Myss Keita: “Il cielo non è un limite – lato B”

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Myss Keita:

Esce oggi, venerdì 2 aprile, Il cielo non è un limite – lato B, un dittico musicale onirico e infernale con cui Myss Keita completa la riflessione ballardiana aperta nel precedente EP.

Myss Keita: chi è?

Il personaggio di Myss Keta nasce nell’agosto 2013. Il primo singolo, Milano, sushi & coca, esce nell’ottobre dello stesso anno e riscuote ampi consensi. Il personaggio diventa virale nel video di Burqa, dove Myss Keita indossa per la prima volta un velo che le copre il viso dal naso in giù, insieme a un paio di occhiali da sole. Questo look, che garantisce l’anonimato alla cantante, diverrà un tratto distintivo del personaggio e sarà riproposto in forme diverse in tutte le sue successive apparizioni pubbliche. Il 20 aprile 2018 esce Una vita in Capslock, il primo album. Lo stile musicale è sospeso tra vari generi, ma si avvicina al rap con una forte componente di musica elettronica e un’attitudine punk.

Myss Keita: Miriam e Freestyle L02E

Se ne Il cielo non è un limite Myss Keita interrogava il mondo e i suoi spazi fisico-temporali, nel Lato B la ritroviamo esattamente dove l’avevamo lasciata, ma al calare delle tenebre. Nel brano Miriam, Myss collabora con i DPCM, una band capace di avvolgere la voce fino a farla esplodere. Su un’ossessiva strumentale post-punk/darkwave registrata in presa diretta, Myss Keita si sfoga e affila gli artigli vocali. Freestyle L02E è invece un fiume selvaggio e impetuoso. Troviamo una voce robotica, eterea con Myss Keita che si concede la libertà di sperimentare nuove forme espressive.

Il mondo della “Signora”

“Io sono sempre stata legata al mondo clubbing, gay, queer e il progetto di Myss Keta, nato in una notte d’agosto, mi ha dato modo di riflettere sui valori sottesi a questo universo”, dice Myss Keita in un’intervista del 2019. “Senza addentrarmi in definizioni strane, posso dire che la cultura del clubbing spinge ogni individuo ad abbracciare se stesso. Implica una liberazione dalle gabbie della quotidianità che è sempre stata parte del progetto Keta”.

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