Multisala: l’album cinematografico di Franco 126

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Il cantante Franco 126 presenta il suo nuovo disco intitolato Multisala. L’album che, si allontana dai pezzi tristi a favore di un suono più vivido e funk, ci viene raccontato direttamente dal suo artista. Vediamo allora tutto quello che c’è da scoprire su Multisala.


Di cosa parla il nuovo album Multisala?



L’album Multisala ripercorrere la vita di Franco 126 come in un film. E’ un disco introspettivo diretto a parlare a cuore aperto del cantante, attraverso uno story telling particolare, ossia il racconto di diverse storie. Dopo l’esordio musicale con l’album Stanza singola il cantante si mette alla prova con il nuovo disco dove ha voluto riconfermare ma anche allargare la sua idea di suono. Queste le parole dell’artista a riguardo: ”Be’, secondo me è interessante, sia per l’ascoltatore, sia per me come autore, provare a fare delle cose nuove. In questo disco c’è stata una ricerca maggiore che ha portato a soluzioni diverse. Ci sono dei pezzi un po’ più bossa, come Simone e Vestito a fiori, ce n’è uno più funky e uno che è più disco, anni ’80. Di base le canzoni nascono soprattutto dai miei ascolti. Ho scoperto generi nuovi, musica nuova, e mi è venuta voglia di farla, di provare a farla a modo mio”. Dopo tutto il cantante viene dal mondo del rap, dove i mixtape sonori sono all’ordine del giorno: ”Col rap puoi scrivere su ogni tipo di musica e quell’impostazione mi è rimasta. Per cui magari faccio ascolti più funky e mi viene voglia di scrivere su quella roba”.

La lavorazione all’album e il suo titolo


Franco 126 racconta di essere un artista un pò fuori contesto, tuttavia riconosce anche di essere ”figlio del suo tempo” di conseguenza se da una parte può rifarsi agli artisti del cantautorato degli anni 70, dall’altra è inevitabile che nel suo disco Multisala si sentano anche dei suoni più contemporanei. Sorge poi spontaneo chiedersi come sia nato un titolo tanto particolare come Multisala, che più che richiamare un disco sembra essere riferito al mondo cinematografico. L’artista risponde allora che gli sembrava ”si sposasse bene con le canzoni”. Il disco infatti è un racconto di storie diverse, un insieme di voci. Simone per esempio racconta di un amico, Ladri di sogni parla dell’atmosfera di una notte, Miopia è un incontro tra due persone che non si capiscono bene, mentre Vestito di fiori parla di depressione. Insomma storie diverse contenute dentro un album che così si trasforma quasi in un film.


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