: “Prima ancora del lavoro viene l’umanità, quello che la storia lascia e arricchisce in maniera enorme”.
Barbora Bobulova dice:”L’amore non è necessariamente tra un uomo e una donna”. E poi si riferisce al personaggio che interpreta, un personaggio delle istituzioni. Giudice minorile che deve applicare le leggi fatte quarant’anni fa sui casi di oggi. “Dovrebbero fornire esempi che ormai sono obsoleti”, dichiara l’attrice.
Teresa Saponaro afferma che “è importante raccontare oggi dove siamo, la nostra società che potenzialità ha, in questo particolare spaccato delle adozioni”.
Alessandro Piavani afferma che il suo personaggio Lorenzo entra in conflitto con Luca. Dichiara che “deve passare il messaggio che quando ci sono i figli c’è amore e tutte le possibilità di famiglia sono valide”.
Iaia Forte afferma:” Anche i personaggi minori esprimono qualcosa di più largo, mai bidimensionali”.
Antonia Truppo afferma: “Le emozioni affioravano sul set…Abbandonare il pregiudizio perché si entra in una storia d’amore. Penso che il mio personaggio metta in contatto il film col pubblico. Riconosco gli elementi di leggerezza e commozione”.
Riccardo Tozzi afferma che il film “va dritto, ha forza vitale e porta apertura alla vita”.
Massimiliano Orfei
Prende parola e afferma che il film esce al cinema in 200 sale, il 5 ottobre. “Sarà una grande uscita, è un progetto con investimento emotivo…è una storia forte che è necessario raccontare. E’ un progetto sposato da Sky e si vogliono offrire progetti che stabiliscono connessioni con pubblico che sta ritornando al cinema. ‘Nata per te’ rappresenta l’esordio della stagione autunnale…Cerchiamo il rapporto col pubblico e pensiamo che esso si emozioni”. Ancora continua: ” È un’uscita larga e le scuole sono un obiettivo distributivo. infatti, il tema è culturale, pedagogico e politico”. Aggiunge: “Tutti i personaggi sono centrali e spiccano”.
I temi
Il film affronta certamente tematiche importanti dal punto di vista sociale. Infatti insieme agli aspetti legali che regolano le norme di affido e adozione in Italia, affronta anche stereotipi e pregiudizi radicati. Come pure centrale è il tema del bisogno d’amore e di cura. Difatti, pone attenzione alle vicende di Luca, un uomo, e di una bambina, Alba, che hanno bisogno l’uno dell’altro. Così, si parla di desiderio di paternità, di adozione e di disabilità.
Trapanese, assessore al Welfare del Comune di Napoli, ha fondato una casa famiglia per ragazzi disabili senza genitori, ‘Il Borgo Sociale’. E anche una casa famiglia per bambini con gravi malformazioni, cioè ‘La Casa di Matteo’. E’ anche la sua esperienza decennale nel settore sociale che permette di essere presa in considerazione la sua iniziale richiesta di affido di Alba. A ‘Il Borgo Sociale’ sono destinati gli incassi del film.
Proprio Trapanese afferma che avere un figlio con una disabilità non comporta una sventura. Si tratta di un’opportunità da vivere in maniera collettiva. Sì, perché ci si può sentire soli,
Sicuramente dal punto di vista culturale emerge un blocco, una barriera. Luca deve combattere per ottenere l’affidamento di Alba. Tuttavia, non la considera una guerra e non si considera in guerra. Colpisce anche una riflessione che può nascere dalla visione del film: “Quante famiglie ‘tradizionali’ devono dire di ‘no’ prima che la richiesta di Luca possa essere preso in considerazione?”.
La risposta è chiara, diretta e unica. Alba, una bimba down abbandonata da una donna alla nascita, non è voluta da oltre trenta famiglie ‘tradizionali’.
L’amore e la gioia che circondano Alba sono altri fil rouge del film.
“Un pezzo alla volta fino a Marte” diventa uno slogan che stimola e motiva fino al raggiungimento dell’obiettivo. L’atterraggio di ‘Perseverance’ su Marte è una metafora del punto di partenza e di arrivo di Luca. Si vede un Luca giovanissimo sognare, con l’amico del cuore Rocco, di andare su Marte quando saranno adulti. Quando Luca ci ripensa, da adulto, acquisisce nuove consapevolezze sul suo futuro con Alba.
La colonna sonora di Nata per te
Commuove il film, sulle note de ‘Il mio canto libero’ di Lucio Battisti. Uno dei classici della musica leggera italiana degli anni Settanta, che ha compiuto cinquant’anni nel novembre 2022, fa parte della colonna sonora del film ‘Nata per te’.
Le musiche di Lucio Battisti e il testo del paroliere Mogol, pseudonimo di Giulio Rapetti, rappresentano un inno alla riscoperta dell’amore, in un periodo in cui i sentimenti sono schiacciati e viene a mancare il valore del rispetto della libertà individuale e personale.
‘Il mio canto libero’ diventa il grido di dolore perché viene soffocato un coinvolgimento sentimentale. Il mondo è chiuso e bloccato nelle proprie idee pregiudizievoli (…in un mondo che, prigioniero è…). Ma poi ‘…respiriamo liberi io e te, e la verità si offre nuda a noi…’. Sì, perché come emerge, sembra che Alba sia nata per Luca, e Luca per Alba. Insieme rappresentano l’amore all’interno della famiglia. Il ‘canto libero’ è espressione e sinonimo del superamento dei limiti che il mondo impone. Si tratta di ‘vero amore’ perché affronta tutti gli ostacoli. Si tratta di una tra le storie d’amore più belle: quelle tra un papà e una figlia.
Altre canzoni che fanno da colonna sonora al film sono: “Si nascesse nata vota” e “Nove Maggio”.
Conclusioni
Il film tocca tanti aspetti attraverso simboli e metafore. Ad esempio, è possibile cogliere quelli della vastità del mare, delle corse in motorino e dei sogni ad occhi aperti. Va nel dettaglio, non resta in superficie, e il tempo scorre senza intoppi per la narrazione.
La considerazione certa è quella che i diritti, per definizione, rappresentano ciò che si è acquisito. Quindi, non sono qualcosa che va ‘concesso’. Come affermato dalla Bobulova “il diritto evolve e involve col cambiamento e ciò va preso in considerazione”.
Si narrano le emozioni. Si tratta l’aspetto psicologico e anche quello sociale. Ma soprattutto, l’emergenza e l’urgenza sono di carattere culturale.
https://spettacolo.periodicodaily.com/nata-per-te-il-film-di-fabio-mollo-dal-28-settembre-al-cinema/